VS! Recensori contro: Batman vs Superman
Avete letto mille recensioni di Batman v Superman tutte più o meno sensate. Qui invece potete mettervi comodi a guardare uno scontro tra due nerd.
[Batman vs Superman è un buon film? È brutto? La WB guadagnerà un botto di soldi oppure usciranno “co’ le pezze ar sedere”? Nelle passate settimane ognuno ha detto la sua, soprattutto contro Snyder e il suo film. Francesco non è da meno ed è per questo che abbiamo deciso di assegnare al film un “difensore d’ufficio”. Cioè io (N.d.A. Andrea Gagliardi). Senza che Francesco ne sapesse nulla ovviamente…]
Batman vs Superman non è un film di supereroi [questo è il titolo usato da Francesco per la sua recensione]
La realtà degli ultimi quindici anni circa è una specie di Paradiso Terrestre per il lettore di supereroi quarantenne. Finalmente il mondo si è accorto di come le storie dei “giornaletti” che loro si vergognavano a leggere sull’autobus fossero belle; i bulli ora si tatuano sul braccio gli stessi eroi che erano oggetto del loro scherno, e le fanciulle si (s)vestono proprio come quelle eroine che un tempo erano il misogino simbolo della solitudine del nerd.

Ognuno dei lettori quarantenni di comics prova però una indefinibile sensazione di precarietà. Questa manna potrebbe finire da un momento all’altro, come accade con tutte le mode che agitano Hollywood. Così, ogni volta che esce un film di supereroi sono lì che lo aspettano al varco, scossi dal terrore che arrivi the Big Flop, il film che costerà tantissimo e incasserà niente, spingendo i notoriamente schizofrenici e superstiziosi produttori di Hollywood ad abbandonare la baracca e a dedicarsi a qualche altro genere.
Batman vs Superman: Dawn of Justice è percepito dalla platea di spettatori ex-nerd come il fiasco annunciato. Dopo la nostra visione possiamo tranquillizzarli.
No, Batman vs Superman non sarà un flop. Forse non incasserà miliardi di dollari, ma al pareggio ci arriverà. Questo accadrà grazie al Teorema Minaccia Fantasma, secondo il quale l’incasso di un film non dipende dalla sua qualità, ma da quanto è atteso.
E no, Batman vs Superman non è un brutto film di supereroi. Perché non è affatto un film di supereroi, a dispetto del titolo, dei personaggi, dell’ambientazione. Già in Man of Steel era evidente che Snyder non avesse la minima idea di cosa significhi fare un film di supereroi; in BvS la cosa diventa ormai palese.
Basta guardare a come è trattato il materiale di partenza per rendersene conto.
Il film finge di trarre ispirazione da Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, dove il duello tra Bat e Supes è la sublimazione del confronto tra due ideologie diverse. Nel fumetto Superman viene forzato da Miller nella figura del soldatino schiavo dell’autorità, che serve all’autore soltanto ad esaltare per contrasto la sua idea di Batman come simbolo della libertà individuale. Questa chiave di lettura viene però disinnescata dal contesto di un film che è comunque un film di Superman, dove quest’ultimo dovrebbe essere l’eroe e fare una bella figura.

Se però prescindiamo dalla lettura milleriana, che è talmente pro-Batman da essere totalmente traditrice della caratterizzazione di Superman, allora la letteratura dei due non ci offre nessuna scusa per vederli combattere. E infatti il film, non avendo scuse, ne inventa due o tre diverse che si affastellano sovrapponendosi: il destino, i sogni, il piano del cattivo, la diversità ideologica.
Se vogliamo essere rispettosi del mito del supereroe, e del mito di Batman e Superman, dobbiamo serenamente ammettere che i due potranno non essere amici, ma non saranno mai nemici.
Questo, però, non solo non è un film di supereroi, ma non è nemmeno un film di Superman e Batman.
Snyder non li ha proprio capiti, i personaggi. Nella sua mente si accostano a delle divinità greche e come tali li caratterizza. Gli dèi greci sono degli esseri semi onnipotenti ma completamente in balìa della propria emotività, come dei bambini senza controllo: ed è così che Superman e Batman si comportano per l’intera durata del film. Il regista non tenta mai nemmeno di farci simpatizzare con loro.
Superman non è quasi mai mostrato come un eroe, ma sempre rappresentato come un super. Nelle prime scene sembra quasi una forza della natura stupida e disinteressata, che ci ha ricordato il Magog di Kingdom Come, ovvero come il personaggio che per Waid e Ross rappresentava la corruzione totale del concetto di supereroe. L’unica scena in cui compie qualcosa di eroico è il salvataggio di una bambina da un incendio, che non a caso si conclude con folle adoranti che cercano di toccarlo e lo fissano come una visione mistica. Per il resto Superman si limita a compiere azioni incredibili e super, come trascinare enormi pesi e volare. Se deve salvare qualcuno, salva Lois, la sua donna, che tra parentesi si caccia sempre nei guai da sola. Non solo: la sua emotività adolescenziale è tale che, in un mondo dove tutti lo adorano (ma perché?) non è in grado di reggere qualche voce di critica: offeso, decide di mollare. Chi è questo? Può essere uno Zeus, un Apollo volitivo, ma non certo il magnifico Superman di cui hanno scritto autori come Byrne, Morrison o Waid.

