L’arrivo del Rebirth DC in Italia: la miniguida – Parte II

Continua la mia miniguida al Rebirth. Con questo pezzo concludo le uscite di gennaio. Nei successivi esplorerò tutte le testate , man mano che la Lion farà uscire gli albi.

Dopo la prima parte, che potete trovare QUI, passiamo alle altre testate uscite nel mese di gennaio, per completare questa prima ondata di Rebirth.
Si parte con uno spillato a cui non avrei dato un centesimo, già solo sei mesi fa. Parlo “ovviamente” di Lanterna Verde.

Hal Jordan and the Green Lantern Corps

Questa serie è stata una sorpresa. Intendiamoci: ancora non mi fido molto di Venditti, dopo le sue run su Flash e Lanterna Verde nel N52. Però qui sembra un altro autore.

Ovvio, non sto parlando di nessun capolavoro, però è una serie che si lascia leggere con piacere e con sviluppi anche piuttosto interessanti e distante anni luce dalla “vecchia gestione”.

Hal è tornato. È tornato il Corpo ma il pericolo, ovviamente, è dietro l’angolo. Nei primi due archi narrativi i Nostri si troveranno ad affrontare due nemici conosciuti e apprezzatissimi che non faranno altro che aumentare la voglia di continuare la lettura. Poi ai disegni c’è un Sandoval strepitoso che da solo vale il prezzo del biglietto.

Green Lanterns

Altra sorpresa.
Sì, lo so ma capitemi: dopo il finale del New52 avevo le aspettative ridotte al lumicino.
Anche qui, serie molto classica. Un buddy movie per le due quasi neo-lanterne della Terra.
Il primo arco narrativo coinvolge subito un pezzo grosso degli ultimi anni, e il secondo si spinge più in là, andando a toccare il passato dei Guardiani per l’ennesima volta. Rispetto alla testata dedicata ad Hal, questa, oltre a essere un tantino più action, presenta delle dosi di umorismo e leggerezza che la rendono godibile anche per chi è magari stanco di troppa seriosità.
Ai testi troviamo un  Sam Humphries in spolvero, che tratteggia decentemente i personaggi, mentre i disegni sono affidati a diversi artisti, tutti più o meno godibili.
Insomma, queste storie non avranno la forza per essere prese in “solitaria”, ma come comprimarie dicono la loro alla grandissima.

La seconda testata di questa miniguida è invece quella dedicata alla Amazzone per eccellenza, che ha come protagonista ovviamente lei, insieme a delle testate a rotazione (di cui andrò a parlare man mano che usciranno qui da noi).

Wonder Woman

Qui le cose si fanno più complesse. Diana negli ultimi anni è stata sballottolata più di molti suoi “colleghi”. Il New52 ha, anche per lei, significato infatti essere uguale ma diversa.

Mi spiego: tutto il background della principessa fu rivisto in occasione del reboot, anche se c’è da dire, a onor del vero, che la run di Azzarello è molto ma molto godibile, sia nei testi che nei disegni.
Anche per la testata di Wonder Woman, però, gli ultimi due anni del New52 sono stati difficili, fino ad arrivare a oggi. Con una nuova, ma vecchia strada da percorrere. Wonder Woman è tornata davvero e Rucka sta facendo cose ottime con questo personaggio (che tra l’altro aveva già scritto una decina di anni fa).
La testata del Rebirth innanzitutto è divisa in due storyline distinte. Una ambientata nel passato e una nel presente. Ai testi sempre Rucka mentre ai disegni si alternano (con successo) Nicola Scott, Liam Sharp e Renato Guedes tra gli altri.
Il problema di questa serie è, almeno per il momento, la testata in cui è inserita, che contiene per ora Poison Ivy, serie sinceramente evitabile e comunque non facente parte del Rebirth.
Per come è strutturata, la scelta ideale sarebbe il recupero dei tp.

Mi sono tenuto per ultimo la testata che invece ha generato tutte le altre. Per due motivi in realtà. Il primo è per quello meramente personale: mi piace pensare di aver concluso questa guida con il Primo dei Supereroi. Il secondo motivo invece riguarda quella espressione popolare che dice dulcis in fundo…

Action Comics

La testata principe tra quelle supereroistiche comincia lentamente.

Innanzitutto, con un nuovo status quo figlio della gestione di Geoff Johns della Justice League, Lex Luthor è  il nuovo protettore di Metropolis e ha trovato il modo per sostituire definitivamente Superman ora che è morto.
I suoi piani però cominciano ad andare a rotoli quando un altro Superman (quello Pre-flashpoint) si presenta in città… Insieme a un vecchio, terrificante nemico.
Ai testi troviamo il veterano Jurgens  che si limita a fare il compitino, scrivendo storie senza infamia o lode. Purtroppo, a mio personalissimo giudizio, la parte davvero deficitaria della testata è il comparto grafico. Disegni piatti e a volte anche solo abbozzati.

 

 

Superman

Ecco, questo è veramente uno dei picchi, se non IL picco, di questi primi mesi di Rebirth.
Tomasi ce l’ha fatta. Dopo anni passati a tessere le trame di serie “minori”, è finalmente sbarcato su una delle ammiraglie della Distinta Concorrenza. E nessuno più di lui meritava questo salto di qualità.
La storia che va a raccontare è tanto semplice quanto appassionante: Superman è tornato. In un mondo che non gli appartiene. Con un figlio.
Frequenti infatti sono i momenti padre-figlio che danno spessore ai due personaggi, oltre ad aggiungere quella nota di sentimentalismo che in questi casi non guasta.
Ma la sua gestione di Supes non si ferma qui, anzi.
Ci sono continui rimandi e riferimenti a vecchi personaggi o vecchie opere della DC e tutto è amalgamato in modo magnifico.
Ad aiutare i testi abbiamo artisti come Gleason, Mahnke e Jimenez che non fanno altro che alzare ancora di più il livello del tutto.
Insomma, se c’è una testata che DOVETE seguire, è questa.

E anche per questa puntata è tutto. Restate sintonizzati per leggere le prossime miniguide di questa Rinascita.

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