Auguri L.M. Montgomery, auguri Anna dai capelli rossi!

Oggi Google ci ricorda che è l’anniversario della nascita di Lucy Maud Montgomery, la “mamma” di “Anna dai capelli rossi”.

L’autrice

L.M. Montgomery è una canadese la cui storia personale è molto simile a quella di Anna. Anche lei orfana ha affrontato numerose difficoltà e la scrittura la ha aiutata nei momenti più difficili. Anna dai capelli rossi è stata la sua opera di maggior successo, anche se nel tempo ha preferito creare storie con personaggi più adulti che rispecchiavano di più la sua età e il suo  stato d’animo. Morì forse suicida nel 1942 dopo aver regalato alcune delle opere per ragazzi più significative del periodo.

Anna dai capelli rossi

Anna dai capelli rossi è un’opera letteraria scritta principalmente per un pubblico dagli 8 ai 16 anni, ma grazie al successo della serie animata è stato accolto con piacere anche dai più grandi.

Abbiamo conosciuto tutti Anna, la prima volta, quando avevamo più o meno la sua età (10 anni) e Matthew la va prendere alla stazione, dove arrivava dall’orfanotrofio. Tuttavia quando giunge alla “casa dal tetto verde” Anna scopre l’amara verità: in realtà Matthew e la sorella Marilla volevano un ragazzo che aiutasse Matthew nei lavori dei campi e non una ragazzina pallida magra e chiacchierona. Tuttavia il carattere vivace e solare di Anna conquista i due fratelli.

Più passano gli anni più i due fratelli si affezionano ad Anna e questo per due motivi: per il suo carattere solare  e per l’impegno che mette nello studio che le farà guadagnare una borsa di studio.

Oltre ai due fratelli i co-protagonisti sono: la migliore amica di Anna, Diana che diventa da subito l’amica del cuore, e Gilbert il suo “antagonista” nello studio.

Anna e Diana si giurano eterna amicizia
Anna e Diana si giurano eterna amicizia

Anna dai capelli rossi è una icona pop anni ’80, se così possiamo definirla. Il cartone animato (o meglio anime) è stato prodotto nel 1979 dal Nippon Animation con il titolo Akage no An ed è stato trasmesso per la prima volta nel 1980 in Italia con la sigla che tutti noi conosciamo dei “Ragazzi dei capelli Rossi”.

Non ci sorprende che la storia di Anna sia stata appetibile per il popolo nipponico. Infatti presenta gli stilemi classici che tanto piacciono al popolo giapponese. In primo luogo Anna è un’orfana, e il tema del “bambino orfano” che affronta le difficoltà da solo è molto presente nell’immaginario giapponese: Remì e Heidi ne sono gli esempi più famosi.

Questa predilezione per i bimbi orfani negli anime era dovuta al fatto che i genitori, soprattutto il padre, spesso rimanevano fuori tutto il giorno per lavoro, lasciando così i figli soli a lungo come se fossero orfani. Gli anime in questo caso facevano identificare i bambini davanti allo schermo con i loro protagonisti preferiti.

Il secondo tema molto caro ai giapponesi è quello dell’impegno nello studio e nel lavoro. Anna è una ragazzina che deve studiare duramente per superare il suo rivale Gilbert e vincere la borsa di studio e accedere all’università. Per questo motivo con il passare degli anni studierà sempre più duramente, fino ad arrivare quasi a compromettere la sua salute e a rovinarsi il sonno a causa di incubi terribili. Questo impegno forsennato nello studio è tipico dei giovani giapponesi: in Giappone infatti per accedere alle scuole più prestigiose si deve passare un test di ammissione molto severo, non passarlo vuol dire non accedere alla scuola migliore e avere delle ridotte possibilità di avere un lavoro ben remunerato e appagante. Ed ecco quindi la funzione pedagogica dell’anime “ragazze studiate perché il test d’ammissione lo dovete passare con tutte le vostre forze”.

Il terzo tema forse lo vedo solo io ed è quello della “rinuncia”. Anche se Anna ha superato l’esame decide di prendersi cura di Marilla che è molto malata e di diventare una “semplice” maestra elementare. E qui anche l’avvertimento un po’ misogino tipico giapponese “Ragazze viaggiare è bello ma la casa è più bella ancora”.

Il mangaAnna Matthew e Marilla nel manga

Oltre alla trasposizione del cartone animato (anime), nel 1997 in Giappone Yumiko Igarashi (autrice dell’indimenticabile Georgie)  fa una trasposizione manga del libro. In Italia è edito da Planet Manga nel 2003 ed è formato da 3 volumi che coprono solo il primo arco narrativo.

Mentre l’anime è più “occidentalizzato”, la Igarashi nel suo manga usa tutto il suo stile fatto di occhioni luccicanti, capelli morbidi nasini alla francese e sorrisi, rendendo l’opera prettamente nipponica e orientata ad un pubblico di ragazze. Il manga è molto fedele al romanzo originale e Igarashi riesce con il suo tratto a trasmettere moltissime emozioni nelle sue lettrici più giovani, che sicuramente apprezzeranno questa trasposizione.

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