E Batman? Che ne è del più grande detective del mondo? Un uomo che rimprovera a Superman l’incuranza per i danni collaterali e poi combatte per le strade di Gotham utilizzando mitragliate. Nell’unica scena in cui dovrebbe fare la funzione dell’eroe, quando cioè libera le schiave nello scantinato, si ritrova a combattere contro la polizia. Ruba la kryptonite, spara con il mitra e si lancia in un folle inseguimento per le strade della città (ma come, non era per l’incuranza dei danni collaterali che biasimava Superman?). Il movente di tutte le sue azioni, alla fine, è quello di fare a botte con Superman e di vincere.

“Provaci”
Tutto è costruito nell’antitesi del genere supereroistico, in questo film. La ridicola risoluzione del conflitto arriva a peggiorare la situazione quando ci mostra i due capaci di cambiare repentinamente il proprio atteggiamento reciproco all’improvviso, come un bambino passa dal pianto alla risata. Giungono a fare le battutine ammiccanti tra loro, fino alla completa fiducia reciproca.
Quello che resta da chiedersi è se davvero la Time Warner intenda proseguire per questa strada. Il cosmo DC ha sicuramente una sua specificità che non può e non deve sovrapporsi a quello Marvel, e quindi il tentativo di creare una via-Warner all’interpretazione del genere supereroistico al cinema è sicuramente opportuna. Ma il tempo corre e la Disney-Marvel sta occupando assieme alla Fox tutte le caselle possibili: dalle interpretazioni più adulte del parco personaggi mutante, allo slapstick semi-adulto degli Avengers, così che alla DC non resta che immaginarsi in un contesto dark che, se può sembrare congeniale a Batman (quello di Nolan, però) o alla Suicide Squad (che rischia davvero di essere buono), non ha nulla, davvero nulla, a che fare con la Justice League.

Finora abbiamo visto la versione Snyder dei supereroi DC, e la speranza è che dopo questo film la stessa decida di sbarazzarsi di un regista che ha una volta in più dimostrato di non avere la minima idea di come trattare il materiale supereroistico. Batman vs Superman non sarà la pietra tombale del genere al cinema, ma difficilmente sarà la prima pietra dell’Universo DC nelle sale.
[E qui intervengo io (sempre Andrea) a gamba tesa come manco Mark Lenders quando vedeva le caviglie di Holly]
Ma siamo proprio sicuri?
In questa mia difesa del film è necessario fare una premessa: BvS non è un bel film. Ci sono tanti problemi, errori e confusioni varie nella sceneggiatura e nel montaggio e le obiezioni che pone sopra Francesco sono largamente ragionevoli e condivisibili ma…
Ma…
Ma è un brutto film come ce ne sono stati altri. Tanti altri. Tantissimi altri. Adesso qui un DC Fan qualunque, in un’inspiegabile escalation di partigianeria nei confronti di questa o quell’altra corporazione multimiliardaria, vi elencherebbe i Marvel Movies che fanno rigettare l’anima. Avrebbe ragione: sono tanti. Diciamo quasi tutti. Ma non è questo il punto.
Il punto è che questi enormi carrozzoni hollywoodiani non sono pensati per essere belli o brutti ma per fare soldi, ed è questo l’unico modo sensato per giudicarli alla fine. La gente che fa cinema è altra.
Ora io non voglio passare per uno spocchioso cinefilo che guarda i film cecoslovacchi con i sottotitoli in tedesco ma è indiscutibile che, di fronte ai quasi 800 milioni di dollari incassati fino ad oggi, nessun produttore della Warner (o Sony, o Disney, o fate voi) nutra il benché minimo interesse nei confronti della qualità.
Ma neanche gli incassi sono importanti: o meglio hanno un’importanza molto relativa. Il target della Warner era di circa 900 milioni di dollari ma anche raggiunta questa cifra i ricconi di Hollywood si spartiranno sì e no un pacchetto di bruscolini a testa.
Allora qual è il senso nel fare tutta questa fatica per non incassare nulla?
Conoscete l’aneddoto di George Lucas che cede alla Fox tutti gli incassi del primo Star Wars in cambio dei diritti sul merchandising? E di come poi questi dirigenti della Fox abbiano passato i successivi venti anni a prendersi a calci nel sedere a vicenda?
Il più brutto film che la Disney Pixar abbia mai prodotto, ovvero Cars, ha incassato “solamente” 460 milioni di dollari in tutto il mondo. Per qualche inspiegabile motivo però la Disney ha prodotto ben tre (se contiamo anche Planes) seguiti ancora più brutti del primo, per un incasso totale di poco più di un miliardo e quattrocento milioni di dollari. Una schifezza insomma.
Indovinate quali sono i due film che hanno incassato i maggiori introiti dal merchandising degli ultimi anni? Esatto. Star Wars e Cars con rispettivamente 12 e 10 miliardi di dollari incassati. Per darvi un’idea il terzo film in questo senso è stato quello che v’ha stracciato i cosiddetti con Let it Go per circa due anni della vostra vita: Frozen con la miseria di 5.3 miliardi di dollari.
Ora avete capito quanto glie ne frega a quelli di Hollywood dei film e della qualità dei medesimi? Il punto è che BvS serve alla Warner per vendere i gadget (ed è il motivo per cui la Disney s’è comprata la Pixar, la Marvel e la Lucasfilm): questi non fanno film belli o brutti. Fanno film che vendono merchandising. Come Mastrota insomma, ma con gli effetti speciali.

