David B. e lo spirito dell’avventura – Il re rosa

David B. recupera una novella del primo Novecento di Pierre Mac Orlan e la trasforma col suo tratto inconfondibile nel fumetto Il re rosa, storia allucinata e dolceamara su un gruppo di pirati maledetti alle prese con un bebè.

Copertina de "Il re rosa" di David B.Nella Parigi di inizio Novecento, fra i mille artisti che gravitavano intorno al mondo del surrealismo, si è distinto nel campo letterario Pierre Mac Orlan, piccardo poliedrico e scrittore estremamente prolifico ricordato in patria soprattutto per la sua narrativa per ragazzi, come il classico Les clients du Bon Chien Jaune. Nel 2008 la casa editrice Gallimard ha commissionato al fumettista David B. una copertina per la nuova edizione del romanzo, e l’esperienza deve aver stuzzicato l’artista dato che l’anno dopo la stessa casa editrice gli pubblica Roi Rose, versione a fumetti dell’omonima novella contenuta nella raccolta Chronique des jours désespérés e ambientata nello stesso universo narrativo di Les clients du Bon Chien Jaune, e nel 2011 un’altra copertina ancora per L’Ancre de Miséricorde sempre di Mac Orlan. Nonostante nessuna di queste tre opere dello scrittore francese siano giunte in Italia, almeno la versione a fumetti della novella è stata tradotta e pubblicata da BAO Publishing nel 2010 col titolo Il re rosa.

Il problema principale di questo fumetto di David B. è che è molto bello, o meglio aveva le potenzialità per esserlo. È veramente frustrante arrivare alla 44esima e ultima tavola di questo sottile volume chiedendosi «E quindi?», dato che fondamentalmente finisce dove qualunque altra storia sarebbe iniziata, o quasi.

La prima metà del volume è di sola presentazione dell’universo narrativo della storia: siamo sull’Olandese Volante, un vascello pirata maledetto i cui occupanti sono dei morti-non-morti che passano le giornate sott’acqua e le nottate in superficie tentando di morire davvero. Nella tavola 24 (su 44) finalmente succede qualcosa: arriva un bimbo a bordo e la ciurma decide di occuparsene.

Se nelle prime 23 tavole David B. riesce a raccontare in maniera brillante le disavventure della ciurma maledetta, nelle sole 21 tavole rimanenti l’autore non si dimostra in grado di imbastire una narrazione altrettanto entusiasmante sulla vita a bordo del bimbo fra gli zombie.

Lo sbilanciamento fra la prima e la seconda parte è totale e palese: David B. “spreca” oltre metà delle pagine a disposizione per introdurre l’ambientazione della storia, i posti dei marinai, i loro ruoli, i pesci, le onde, le mappe, gli oggetti, quattro tavole solo per mostrare la nave che non si scontra con uno scoglio, e poi deve correre tantissimo con enormi ellissi per raccontare l’intera vita del Re Rosa (perché ha la pelle rosa, al contrario degli zombie) da bebè a ragazzo.

Copertina de "Les clients du Bon Chien Jaune" di Pierre Mac Orlan illustrata da David B.Ci si potrebbe chiedere se questo sbilanciamento lentezza estrema/velocità estrema non fosse uno stratagemma volontario di David B. per raccontare al lettore come la presenza a bordo del Re Rosa non sia altro che una brevissima parentesi nella vita eternamente immortale ed eternamente uguale dei pirati maledetti. Possibile, ma questo non consola il lettore dal veder gettata alle ortiche le grandi potenzialità della storia.

È possibile anche che David B. abbia mutuato il ritmo narrativo pari pari dalla novella di Mac Orlan, ma allora forse nel passaggio dal media prosa al media fumetto qualcosa è andato storto.

Infine, ed è la spiegazione più verosimile di tutte, probabilmente Il re rosa è solo un episodio che si inserisce in una più ampia e ricca narrazione di Mac Orlan, dato che Les clients du Bon Chien Jaune di fatto è un sequel della novella Roi Rose. La mancanza di opere di Mac Orlan tradotte in italiano rende difficile giudicare anche le opere derivate come questo Il re rosa.

Nonostante i suoi difetti di storytelling e l’amaro in bocca per il finale improvviso, Il re rosa è molto bello. L’impronta surrealista dell’autore originale si sente tutta, con la natura fantasmagorica, l’umorismo macabro, l’asmosfera onirica, l’esoterismo fiabesco e soprattutto il non-sense del bambino vivo che vuole morire per poter vivere come i morti, in una splendida metafora nello stile cosiddetto fantastico sociale tipico di Mac Orlan.

Soprattutto è il linguaggio grafico di David B. a sfamare gli occhi del lettore. Il suo tratto apparentemente malfermo e zigzagante si muove con perfetta sicurezza sulla pagina attraverso l’uso di quattro espedienti grafici principali: il senso di lettura pilotato, l’horror vacui, le citazioni colte e la filiazione dalla ligne claire.

Tavola de "Il re rosa" di David B.

Una tavola che riassume lo stile grafico di David B. in toto. Il senso di lettura pilotato costringe il lettore a un ordine di lettura delle vignette poco o per nulla convenzionale con estrema naturalezza attraverso una gestione semplice e funzionale della messinscena, come qui accade con le quattro vignette a sinistra (tutte lette in senso verticale dall’alto in basso) a contrasto con la vignetta di destra (letta in verticale dal basso all’alto).
L’horror vacui dell’autore è chiaro osservando che non c’è quasi centimetro quadrato di carta in tutto il volume che non sia occupato dal disegno, e quando questo accade il colore primario puro e intenso si appropria dello spazio vuoto.
Le citazioni sono numerose, con riferimenti a volte pop e a volte alti come nel caso delle onde di palese ascendenza giapponese, che in altre tavole sono ancora più esplicite.
Infine, il dettaglio minuto è figlio della scuola della ligne claire del fumetto francofono e del suo massimo rappresentante Hergé. L’eleganza perfetta, la proporzione esatta, la linea purissima, l’economia grafica del maestro belga sono citati qua e là da David B. come in questa splendida prua di nave, che irrompe nella pagina da destra riassumendo in sé anche il verso di lettura pilotato (opposto a quello naturale), l’horror vacui (con l’uso del nero puro) e la citazione colta (il ponte di comando in puro stile razionalista italiano anni ’20).

Il re rosa è quindi un fumetto di grande qualità che però sembra orfano di un contesto più ricco che forse il lettore francese conosce, ma quello italiano no. Si spera quindi che gli editori nostrani decidano di pubblicare Les clients du Bon Chien Jaune in italiano, o magari che David B. ci disegni su un fumetto che faccia da corposo pendant a questo breve volumetto.


David B.
Il re rosa
BAO Publishing, 2014
cm 22×31, colore, cartonato, 48 pagg., € 14
ISBN 9788865430057

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