Superman: Alieno americano – La genesi del primo supereroe

Copertina di "Superman: Alieno americano" di Max Landis.Cosa sia Alieno americano potrebbe essere riassunto in poche parole; anzi, una per la precisione: “origini”.

Avete presente le origini di Superman, no? Krypton esplode… bimbo sul razzo… due terrestri lo trovano… Ecco, queste origini mettetele da parte. Max Landis ci parla di come un ragazzo diventa Superman, la genesi vera e propria di quello che è il primo dei supereroi.

Già dal titolo abbiamo qualche indizio sulle tematiche trattate. L’accostamento di “alieno” e “americano”. Quasi un ossimoro. E infatti tutta l’opera, composta da sette capitoli, si sviluppa su questa soltanto apparente dicotomia.

Clark è un ragazzino come ne esistono a milioni, ma ha dei superpoteri. Clark vola e i genitori non hanno idea di come crescere un ragazzetto così. Nessuno ce l’avrebbe. Clark è un adolescente che ha le sue cotte. È un giovane uomo che si trasferisce nella grande e sporca città, dopo aver vissuto nella (relativa) tranquillità di Smallville. Clark è prima di tutto un Eroe, che grazie ai consigli giusti diventa “Super”.  È una persona che commette degli errori, che si pente e che chiede scusa. È a tutti gli effetti la razza umana al suo meglio.

E allora, perché “alieno”? Perché lui non è umano, in fin dei conti. Finge di essere come noi, ma è molto di più. È un dio del Sole destinato a guidare una generazione di supereroi. E tutto il mondo lo teme. Può alzare facilmente un’automobile sopra la sua testa, scagliarla nello spazio. Potrebbe conquistare la Terra in una giornata, se volesse. Ma… lui è Superman. Anzi, Clark Kent.

Illustrazione di "Superman: Alieno americano" di Max Landis.Ecco, in questo volume leggerete prima di tutto dell’uomo e poi del superuomo sotto la grande “S” rossa. Leggerete di  come impara a controllare i suoi poteri, di come Smallville sia un nido accogliente e consapevole, di come Metropolis lo sia molto di meno. Leggerete delle prime amicizie, degli amori e delle persone che più in avanti entreranno nella vita del protagonista.

In più, come se tutto ciò che ho scritto sopra non bastasse, ci sono le (scontate) apparizioni di “colleghi” (o futuri tali) e cattivi. Un Batman pragmatico pronto a tutto per portare avanti la sua crociata, un Oliver Queen visto prima e dopo la tragedia che gli cambierà la vita, un Lex Luthor nella sua giovinezza, ma spietato come non mai.

E se in queste parole scritte sentite ci sia dell’amore (e spero di sì) è perché questo volume trasuda amore per questi personaggi  da ogni poro, dalla scrittura alla parte grafica, con disegnatori di livello assoluto che si danno il cambio numero per numero. Si parte da Nick Dragotta (che ho però preferito su East of West), passando per il tratto sporco di Tommy Lee Edwards, a quello “cool” di Joelle Jones con i colori vivissimi e caldi, all’ormai riconoscibilissimo Jae Lee e il suo Batman simil-demoniaco, al tratto altrettanto riconoscibile di Manapul , reso ancor più bello dalle tinte pastello degne di un sogno. Infine troviamo Case che disegna uno dei capitoli più densi dal punto di vista emozionale, e Jock, che però continuo a preferire nelle copertine, dove il suo tratto febbrile è più contenuto.

Insomma, Alieno americano una lettura da avere se siete fan dell’Azzurrone, ma anche se non avete mai letto nulla di questo splendido personaggio. Dopo averlo letto, crederete che un uomo può volare.

Illustrazione di "Superman: Alieno americano" di Max Landis.

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