Di quanto questa operazione sia più o meno riuscita lo spiega bene Dario Custagliola nel suo blog: Pium Pium Boom.
Ma a noi che andiamo al cinema questa cosa non interessa. Giustamente. Noi vogliamo un bel film e basta.
Ma se avete capito quanto detto sopra capirete anche perché ci siano dei problemi in BvS: come dice Francesco la DC Warner deve posizionarsi in un mercato inflazionato e deve sbrigarsi perché è in ritardo rispetto alla concorrenza. Per questo motivo Goyer e Terrio (gli sceneggiatori) hanno dovuto forzatamente inserire elementi su elementi che hanno reso di difficilissima comprensione il film. Per fare un esempio: nella sala in cui ero io sono stato l’unico a riconoscere Flash nella scena del sogno/visione di Batman. E così anche tanta gente che pure conosce e legge i fumetti DC, quindi non spettatori occasionali, non l’ha riconosciuto.

Tanta, troppa roba. Nel mondo degli sceneggiatori del wrestling (che ormai lo sapete che è predeterminato no?) chiamano questa situazione “infilare cinque kg di me**a in un sacchetto da un kg”. In questo senso è inutile prendersela con Snyder, Goyer, Terrio o con gli attori (questi ultimi parecchio bravi e dediti ai propri personaggi).
Ultima considerazione sul “non è un film di supereroi”.
Qui Francesco cade nella trappola del lettore/spettatore Marvel. Se c’è una differenza tra Marvel e DC è proprio nella concezione dei personaggi.
Alla Marvel ci si trova sempre di fronte a dei personaggi coerenti con loro stessi e che affrontano ogni cambiamento sempre in virtù di questa coerenza, per merito di generazioni di validissimi editor che hanno mantenuto un ferreo controllo sugli sceneggiatori. Tant’è che quando questo o quello scrittore Marvel tradisce un determinato personaggio la rabbia dei lettori è comprensibile e a volte anche giustificata.
Al contrario, alla DC Comics questo controllo è sempre stato molto più “libero” (nei limiti in cui una multinazionale ti lascia libero con la sua macchina per far soldi). Senza dover per forza mettere in ballo il post-Crisis e Frank Miller o Alan Moore basti pensare al Batman di Bob Kane e Bill Finger che diventa quello di Dick Sprang (con le macchine da scrivere giganti) e poi quello di Dennis O’Neil e Neal Adams. E tutto senza nemmeno un reboot!
Il punto è che i personaggi DC sono icone, degli archetipi, che da sempre vengono usate dall’autore di turno come più gli aggrada. Per cui l’obiezione che “Batman e Superman di Snyder non corrispondono a quelli del fumetto” è abbastanza risibile. Quale fumetto? Di che autore?
