Don Puglisi: un’altra storia contro la mafia
ReNoir Comics propone due volumi per tenere vivo lo spirito della lotta alla mafia: il secondo è Don Puglisi che racconta la parabola umana, religiosa e sociale del prelato palermitano.
Non è la prima volta che il fumetto si occupa di mafia. E non è neanche la prima volta che racconta di Don Pino Puglisi (o Padre Pino Puglisi, per questo detto 3P).
Entrambi argomenti di cui non si dovrebbe smettere di raccontare, perché parlandone si può provare a realizzare quanto detto da Giovanni Falcone:
La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.Intervista a RaiTre, 30/08/1991
Un linguaggio diretto come il fumetto può divulgare le storie e coinvolgere anche quelli che si sentono lontani da questa realtà, che invece è fin troppo vicina.
Sono già stati alcuni tentativi di parlare del sacerdote ucciso nel 1993. Nel 2006, BeccoGiallo aveva pubblicato Brancaccio, poi riedito nel 2016. Un altro è stato promosso dalla Polizia municipale palermitana nel 2013, a opera di Emanuele Alotta.
ReNoir ci riprova con questo Don Puglisi, e affianca questa biografia a quella di Paolo Borsellino, appena uscita anch’essa nella collana Biografie a fumetti e anch’essa scritta da Marco Sonseri. I disegni sono stati affidati a Riccardo Pagani, esordiente anche se già rodato nel collettivo Pangolino Press.
La storia è raccontata a più voci. Quella del giornalista di fantasia A. Pirrotta (come scrive Sonseri nelle considerazioni finali), ma anche nei virgolettati, reali o inventati, ma comunque verosimili, dei protagonisti della storia. Lo stesso Don Pino, il killer Salvatore Grigoli, gli ex alunni e i collaboratori di Godrano, “intervistati” da Pirrotta. Il volume ripercorre tutta la vita di Don Pino, dalla gioventù, con la scelta del seminario, alle prime esperienze in territori avvelenati dalle cosche come Godrano. Le esperienze di insegnamento e le grandi domande, con le risposte cercate nel Vangelo. Poi Brancaccio, le iniziative “sociali”, i piedi pestati ai fratelli Graviano. Le intimidazioni, gli scantinati di via Hazon, il processo e la beatificazione nel 2013. Senza nascondere, come purtroppo spesso si fa in questi casi, la fonte e l’origine di tutto questo: certamente la sua grande umanità, ma soprattutto la sua Fede. L’essere prete non era secondario, e non lo è neanche nella storia.
Scrive Sonseri:
Don Pino ha dato un volto alla cultura della fratellanza, il volto di Cristo, e in suo nome ha agito sempre, sovrapponendo a paure lecite e palpabili […] la poderosa e inarrestabile novità della misericordia. […] Lui era un prete, seguiva Cristo e il cammino dell’uomo.
Questo era quanto.
Anche nella grafica, l’iconografia cristiana è molto presente, e in contrapposizione con i simboli della violenza mafiosa.
Sono anche presenti tanti riferimenti diretti al territorio: le cartine di Brancaccio, le rappresentazioni dei luoghi significativi. I disegni di Riccardo Pagani sono puliti, ma intensi. Un bianco e nero (con le ombre grigie, ma piatte) con pochi fronzoli e tanta sostanza. Tanti gesti quotidiani ed espressioni tratteggiate in modo semplice.
Soprattutto tanti sorrisi, insieme ai volti contriti.
Perché, per storie come queste, i disegni servono a veicolare il messaggio, e non c’è bisogno di voli pindarici o tecnicismi accademici. Da una parte sono intrisi di un substrato di tristezza legato all’apparente sconfitta patita dall’uomo contro la mafia, dall’altra hanno la forza della semplicità. Infatti, con pochi tratti esprimono spesso la forza e la volontà di chi, nonostante tutto, continua a sognare un mondo migliore e a lottare per costruirlo.
La costruzione delle pagine è piuttosto regolare, ma talvolta viene usato qualche espediente grafico per sottolineare alcuni passaggi della storia, come la sequenza nel momento dell’uccisione.
Il messaggio non è solo un ricordo, ma soprattutto una speranza, una proposta di impegno.
Come abbiamo detto tante volte anche qui su qeste pagine, il fumetto può essere un veicolo efficace per far conoscere, soprattutto alle generazioni che non hanno avuto la possibilità di vivere di persona la cronaca di quegli anni, le figure e le storie. E può servire per creare quella coscienza civica che questa conoscenza deve comportare.
Per chi volesse approfondire la figura di Don Pino, le sue azioni e il suo pensiero, si trovano facilmente online i centri che raccolgono documentazione e soprattutto che continuano a portare sulla strada le sue azioni, in particolare l’Arcidiocesi di Palermo e il Centro Padre Nostro.
Marco Sonseri, Riccardo Pagani
Don Puglisi
ReNoir Comics, 2021
112 pagg., b/n, 17×24 cm, cartonato, €19.90
ISBN: 9788865672419