In fuga! un pamphlet a fumetti che racconta di migrazioni e disuguaglianze

In fuga: Le persone che scappano non sono tutte uguali, il sottotitolo spiega bene il contenuto e l’approccio di questo albetto di 40 pagine, edito da Tau editrice con la collaborazione della Fondazione Migrantes, organismo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana che si occupa di migranti e migrazioni.

La storia è scritta da Maria Cristina Molfetta della Fondazione, con Chiara Marchetti (Università di Milano), Duccio Facchini e Manuela Valsecchi. Emanuele Bissattini e Valerio Chiola hanno messo la loro professionalità nella sceneggiatura e nella parte grafica.

Il volume vuole rivolgersi direttamente alle giovani e ai giovani del nostro paese, realizzando un’opera dedicata al mondo dei rifugiati e del diritto alla protezione.

Tutti gli autori hanno una storia di grande sensibilità verso i temi sociali e religiosi (la casa editrice pubblica opere di ispirazione cristiana cattolica e crea contenuti editoriali originali con l’obiettivo di contribuire alla crescita spirituale e alla formazione cristiana dei suoi lettori) e non c’è dubbio che sottolineare le disuguaglianze tra i rifugiati sia uno degli scopi del fumetto. Si incrociano, infatti, le storie di persone di diverse provenienze che si scontrano con frontiere e paesi diversi.

Dappertutto però emergono disparità e iniquità, spesso collegate a una guerra tra poveri che fa la fortuna solo dei ricchi, noi compresi. Secondo l’antico adagio di divide et impera.

Così le persone in fuga dalla stessa situazione (ad esempio la guerra in Ucraina) sono trattate diversamente a seconda del passaporto e della nazionalità, anche se scappano esattamente sullo stesso autobus.

Oppure chi fugge dalla guerra in Europa in qualche modo “passa avanti” a chi scappa da guerre che hanno per teatro località meno vicine o risonanti.

E mentre tra i migranti in fuga, in particolare tra i bambini, si creano legami di solidarietà, le istituzioni, le leggi e la popolazione stessa fanno fatica ad accogliere tutti allo stesso modo. Si generano infatti cortocircuiti normativi e situazioni paradossali, che spingono spesso i migranti a lasciare situazioni tutto sommato favorevoli, o che impediscono loro comportamenti normali, come andare al funerale di un fratello…

Anche dal punto di vista lavorativo. Alcuni possono mettere direttamente a frutto le loro competenze e i titoli già acquisiti, altri devono sostanzialmente ricominciare da capo.

Bissatini incrocia le storie in modo molto rapido, creando quasi una voluta confusione. Alternando anche il racconto dell’accoglienza con quanto è accaduto ai migranti durante la loro fuga. Nelle pagine troviamo spesso più di un protagonista, e non c’è quasi tempo di soffermarsi. I ritmi sono incalzanti e anche la grafica lo sottolinea.

Le vignette sono quasi sempre rettangolari, divise su tre o quattro righe per pagina, proprio per ritmare e sovrapporre in modo sufficientemente ordinato quello che sta succedendo. Ci sono pochi momenti in cui ci si può “rilassare” anche con situazioni graficamente più distese.

Dal punto di vista grafico la cosa più interessante è forse l’alternarsi delle pagine a sfondo bianco e a sfondo nero. Le prime raccontano i momenti più sereni, le seconde quelli più difficili. E anche lo spazio bianco si fa nero, e diventa difficile per il lettore intercalare. Le pagine bianche raccontano dei momenti nella questura in cui si intravede uno spiraglio di luce oppure in strada, o al lavoro. Quelle nere quando si ha a che fare con la fuga, o con la legislazione italiana e internazionale, che a volte sembrano fatte apposta per intralciare la vita e le speranze di chi è già in difficoltà oggettive. E forse lo sono.

In queste pagine nere a volte compaiono dei viraggi monocromatici che evidenziano ulteriormente la distanza da una situazione “normale”.

È bravo Chiola a cambiare anche il registro grafico, non solo dal punto di vista cromatico, con molto più nero anche dentro le vignette, ma anche con le linee che restano più frastagliate. Gli stessi bordi delle vignette a volte perdono in definizione, quasi a rendere tangibile lo stato d’animo di chi le abita. Quando l’atmosfera è distesa emerge il disegnatore di Scooby Doo, mentre quando serve la penna è in grado di trovare un tratto ricco e intenso.

 

Restiamo in attesa di leggere altri rapidi volumi per capire meglio e più direttamente cosa succede nel nostro paese alle persone che arrivano da situazioni di guerra, fame o povertà, se è vero che, come scrivono nell’introduzione dalla Fondazione Migrantes: questo fumetto vuole essere solo il primo di una serie.


Emanuele Bissattini, Valerio Chiola
In fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali
40 pagine, colore, spillato, 17×24 cm
Tau Editrice, 2023, € 5
ISBN 979-12-5975-338-0

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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