Audrey Hepburn – Una biografia tra le mille possibili

Quest’anno si celebrano i 70 anni dal debutto hollywoodiano di Audrey Hepburn con Vacanze romane e i 30 dalla sua morte: Botton e Giacchetto celebrano Hepburn con una possibile biografia.

Copertina di "Audrey Hepburn" di Michele Botton e Dorilys Giacchetto a cura di Luca Dotti.Il 2023 segna il 30esimo anniversario dalla morte di Audrey Hepburn. Sembra quasi incredibile a pensarci: una figura ancora oggi così famosa, così amata, così presente, ma non più in vita da ben 30 anni, quasi mezzo secolo. Così vivace, così contemporanea, così viva ancora oggi. Lo star system hollywoodiano ha consegnato alla storia tante icone: Humphrey Bogart, James Dean, Marlene Dietrich, Marilyn Monroe… leggendarie, certo, eppure tutte appaiono in qualche maniera “confinate” nel loro tempo, nel loro luogo, nel loro abito, nel loro ruolo, nel loro film. Audrey Hepburn no: sarà forse perché era una figura cosmopolita e poliglotta, o perché ha cambiato stile di vita e di recitazione tante volte, o perché ha vissuto gran parte del Novecento (da prima della seconda guerra mondiale fino agli anni 1990) e dunque a essere immortalata anche in mass media contemporanei come riviste e TV, o per mille altre ragioni ancora che la rendono una figura molto sfaccettata e complessa. È una figura di oggi.

Al contempo, il 2023 segna anche il 70esimo anniversario dall’inizio della sua carriera hollywoodiana: dopo alcuni anni a recitare come comparsa o poco più, Vacanze romane le dona una carriera, un Premio Oscar e la fama immortale.

Proprio in questo 2023 così significativo esce nelle fumetterie e librerie Audrey Hepburn, una biografia a fumetti scritta da Michele Botton e disegnata da Dorilys Giacchetto per BeccoGiallo. “Una” biografia e non “la” biografia perché, come spiega benissimo Botton nella sua postfazione, Hepburn ha vissuto mille vite sia sullo schermo sia nella realtà, rendendola un personaggio difficile se non impossibile da inquadrare da un solo punto di vista.

Tavola da "Audrey Hepburn" di Michele Botton e Dorilys Giacchetto a cura di Luca Dotti.In questo senso è lodevole il lavoro di selezione di cosa raccontare e cosa non, svolto da Botton in collaborazione con Luca Dotti, secondo figlio di Hepburn, perché riesce a dare uno sguardo piuttosto ampio alla sua vita senza rinunciare ad alcuni episodi celebri che ne hanno segnato fortemente il percorso. L’uso parsimonioso e preciso dei flashback aiuta a contestualizzare meglio la narrazione, creando dei collegamenti fra fatti e personaggi a volte un po’ interpretativi (in particolare la vicinanza ai figli come conseguenza del non aver sentito vicinanza dai propri genitori), ma nondimeno funzionali al tipo di messaggio e di immagine di Hepburn che si vuole comunicare al lettore. Perché, di nuovo, c’è piena coscienza che quella presentata sia solo una Hepburn, e non l’intera attrice né tanto meno l’intera madre né meno ancora l’intera persona.

Una Hepburn è anche quella usata per la parte visiva. La fumettista Dorilys Giacchetto, al terzo volume importante e il secondo di fila per BeccoGiallo dopo l’antitetico Storie di vittime innocenti di mafia, sceglie un tipo iconografico per Hepburn che esalta i celeberrimi “occhi da cerbiatta” dell’attrice senza rinunicare al suo stile di disegno molto cartoonesco: il risultato è semplice, pulito e costante per tutta la durata del volume, con piccoli accorgimenti per segnalare il passaggio del tempo. Anche la mancanza di eccessive sofisticazioni nel telaio delle pagine e le vignette senza fronzoli né grafici né cromatici contribuiscono a facilitare la lettura, e potrebbe essere una scelta ben ponderata per sottolineare l’aspetto semplice, pulito e costante di Hepburn stessa, dato che nei lavori precedenti Giacchetto era ricorsa a soluzioni alla giapponese come deformazioni , linee cinetiche o gabbie complesse che qua invece sono state scientemente scartate.

Tavola da "Audrey Hepburn" di Michele Botton e Dorilys Giacchetto a cura di Luca Dotti.Il lavoro di sintesi narrativa e grafica raggiunge il suo meglio nella parte dedicata all’attivismo di Hepburn come ambasciatrice dell’UNICEF: forse il ruolo più importante della sua vita e anche quello narrato meglio nel volume.

Due soli appunti, uno di scrittura e uno di grafica. Andrea Dotti, secondo marito di Hepburn, è liquidato molto velocemente, forse perché non fu un modello di fedeltà coniugale e dunque la sua presenza non era funzionale alla narrazione di Botton: un dettaglio accettabile; a pagina 25 Hepburn, arrivando in nave a New York nel 1951, vede lo skyline della città che include anche la Freedom Tower del 2013: un dettaglio non accettabile.

In breve, Audrey Hepburn è scritto in maniera apparentemente semplice e disegnato in maniera apparentemente semplice per comunicare in maniera apparentemente semplice una storia molto ricca. Un volume ben fatto che si legge in un’ora, piacevole per i fan di Hepburn e interessamente, magari anche incuriosente per i non-fan: questo è l’anno migliore per scoprire o riscoprire la vita e la carriera di Hepburn e questo libro può essere un punto d’inizio.


Michele Botton, Dorilys Giacchetto, supervisione di Luca Dotti
Audrey Hepburn
BeccoGiallo 25 agosto 2023
176 pp., col., brossura, €19.00
ISBN: 978-88-3314-284-5

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