Akim, Franklin e me: una personalissima visione di Da quassù la Terra è bellissima
La Bao Publishing ci offre la possibilità di guardare in faccia le nostre Paure, e soprattutto il rapporto che abbiamo con loro, editando questo fumetto di Toni Bruno, dal titolo quanto mai poetico: Da quassù la Terra è bellissima.
Negli anni ho stretto con la Paura un legame molto forte. Controlla gran parte delle mie scelte, è la guida di alcuni pensieri e molte azioni, mi consiglia fin da piccola in ogni aspetto della vita. A volte questo è un bene, probabilmente sono viva per la paura delle conseguenze di determinate azioni, ma l’aspetto positivo riguarda forse il 3% della mia relazione con Lei. La verità è che la paura, quando prende il sopravvento, è un parassita che divora gran parte della tua persona e combatterla significa violentarsi, forzare il corpo a una reazione contraria all’istinto, farsi carico di una fatica e di un dolore che non tutti riescono a sopportare. Per questo diventa fin troppo semplice chiudere gli occhi e lasciarla fare, non opporre resistenza, restare immobili.
Stare immobili, signor Jones… Quello sì che è scappare.
Negli anni ’60 della Guerra Fredda, il cosmonauta russo Akim Smirnov è rientrato dalla difficile missione che lo ha portato a essere il primo uomo nello spazio ed eroe nazionale. Ha gli occhi del mondo puntati addosso e i sovietici lo vorrebbero già pronto a tornare in orbita per confermare la supremazia sugli Stati Uniti. Purtroppo però il Maggiore Smirnov è bloccato, non è in grado di affrontare i test necessari all’addestramento e ogni confronto con i superiori o con la moglie si conclude in una esplosione di rabbia che colpisce gli altri ma che è, in realtà, indirizzata a se stesso.
In America troviamo Franklin Jones, uomo carismatico e psicologo brillante con un grande problema di ansia che sfocia in frequenti attacchi di panico. Per evitare di doversi arruolare e andare a combattere in Vietnam, accetta di raggiungere l’Unione Sovietica per “aggiustare” l’astronauta.
Mi sono bastate pochissime pagine per entrare in sintonia con i due protagonisti, specialmente con Akim. Avendo a che fare ogni giorno con le mie inquietudini, temevo che il fumetto potesse affrontare la questione in modo banale, frettoloso o troppo sopra le righe, invece Toni Bruno tratteggia i suoi personaggi in maniera credibile e misurata.
Un gran punto di forza è anche la relazione tra i due. Vengono da due mondi differenti per cultura, mentalità e tradizione, la tensione politica tra URSS e USA traspare dai loro dialoghi e dall’atteggiamento inizialmente diffidente del russo. Jones invece, da buon medico, non ha interesse nei giochetti o negli intrighi, il paziente in quanto persona ha la priorità su tutto il resto. Ok, le non-tanto-velate minacce hanno avuto il loro peso ma fin da subito si comprende la volontà di Jones di aiutare Smirnov; anche quest’ultimo se ne rende conto e in quel momento comincia ad aprirsi, e il loro rapporto a evolvere in amicizia. Uno sviluppo importante questo perché è la consapevolezza di avere entrambi qualcosa dentro da tenere a bada che li porta a muoversi, a liberarsi da quella stasi che è la vera fuga, come dice Fëdor (personaggio secondario che A-D-O-R-O).
Una scelta poi che ho particolarmente apprezzato è quella di evitare lo “spiegone”. Le paure dei protagonisti nascono da eventi traumatici passati che si ripercuotono sul loro presente e la storia è permeata da incubi, ricordi e suggestioni ma la loro interpretazione è lasciata (quasi) interamente al lettore; in questo modo non si appesantisce la lettura e il blocco narrativo rimane compatto e lineare senza inutili divagazioni.
Lo stile di Bruno è pulito, elegante, semplice ma dettagliato, le ambientazioni sono molto curate.
Se proprio bisogna trovare un “difetto” forse sta nell’eccesso di buoni sentimenti che pervade la storia, ma non lo considero una mancanza perché non è importante tanto la veridicità di un rapporto all’interno di un determinato periodo storico quanto l’essere tutti simili di fronte a emozioni forti e primordiali come la Paura.
C’è un’altra frase che ho trovato diretta e in parte spiazzante, nonostante sia estremamente semplicistica (e infatti nel balloon successivo si dice lo stesso), una frase che proprio affermando l’ovvio si carica di una forza che dovrebbe spingerci tutti, me in primis, a dare un calcio in culo alla paura. A cominciare a vivere davvero.
Sa cosa basterebbe, invece? Guardarci da lontano…per un attimo.
Forse comprenderemmo di quali meraviglie ci priviamo per colpa delle nostre paure.
Da quassù la Terra è bellissima di Toni Bruno
BAO Publishing, 2016
208 pagine a colori, € 20,00