La dama degli abissi: Kleiner Flug a Piombino
La dama Elisa Bonaparte, sorella del grande Napoleone, realizzò molti interventi urbanistici a Piombino, presentati in questo fumetto un po’ narrativo e un po’ turistico.
Maria Anna Bonaparte, detta Elisa, sposata con il capitano corso Baciocchi, in realtà divenne la dama di Lucca e Piombino.
Napoleone gli affidò infatti prima le due città vicine al mare, e poi vi aggiunse Massa e Carrara.
Una figura non molto conosciuta, che però ebbe una visione in anticipo sui tempi, al punto che in quelle zone della Toscana se ne sta riscoprendo la memoria. A due secoli di distanza dalla sua morte.
Con questo La dama degli abissi Kleiner Flug conferma la sua vocazione territoriale e collabora con l’Amministrazione Comunale e la ProLoco di Piombino, per creare (per dirla con le parole del vicesindaco della città che guarda da vicino l’Isola d’Elba, Giuliano Parodi):
nella versione italiana, inglese e francese, un modo originale di fare promozione turistica. […] Una graphic novel che non è un romanzo storico, ma un’idea originale per raccontare la città così come oggi la possiamo vedere attraverso un viaggio nel tempo dal 1500 al 2020. […] Un fumetto, una guida per turisti, un gioco per i bambini, storia, passione avventura, Piombino e il suo mare scuro protagonista.
Anche se in questo caso, come sempre nella collana Viaggi fra le nuvole, si aggiungono elementi di fantasia, al contrario di quanto accade solitamente nella collana Prodigi fra le nuvole, più volte presente sul nostro sito.
La storia in effetti parte da Leonardo da Vinci, la cui presenza a Piombino è storicamente verificata, e anche evidenziata dai suoi legami con l’architettura bellica. La frase dell’ignoto personaggio che pare stia costruendo un essere artificiale, si rifà alla citazione leonardesca:
Se questa sua [dell’uomo] composizione ti pare di maraviglioso artifizio, pensa questa essere nulla rispetto all’anima che in tale architettura abita e, veramente, quale essa si sia, ella è cosa divina sicché lasciala abitare nella sua opera a suo beneplacito è […] così mal vole[n]tieri [l’anima] si parte dal corpo e ben credo che ‘l suo pianto e dolore non sia sanza cagione.
Codice Windsor, f. 19001r
Francesco Biondi scrive una storia ricca di intersezioni. Il genio di Leonardo, con i suoi automi, e la storia di Elisa, insieme a elementi onirici e magici. Fino all’amore tra la principessa e l’automa. Ma anche la parte storica di una principessa imposta e mai troppo amata. E quella geografica, con gli scorci di Piombino, chiamata più volte da Elisa «la mia Piccola Parigi», che fanno da fondale agli eventi.
Il tutto a integrazione di una storia fantastica che lega Piombino al suo mare, con personaggi reali e fantastici che si incrociano, tra i buoni e tra i cattivi. Conosciamo Monaldo, fantasma di un menestrello con la sua linchetta, che ci introduce anche alla fantasia della costa toscana.
Dall’altra parte, la Dama degli abissi, un essere che ha atteso tre secoli per tentare di recuperare quello che Leonardo gli aveva, involontariamente, sottratto.
Una storia con passaggi che possono ricordare i classici. Esseri quasi lovecraftiani, navi che spuntano da mefitiche nebbie, alghe invasive e alienanti.
Ma anche una storia piena d’amore, con relazioni senza alcun lieto fine (ma entrambe graficamente suggellate da un cuore). Quella di Elisa e di Giovanni, l’automa leonardesco. Quella di Monaldo, finita in tragedia forse sette secoli prima.
Ma, come dice lo stesso Monaldo:
ci vuole coraggio a versare lacrime d’amore.
I disegni e i colori, rispettivamente di Alessandro Balluchi e di Luca Pinelli, hanno qualcosa di mignolesco (nel senso di Mike Mignola) negli esseri fantastici. Dalla Dama che ha i colori e le caratteristiche di Abe Sapien, al busto di Giovanni che fa pensare a Roger del BPRD, fino ai suoi seguaci.
Lo stile è un po’ disomogeneo. Perché alcuni personaggi hanno gli occhioni alla Disney, altri li hanno più realistici, altri ancora hanno dei circoletti bianchi? Al di là degli esseri soprannaturali.
Il cuoricino rosso a sottolineare l’attrazione tra Elisa e Giovanni, o tra Monaldo e Banduccia forse è di troppo. Sminuisce (o altresì alleggerisce) un registro altrimenti ricco di pathos.
Alla fine il progetto è riuscito. Piombino, la piccola Parigi che fu rivoluzionata da Elisa quanto la vera Parigi lo fu dal fratello imperatore, compare in diversi scorci caratteristici.
Le sue bellezze storiche, la fortezza, la vista sull’Arcipelago compaiono come fondali dell’azione e diventano protagonisti nei cambiamenti di scena, ma non infastidiscono in nessun modo. Aiutano anzi a riempire una gabbia estremamente varia, che guida il ritmo di una storia che forse avrebbe avuto bisogno di un numero superiore di pagine.
Gli scorci del paesaggio, delle strade, del porto consentono rapidi cambi di scenario anche a metà della pagina.
Con alcune pagine che contengono anche più di una dozzina di vignette.
In questi casi passaggi da un primo piano a un campo lungo, spostando l’occhio del lettore dai protagonisti all’ambiente, rende più dinamica la lettura.
Ma allo stesso modo, rallentano il ritmo quando serve, come nella pagina che racconta l’avvicinarsi della Dama degli abissi con i mostri che ha creato.
Quindi la città aiuta a dare il ritmo.
Ma non è mai malata di protagonismo.
Sono sempre i sentimenti e le emozioni a farla da padrone. Ad aprire e a chiudere la storia. E a rendere interessante una città, e una principessa, poco conosciute.
Francesco Biondi, Alessandro Balluchi, Luca Pinelli
La dama degli abissi – La storia segreta di Elisa Bonaparte
Kleiner Flug, Collana Viaggi fra le nuvole, 2021
48 pagg., colore, brossura, 21×28,5 cm, €16.00
ISBN: 9788894950373