Dimensione Arcobaleno: La vita che desideri

Be proud of who you are! Per tutta l’estate Dimensione Fumetto arricchirà le sue proposte e si tingerà dei colori dell’arcobaleno… come? Nell’unico modo in cui sappiamo farlo, leggendo e proponendovi fumetti e fumettisti che affrontano tematiche LGBTQIA+: inclusione, rispetto, identità e amore. Buona lettura!


La vita che desideri non esiste, è la vita che fa tutto da sé.

Così si potrebbe riassumere la trama del fumetto La vita che desideri edito da Tunué nel 2019 per la collana Prospero’s Books, con testi di Francesco Memo e disegni di Barbara Borlini. Un’opera ampia e accurata che abbraccia tre decenni di storia italiana e sviluppa una ricca gamma di temi: l’omosessualità del protagonista, dalla presa di coscienza al mascheramento dietro il rispettabile ruolo di marito e direttore di un hotel; la Grande Guerra, con il suo carico di morti e dolori; il secondo conflitto mondiale, con il suo peso di distruzione e persecuzione; la discriminazione delle minoranze, come quella degli ebrei greci sefarditi esuli in Italia per sfuggire alle grinfie del Nazismo.

L’intento del fumetto è chiarito nella postfazione di Massimo Zamboni, che ribadisce l’importanza di indagare gli eventi della prima metà del Novecento fin nelle ultime pieghe, per comprenderli a fondo; da qui l’idea di soffermarsi sulla condizione di chi vive eventi epocali e traumatici aggiungendovi un sovrappiù di “diversità” dalle ferree regole sociali e identitarie a causa del suo “turpe vizio”. Questo è il cuore della storia, e a me sarebbe piaciuto che fosse scandagliato con maggiore profondità, mentre attorno a esso si aggrovigliano molteplici fili che arricchiscono il quadro storico e sono frutto di un’attenta cura documentaria, precisamente testimoniata nella nota finale degli autori.

Gradevole la parte grafica, specialmente nella selezione dei differenti colori, giallo, rosa e verde, in relazione ai diversi capitoli della narrazione, e apprezzabile la scelta del formato orizzontale che dona respiro alle singole scene e ne accentua la drammaticità.

Alla fine della lettura, si può continuare ad approfondire il tema e ci si può interrogare nella propria mente su quanto fosse difficile, al limite dell’impossibile, vivere l’omosessualità circa un secolo fa e quanto fosse rischioso palesarla agli altri. Io me lo immagino come la pesante cappa di piombo «con cappucci bassi dinanzi a li occhi» dei dannati danteschi peccatori di ipocrisia: un involucro spesso, opprimente e limitante, che soffoca la reale identità dell’individuo e si può deporre solo in rari momenti di piena felicità, quelli in cui la vita vera, miracolosamente, coincide con quella che desideri.


Francesco Memo, Barbara Borlini
La vita che desideri
Tunué, 24 gennaio 2019
328 pagg., colore, cartonato, €29.00
ISBN: 978-88-6790-256-9

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