Arrow – Non tutte le serie tv riescono con il fumetto

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Il 5 ottobre in America esce l’attesa quinta stagione di Arrow. Ancora non sappiamo se verrà pronunciata la parola fine, resta solo comprendere se il tragitto è stato buono o meno.

Attenzione: questa non è una recensione ma una personale opinione su una serie tv che prende spunto da un fumetto.

Negli ultimi anni i palinsesti televisivi sono stati riempiti da centinaia di serie tv, con temi che vanno dal thriller al documentario, e una grande fetta di pubblico le segue con passione, in versione originale o aspettando l’adattamento italiano.

Ultimamante, però, abbiamo assistito a un sovraffollamento di serie incentrate su un particolare genere: quello dei Supereroi. Ovviamente non tutte riescono benissimo. Proprio in questo caso, parliamo di Arrow.

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Andiamo con ordine e partiamo dall’inizio. La puntata pilota, sulla rete statunitense CW, è stata ben accolta dal pubblico, tanto che l’emittente televisiva ha ordinato una serie regolare. Gli ascolti sono andati così bene che persino il Network si è sorpreso. Ma allora dov’è il problema?

Il vero problema sta nello sviluppo della serie e delle relative sceneggiature.

La prima stagione aveva offerto una trama generalmente soddisfacente, fatta eccezione per qualche puntata “alla Sentieri“. Tra gli intrighi, le vendette e l’occultamento delle prove da parte della signora Queen (Moira Queen/Susanna Thompson) c’era ancora qualche sorpresa interessante, come la soddisfazione nel vedere che i buoni non vincono sempre. Nell’ultima puntata il temibile Malcolm Merlyn (villain di stagione) riesce nel suo intento, cioè distruggere una parte la città, a scapito della vita di suo figlio, proprio davanti agli occhi di Oliver Queen alias “The Hood” (Stephen Amell). Non c’è bisogno di aggiungere altro, c’è da essere soddisfatti.

arrowUn primo tentennamento nella trama arriva già dal primo episodio della seconda stagione, nel quale il nostro Oliver, dopo i fatti della season precedente, decide di utilizzare cambiare metodo per ripulire la città seguendo il comandamento “non uccidere”.

I buoni propositi passeranno però in secondo piano al momento in cui entra in gioco una storica nemesi di Batman, Ra’s al Ghul. Più tardi entreremo nei dettagli poiché non è lui il vero protagonista di questa serie.

In questa seconda stagione il vero villain è Slade Wilson/Deathstroke (Manu Bennet) il cui unico obbiettivo è far soffrire Oliver Queen con ogni mezzo disponibile. Il culmine viene raggiunto nel ventesimo episodio (a mio giudizio il più bello della serie) quando uccide Moira Queen davanti agli occhi dei figli. La sua pazzia, dovuta alla droga Mirakuru, l’ha spinto a completare la vendetta da sempre desiderata.

 

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L’interpretazione di tutti gli attori in questa scena è encomiabile. La drammaticità e le famose linee dark raggiungono livelli molto buoni per una “semplice” serie tv. Purtroppo le riflessioni positive si fermano qui, a meno di salvare alcuni momenti di eccezione, visto che da qui in avanti le cose si complicano.

Si parlava prima di una sceneggiatura non proprio brillante, e lo possiamo constatare nella terza e quarta stagione, dove gli antagonisti indiscussi sono Ra’s al Ghul e Damien Darhk. Eppure il primo sarebbe bastato e avanzato.

La season premiere della terza serie era partita letteralmente con il botto: Canarina Nera morta (Black Cananay/Caity Lotz), Ra’s al Ghul, Nyssa e chi più ne ha più ne metta. Successivamente dev’essere successo qualcosa: un cambio nell’audience probabilmente, o un aumento del pubblico femminile, avrà influenzato gli sceneggiatori (per capirci: una mia collega segue la serie solo perché c’è Stephen Amell senza maglietta, e infatti lui se la toglie in ogni episodio per contratto) dando così vita ad una “Soap opera di Supereroi”.

arrow-felicityI cambiamenti sono più che evidenti, perché Arrow oggi non è più quella serie coinvolgente che teneva vivo l’interesse dal primo all’ultimo episodio, e dove, nonostante alcuni filler materasso, potevi dire tranquillamente: “Peccato che non abbiano approfondito” o “Che puntata verrebbe fuori se facessero un crossover”.

In effetti una delle poche note di merito è stata quella di presentare ufficialmente un personaggio iconico e molto amato del mondo Dc, Barry Allen/ The Flash (Grant Gustin). Senza dimenticare il buon Ray Palmer aka  The Atom (Brandon Routh).

Tirando le somme possiamo dire che fin qui, seppur con molte sbavature, Arrow è una buona serie. L’esperimento dei Supereroi in tv funziona, ma la concorrenza delle serie Marvel/Netflix è sempre più  agguerrita.

E la quarta serie? Vi basti sapere che nella quarta stagione potrete vedere un Pannella a un comizio (come ai bei tempi) e una battaglia finale stile WWE. E se questo non vi soddisfa, allora potrete anche vedere Neo che usa la magia (Damien Darhk).

Questa evoluzione della storia e delle scene ha amareggiato così tanto i fan che su Reddit, il giorno successivo all’ultimo episodio della season, hanno modificato il tema ufficiale del subreddit di Arrow in quello di Daredevil.

Di aspettative per la quinta stagione io ne ho pochissime e temo il primo episodio come non mai. Probabilmente questa sarà l’ultima serie, dato che il cerchio dei flashback, che era partito bene, si chiude con questi episodi. Ma non mi sorprenderebbe scoprire che le prospettive cambieranno, siamo abituati ad aspettarci il contrario di quanto previsto, quindi resta solo di aspettare e vedere.

Buona Visione

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