Gauloises – Un noir di classe

Gauloises è un fumetto scritto da Igort e disegnato da Andrea Serio, ed edito da Oblomov.

Ciro, un sicario napoletano, si trova a Milano per uno dei suoi lavori: Pupa il ventriloquo, favorito dal re della mala milanese, di cui quest’ultimo non si perde mai uno spettacolo. Lo fredda dopo uno dei suoi show al Florida, «un localetto del cazzo». Aldo, ex pugile sardo donnaiolo e disperato, ha lasciato il pugilato e l’isola e vive di lavoretti per conto della mala. Non si fa troppe domande, esegue gli ordini. Quando gli verrà chiesto di vendicare l’omicidio di Pupa, Aldo sarà costretto a conoscere Ciro e fronteggiarlo in un duello che vedrà solo uno dei due sopravvivere.

La trama di questo solido romanzo a fumetti è lineare e non scivola mai verso atmosfere thriller e piene di tensione. Il linguaggio è quello dei noir statunitensi e francesi in bianco e nero, dove i buoni sono dannatamente disperati e i cattivi spietati. No, non è un racconto che vuole stupire o lasciare a bocca aperta: questa è la storia di due solitudini, di due anime dannate che non hanno via di scampo. Alcuni uomini il destino se lo portano scritto addosso, incollato alla carne e da esso non possono sfuggire.

Tutto quello che succede a Ciro e Aldo sembra inevitabile, già programmato da una sceneggiatura a orlogeria, che altra scelta potrebbero avere due uomini come loro? Fin da piccoli alle prese con una vita dura e priva di amore, ma piena di sconfitte. Emigrati in una Milano grigia ed evanescente che li rende burattini nelle mani di chi quella città la governa veramente.

Non c’è però melodramma, ma una disperata accettazione del proprio io e del proprio ruolo nel mondo. Sono uomini che si fanno delle domande a cui però decidono deliberatamente di non rispondere. Sono bravi, lo sanno, e da veri professionisti di un mestiere che non si impara a scuola, ma per strada, conoscono benissimo le conseguenze delle loro azioni e le accettano senza battere ciglio.

Il titolo del fumetto, Gauloises, è preso in prestito dal noto brand di sigarette francesi, quelle che fumano i due protagonisti del racconto e che caratterizzano l’atmosfera nebbiosa e impalpabile della storia. In Italia le Gauloises sono arrivate proprio con i film noir francesi degli anni ’30, quelli con Jean Gabin che moriva sempre con una sigaretta all’angolo della bocca. Sono diventate poi le sigarette preferite dagli intellettuali di una certa sinistra progressista, da Jean-Luc Godard a François Truffaut, da Camus a Sartre, da Simone de Beauvoir a Chanel, Orwell, Picasso, Brel fino a John Lennon. Artisti e fini pensatori le avevano adottate come fossero una carta di riconoscimento reciproco. Sono poi inevitabilmente diventate uno status symbol che conferivano un’aura di cultura, mistero e fascino a chiunque le fumasse.

Ciro non può fare a meno di accendersene una, prima e dopo il sesso, prima e dopo un omicidio. Le Gauloises sono le sue compagne di vita, immancabili in ogni momento importante. Scandiscono i suoi tempi, lo confortano, consolano e non lo tradiscono. Le Gauloises sono fatte di una miscela di tabacco nero chiamata Caporal, che contiene una parte di Latakia, il tabacco siriano affumicato, che conferisce un retrogusto un po’ dolciastro che attutisce la prima impressione, molto forte e amara. Una sigaretta che puzza, come gli ripete Carmelina, la prostituta dei quartieri spagnoli, ma tant’è, Ciro se ne accende subito un’altra, quasi per dispetto, è il padrone della sua vita e ha intenzione di viverla secondo le sue regole.

Una grigia Milano di inizio anni ’70 fa da sfondo a questa storia disperata di destini incrociati. Si sentono gli echi delle canzoni della mala di Strehler, dei poliziotteschi di Carlo Lizzani e Fernando De Leo, della Milano che ce la stava facendo, che stava cambiando volto, diventando la capitale economica del paese e quindi sotto il mirino degli interessi di molti.

Se Igort mette a punto una sceneggiatura robusta e piena di silenzi e sguardi, Andrea Serio trasforma queste atmosfere sospese in un capolavoro per gli occhi. Il suo celebre pastello, che padroneggia in modo superbo, ricrea un noir sospeso, a tinte grigie, che si accende in alcuni coloratissimi interni. La città con la sua coltre fumosa attutisce i passi felpati dei sicari costretti a muoversi silenziosamente e ad agire indisturbati. I palazzi sfumano e si perdono nella foschia mattutina. Alcune tavole sono veri capolavori.

Un noir d’atmosfera ben scritto e magistralmente disegnato.


Igort, Andrea Serio
Gauloises
Oblomov, 2021
84 pagg., colore, cartonato, 21,5×30 cm, €19.00
ISBN: 978-88-31459-35-8

Andrea Cozzoni

Andrea Cozzoni si mette gli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.

Commenta !

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi