André the Giant – La vita e la leggenda
La storia di André René Roussiloff, francese di padre bulgaro e madre polacca, che è diventato famoso in tutto il mondo come lottatore di wrestling, raccontata da Box Brown.
A volte capita di trovarsi a pensare a persone o personaggi che hanno qualcosa di mitico, e che hanno rappresentato qualcosa per una generazione, o per una sua parte.
A volte capita che quelle persone, o personaggi, vengano tirate fuori in rubriche o riviste che sfogli per caso, e ti si accenda una lampadina.
Così leggendo un articolo su uno dei miti della mia adolescenza, di quando gli sport americani arrivavano in TV quasi per sbaglio, e le cui poche certezze erano Hulk Hogan e Joe Montana, scritto peraltro dal poliedrico Michele Dalai (giornalista, scrittore, editore, conduttore, …) mi è venuto in mente che di quel mito avevo una biografia a fumetti.
Così l’ho ripresa e ho pensato di scriverne un po’.
André The Giant (al secolo André René Roussimoff, Grenoble 1946 – Parigi 1993) è stato una vera icona di uno spettacolo che forse grazie anche a lui è stato considerato uno sport.
Al punto che la sua faccia è diventata un logo e al punto che è stato il primo wrestler in assoluto a entrare nella Hall of Fame.
Brian Box Brown a venti anni di distanza dalla scomparsa ne ha raccontato la storia partendo proprio dall’umanissimo ricordo di Hulk Hogan, che del wrestling è forse l’icona più grande.
Il racconto passa attraverso episodi gustosi e particolari, come quello che vede André accompagnato a scuola dal drammaturgo premio Nobel Samuel Beckett sul cassone del furgone perché a 12 anni non entrava in macchina né nello scuolabus.
Insieme a tutta una serie di piccoli aneddoti legati alla stazza di André, sia prima che dopo l’inizio della sua carriera da lottatore, in Francia, in Giappone, in Canada e infine negli USA.
Ne emerge il quadro di una persona dalle molte facce, spesso apparentemente inconciliabili, e inevitabilmente destinato alla diversità e alla solitudine.
I numerosi cambi di nome, problemi di salute, l’alcool e le ovvie difficoltà pratiche di un uomo di oltre 220 cm e di peso superiore ai due quintali sembrano disegnare la trama di una storia di fantasia di pessima qualità, di quelle che vanno a finire male per forza, quasi per un destino inderogabile, come nei film di Ken Loach.
Invece è tutto vero, dall’infanzia francese, a nord-est di Parigi, agli esordi europei, ai viaggi in Giappone fin dal 1970.
Box Brown non solo riporta le fonti degli aneddoti, ma in una interessante postfazione scrive: il confine sfumato che separa la realtà dalla finzione negli incontri di wrestling si estende fino a comprendere le storie che ogni lottatore racconta al di fuori del ring, e le storie su André the Giant possono essere particolarmente difficili da giudicare.
Una persona così fuori dal comune ha per forza di cose dato origine a leggende vere e proprie, prima ancora che ad aneddoti, al punto che la stessa quotidianità, al di fuori del ring, sembra malata di acromegalia. Per questo ogni piccolo dettaglio diventa quasi leggendario.
L’atmosfera che si respira nel fumetto non ha niente delle luci e dei lustrini dell’allora WWF, raramente si vedono sorrisi sulle facce dei protagonisti.
Il tratto di Brown è minimalista e non sempre convince. A volte ricorda un manga, ma non ne ha mai la dinamicità.
Sembra anche rifarsi ad altri autori del recente fumetto americano, in particolare dei graphic novel, come Craig Thompson, che abbandonando lo stile supereroistico iper-realista e dinamico, hanno intrapreso una strada diversa, forse più simile anche a certi fumetti europei.
Ma la parte grafica non rende giustizia all’umanità e alla profondità della storia, rendendo ancora più parossistica la figura di André e i suoi eccessi.
Con una storia così difficile, è bene che la parte grafica non sia impegnativa, ma sinceramente mi è parso che si sia finiti all’estremo opposto, con il risultato di sminuire un po’ una storia curata nell’analisi delle fonti e ben amalgamata con i passaggi della narrazione.
André The Giant: La vita e la leggenda
Panini 9L, 2014
15×21,5 cm, 240 pagine, b/n. brossurato
Costo: € 15