Paolo Borsellino: una storia da disegnare
ReNoir Comics propone due volumi per tenere vivo lo spirito della lotta alla mafia: il primo è Paolo Borsellino, una storia da raccontare che conserva la memoria dell’immagine del magistrato.
ReNoir Comics fa uscire due biografie a fumetti di personaggi significativi per la lotta alla mafia: Paolo Borsellino e Don Pino Puglisi. Lo fa in simultanea e nell’ambito di una collana chiamata Biografie a fumetti. Alcuni significativi volumi di questa collana li abbiamo già recensiti su queste pagine: Giorgio Ambrosoli e Michelangelo Buonarroti, entrambi di Gianluca Buttolo, e più recentemente anche J.R.R. Tolkien.
La storia l’ha scritta Marco Sonseri, sceneggiatore di notevole esperienza che si è dedicato a contesti molto diversi, da Gesù di Nazaret, con le edizioni San Paolo, all’heavy metal. I disegni invece sono stati affidati a Gian Luca Doretto.
Paolo Borsellino è persona e personaggio noto ai più, perché ha rappresentato con Giovanni Falcone il simbolo della lotta alla mafia e del sacrificio estremo per lo stato (spesso traditore). Come accade però spesso, i simboli vengono identificati con quello che rappresentano e perdono la loro umanità, i dettagli della loro vita, che si schiacciano sui pochi dati noti a tutti.
Come recita la quarta di copertina:
Un graphic novel che esplora i lati meno noti della vicenda di Paolo Borsellino, come la militanza politica giovanile, l’amicizia con i colleghi e gli ostacoli che si è trovato più volte sul cammino perseguendo la sua opera di giustizia.
La tristezza profonda, lo sgomento per la morte di Falcone si mescolano con i ricordi d’infanzia o della guerra. La consapevolezza di essere nel mirino di Cosa Nostra con l’università e la capacità di perseguire con pervicacia i propri ideali.
Così emerge con forza il Paolo Borsellino uomo, non solo il magistrato. Il libro racconta come il pool di Palermo abbia instaurato un modo di lavorare contro la mafia, con persone che vanno da Rocco Chinnici, a Antonino Caponnetto, fino a Giovanni Falcone. E lo racconta tra la cronaca giudiziaria e l’occhio dei protagonisti, con la voce di Borsellino.
Il fumetto riporta titoli di giornali e fotogrammi di telegiornali, colloqui privati tra la realtà e la fantasia, virgolettati dei magistrati e dialoghi presunti nella cupola da qualche parte a Enna. La storia è pervasa dal senso di angoscia per la violenza attesa, ma mai dalla sconfitta.
Il disegno è semplice ma efficace, lo schema delle pagine regolare. Le vignette a loro volta si alternano tra i ricordi narrati da Borsellino in prima persona (con gli angoli arrotondati) e i fatti di cronaca. Il tratto rende con realismo personaggi e situazioni, ma le scelte grafiche evidenziano in modo efficace le sottolineature, come la mancanza totale degli sfondi quando c’è da porre in risalto i personaggi o alcuni elementi significativi.
È importante che queste figure, e non è la prima volta, vengano proposte anche con il linguaggio del fumetto. Un linguaggio immediato, che da una parte fornisce tutti gli elementi di base per conoscere, ma lancia anche tanti spunti per approfondire ciò che, con i disegni, non è possibile rendere.
Ma abbiamo bisogno di vedere, oltre che di leggere, di queste figure. Dobbiamo ancora emozionarci a guardarle, a conoscerle, a gustarne la storia. Non per voyeurismo, ma perché perderne la memoria visiva vuol dire essere un po’ meno civili, e anche un po’ meno italiani.
Perché noi facciamo ancora il tifo per loro. E soprattutto, da qualche parte, loro lo fanno per noi.
Marco Sonseri, Gian Luca Doretto
Paolo Borsellino, una storia da raccontare
ReNoir Comics
112 pagg., b/n, 17×24 cm, cartonato, €19.90
ISBN: 978-88-6567-242-6