Loops – Carlo Rovelli e il senso della scienza
A distanza di tredici anni da un’intervista con Carlo Rovelli, Luca Pozzi la trasforma nel libro illustrato Loops disegnato da Elisa Macellari. Per parlare della scienza e del senso che essa prova a dare all’universo.
Può un incontro di una decina di anni fa con un fisico stimolare uno scrittore a parlare del suo rapporto con la scienza e la realtà?
Evidentemente sì. Specie se sei un artista e un mediatore trans-disciplinare come Luca Pozzi, e se il fisico è Carlo Rovelli, uno degli scienziati più noti anche al grande pubblico per i suoi libri divulgativi che sono stati veri e propri best seller.
A partire dal 2004, LOOPS è il nome delle conferenze sulla gravità quantistica perché i loop sono anche una delle possibili soluzioni che i teorici stanno indagando per fondere gravità e meccanica quantistica. E Pozzi è un appassionato studioso di argomenti anche complessi, da cui crea dei “prodotti” di comunicazione. E stavolta questo prodotto è stato un fumetto, intitolato appunto Loops.
L’autore è partito, come dice lui stesso nella prefazione, dal fatto che
Il fisico teorico Carlo Rovelli una volta mi ha detto che il mondo è fatto di reti di baci, non di sassi.
Poi ha proposto a Elisa Macellari, sua compagna nell’arte e nella vita, di tradurre in disegni e pagine i suoi sogni. Elisa Macellari è una disegnatrice e illustratrice italo-thailandese e nei suoi lavori mixa in modo mirabile la struttura del fumetto occidentale con uno stile che richiama il sud est asiatico, a maggior ragione quando la storia è ambientata proprio lì, e parte da un dialogo un po’ naïf tra il fisico e lo scrittore.
In fondo infatti i tentativi di mettere insieme le due estremità delle teorie fisiche, quella che si occupa dell’infinitamente piccolo, ovvero la meccanica quantistica, e quella che agisce su larga scala, ovvero la gravità, sono ancora profondamente teorici, e di difficile comprensione, anche nei loro caratteri generali.
Luca Pozzi però ha studiato molto seriamente anche la parte fisica, infatti nei ringraziamenti troviamo Lee Smolin, Abhay Ashtekar, Daniele Oriti e Eugenio Bianchi, tutti fisici di primissimo piano nel campo della ricerca sulla gravità quantistica.
Da tantissima (e difficilissima) Fisica e Matematica, Luca Pozzi fa emergere un vero e proprio romanzo di formazione in cui Rovelli diventa lo spirito guida, il Virgilio dantesco sulla strada per uscire dall’inferno della incompatibilità delle teorie del macroscopico e microscopico.
L’ambientazione del sud est asiatico è perfetta per mettere insieme scienza, matematica, cosmologia (intesa sia in senso scientifico che filosofico) e l’arte di Pozzi/Macellari. Così dopo aver raccontato le sue tappe della passione per la Fisica, di come è entrato in rapporto con Rovelli, parte il dialogo ad ampio spettro.
Partendo dalla domanda cos’è la scienza?
Anche per il lettore parte un viaggio fatto di citazioni, spiegazioni, l’interpretazione della scienza come cambio di prospettiva. A partire da Anassimandro, passando per Platone, mettendo insieme Talete e la freccia del tempo, e cercando di trovare una sintesi alle due più importanti teorie della Fisica moderna con l’aiuto di Wheeler e il suo
It from bit.
Infatti la teoria della gravità a loop vede questi come l’elemento minimo dello spazio-tempo, e l’universo è il frutto delle relazioni di queste entità. Quindi il centro della scienza e della realtà diventa l’informazione.
Utilizzando esempi e analogie macroscopiche, Pozzi propone i concetti enunciati da Rovelli, con una sceneggiatura che non è una storia vera e propria, ma in alcune situazioni diventa una serie di illustrazioni in cui i dialoghi fra i due personaggi diventano le didascalie.
Per questo al di là del percorso “reale” di Rovelli e Pozzi che partono dentro la giungla e si spostano fisicamente tra templi, fiumi e grotte, il fumetto attraversa ambientazioni che continuamente cambiano seguendo le parole dei due protagonisti.
Analogamente accade alle pagine disegnate, la cui struttura è a servizio di quanto accade nel dialogo e nel percorso, quasi onirico, fra i due. Così si passa con disinvoltura da pagine con gabbia regolare, che sono nella maggior parte dei casi quelle in cui vengono riportati gli spostamenti “reali” dei due protagonisti, a pagine doppie con una sola illustrazione che rappresentano graficamente i concetti espressi nei discorsi.
A queste si aggiungono pagine miste con vignette anche di forma circolare o irregolare. Per cui le closure non sono ovvi riempimenti, ma spesso esprimono veri e propri cambi di scena all’interno delle singole pagine. Altre volte le vignette “galleggiano” su uno sfondo che si collega alle didascalie dialogate, portando avanti sempre in parallelo il viaggio “reale” descritto nel fumetto con quello “contenutistico” e di relazione.
Spesso le illustrazioni sono metaforiche e non “raccontano” i contenuti, ma fanno da sfondo alle didascalie nei balloon, rappresentando non i concetti, ma interpretandoli con singole illustrazioni o brevi sequenze. Dopo un capitolo iniziale che è essenzialmente narrativo e introduce la relazione di Pozzi con la Fisica e tra i due protagonisti, la storia e i disegni passano infatti su un altro piano.
Elisa Macellari, con il suo stile molto pulito, quasi da linea chiara, anche se con qualche ombra, rende benissimo il contenuto. Anche lei compare nel fumetto, in una discussione iniziale con Luca Pozzi sulle modalità di rappresentazione delle stringhe.
Segue con naturalezza le proposte dello sceneggiatore, il suo stile le consente di passare dal racconto realistico alla parte che abbiamo definito più illustrativa, usando con disinvoltura le diverse metafore.
Da quelle più naturalistiche, legate alla giungla o ai gibboni, a quelle più tradizionali, con draghi e Buddha, fino a quelle scientifiche, con rappresentazioni astratte dei concetti. E a volte sovrapponendole e mescolandole. Anche con immagini realistiche, che aiutano molto nella comprensione dei concetti.
E ha anche “fornito” i font dei balloon.
I colori stessi, che ondeggiano per lo più tra il rosso e il verde, danno un bel mix, semplice e sofisticato.
Un lavoro davvero interessante, che mette insieme uno degli scienziati più famosi, preparati e attenti alla divulgazione, anche della base filosofica della scienza, e due autori meticolosi ed appassionati, anche l’uno dell’altro, essendo marito e moglie, che riescono a mettere su carta dei pensieri e dei concetti per niente elementari.
Con una chiarezza invidiabile.
Ma che non si esaurisce. La difficoltà degli argomenti consente comunque di avere non solo più livelli di lettura, ma anche di trovare qualcosa di nuovo ad ogni lettura. Un lettore che pur mantenga lo stesso livello può infatti trovare sempre nuovi stimoli nei singoli argomenti.
Anche la parte grafica ha la medesima caratteristica di rivelare i suoi tesori con un rilascio lento. La chiarezza della grafica non è banalità, e rivela a sua volta la sua bellezza in passaggi successivi.
In loop successivi. Appunto.
Consigliatissimo.
Luca Pozzi, Elisa Macellari
Loops
BAO Publishing, 2023
168 pagine, colore, cartonato, 17×23 cm, €23.00
ISBN: 978-88-3273-829-2