La medusa immortale – Anton Dohrn, Napoli, Agata e il mare del tempo

Feltrinelli continua la presentazione di fumetti dedicati a personaggi importantissimi ma poco conosciuti della nostra storia scientifica: dopo Vito Volterra, è il turno di Anton Dohrn. Elemento comune: il mare.

La Stazione zoologica Anton Dhorn di Napoli è una eccellenza scientifica italiana, abitata da scienziati internazionali che ne garantiscono l’autonomia e l’autorevolezza e che, nel tempo, è diventata un riferimento per gli studi sulla biologia marina a livello internazionale. Oggi ha sedi su tutti i mari che circondano l’Italia e prosegue nel suo lavoro di ricerca e divulgazione.

In occasione del 150esimo anniversario dalla fondazione, Feltrinelli Comics pubblica il fumetto La medusa immortale che ne celebra il fondatore Anton Dohrn e la creatura che ne ha fatto parlare, anche in un Paese come il nostro più attento a smantellare che a promuovere le eccellenze scientifiche.

Come è accaduto con Vito Volterra e il CNR, Feltrinelli Comics porta avanti il filone scientifico mediante le parole disegnate, sempre collaborando con istituzioni scientifiche e realtà importanti della divulgazione scientifica.

E non è strano che il minimo comune denominatore sia il mare.

Scrivono Ferdinando Boero e Roberto Danovaro nel redazionale che chiude il volume:

Senza la conoscenza del mare, non sarà possibile migliorare il nostro rapporto con la natura e far fronte ai bisogni di cibo, energia e materie prime per un’umanità in continua crescita demografica.

In fondo la scoperta della medusa Turritopsis dohrnii o «medusa immortale» (ovviamente termine giornalistico, utilizzato dagli addetti stampa per presentare in modo rapido gli cnidari con la caratteristica di regredire allo stato di polipo) sembra andare in verso opposto. Gli stessi ricercatori si chiedono, nell’epilogo della storia, se sia etico o no consentire all’uomo di accedere a conoscenze che potrebbero modificarne radicalmente il ciclo vitale…

La narrazione di Diego Cajelli passa proprio attraverso la medusa che poi porterà il nome di Dohrn. L’espediente del contatto mentale con il grande biologo e corrispondente con Charles Darwin è davvero ben riuscito.

Come pure il fatto che per Agata, la “medusa immortale” del titolo, potendo tornare indietro nel suo sviluppo, il fattore tempo diventa meno importante che per le altre specie. E questo viene usato per non dare una visione necessariamente cronologica alla storia.

Perché in fondo un organismo che non ha problemi con il tempo, come ammette la stessa Agata, non ha una vera e propria idea di direzionalità della freccia del tempo.

Il passato ormai remoto, in cui Anton Dohrn ha fondato e salvato più volte il suo istituto, anche con l’aiuto dei Borboni, poi quello più prossimo della scoperta delle caratteristiche della Turritopsis dohrnii, e ancora il presente dei bambini che visitano l’Acquario e del neopresidente Chris Bowler, e infine il futuro della scoperta della athanotina: tutti questi tempi si fondono in un presente continuo.

Personaggi politici e amministratori (come re Vittorio Emanuele II, che forse testimoniò un’attenzione da parte dei regnanti nei confronti di Napoli sempre ritenuta insufficiente dopo l’Unità d’Italia, ma anche Benedetto Croce), personaggi di grande importanza per la struttura, come Salvatore Lo Bianco, fino ai grandi dell’epoca (Darwin stesso, con cui Dohrn ebbe un carteggio) vengono rappresentati nel fumetto e aiutano il racconto della storia e la descrizione di una struttura di ricerca scientifica che è stata (ed è) all’avanguardia.

Viene anche spiegato il nome di Stazione: è parte dell’innovazione anche organizzativa di Dohrn che, sapendo di non poter contare su finanziamenti e spazi infiniti, studiò un sistema agile e accogliente, con l’attenzione ad alcune eccellenze, come la capacità di conservazione dei pesci catturati; ma anche il coinvolgimento del territorio (l’Acquario e la scelta di Napoli), i rapporti con le istituzioni locali e, perché no, anche la serendipità che aiuta sempre in queste situazioni.

In generale l’atmosfera è familiare e propositiva, proprio per il fatto che la voce narrante è un essere non umano, la medusa Agata appunto, che quindi può permettersi tante libertà. E ci dà un occhio “esterno” (ed “eterno”) rispetto alla storia. Suggerendo anche la chiave per la nostra eternità:

Hanno trovato un ottimo sistema per risolvere quel loro grandissimo problema chiamato tempo…
Per gli umani, le limitazioni date dal poco tempo a disposizione vengono superate trasmettendo i loro valori ai figli.

Come recita giuistamente la quarta di copertina, in questo libro Cajelli «unisce poesia, ricostruzione storica e divulgazione scientifica». A questo certamente contribuiscono i disegni di Francesco Frongia: lineari ma mai banali, i disegni assecondano sia la poesia del racconto, sia le trovate di Cajelli (la lettera che vola con un «WOOOOSH» da Napoli alle Galapagos per raggiungere Darwin, o i sogni sottomarini dei Dohrn). Perfettamente adatti ai racconti sulla terraferma o sul fondo del mare.

La qualità dei disegni è ulteriormente corroborata anche dalla colorazione pastello, molto delicata, che preserva il senso del sogno anche nei momenti drammatici delle due guerre mondiali che la Stazione ha dovuto affrontare. E che sottolinea con un viraggio azzurro tutti i momenti vissuti dai Dohrn con la medusa sul fondo del Golfo.

Tecnicamente, la parte grafica del fumetto si mette a servizio della scrittura di Cajelli (che, come dice ancora Boero, ha «preso moltissimi appunti e fatto tantissime domande») con una gabbia tutto sommato molto regolare, con alcune dovute splash page e con la particolarità di alcune pagine con tre sole vignette con un taglio verticale.

Questa scelta rallenta consapevolmente il ritmo, più di quanto facciano le splash page e le vignette orizzontali che sortiscono l’effetto opposto. La suddivisione orizzontale è solitamente in tre righe, tranne un paio di pagine con quattro vignette a tutta pagina in cui i passaggi sembrano più rapidi. Per il resto, anche unendole in modo diverso, ma sempre abbastanza classico, si trovano le sei vignette per tavola, divise in tre righe e due colonne.

Anche l’impaginazione contribuisce al ritmo poetico dell’opera. Un ritmo che prosegue sempre uguale a se stesso, con piccole variazioni. Proprio come la medusa immortale, che vive quasi sospesa dal tempo, perché è in grado di viverne al di fuori.

Nella speranza di riuscire anche noi, attraverso l’acqua, che pure stiamo inquinando, a condividere il nostro sapere e a comunicare con tutti i nostri simili.


Diego Cajelli, Francesco Frongia
La medusa immortale
Feltrinelli, Collana Feltrinelli Comics, aprile 2023
112 pagg., colore, brossurato con alette, €17.00
ISBN: 978-88-07-55128-4

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