The Illustrators – La collana dedicata ai più grandi illustratori del Novecento

Disclaimer: in questo pezzo non si parla di libri, ma di veri e propri oggetti del desiderio, di feticci che ogni book lover che si rispetti vorrebbe possedere.

Perché ci sono alcuni libri che vanno letti per i loro contenuti, cioè le parole che sono stampate sulle pagine, e quindi non importa se sono piccoli o grandi, rigidi o morbidi, colorati o monocromatici, basta che le parole lì stampate abbiano un significato, e altri libri che invece vanno acquistati per la loro bellezza, per la cura dell’impaginazione grafica, per la piacevolezza delle illustrazioni, insomma per essere messi in bella vista nelle vostre librerie.

I libri della serie The Illustrators che Lupo Guido, costola dedicata ai bambini di Guido Tommasi Editore, ha tradotto e pubblicato in Italia a partire dall’edizione originale britannica edita da Thames & Hudson, fanno parte di questa seconda categoria.

Sono innanzitutto libri meravigliosi, belli, colorati, raffinati, di quelli che non smetteresti mai di toccare e annusare. Quei libri che ti fanno fare bella figura con amici, parenti e bibliofili vari che ti capitano in casa. Che poi quanto è bello il logo della casa editrice milanese non ve lo sto a dire, lo vedete da voi, e quanto ci sta bene su quelle copertine monocromatiche in cartoncino telato dalle tinte pastello!

Sì, sono in sollucchero per questa collana, lo ammetto, ma ora rivesto i panni del serio recensore e provo a raccontarvene i primi cinque volumi editi finora (ne esiste un sesto, dedicato a Dick Bruna, che non ho ancora avuto modo di leggere).

Come dice il nome della serie, The Illustrators, questi libri parlano di illustratori, famosi, famosissimi in alcuni casi, tutti passati a miglior vita (minimo comun denominatore macabro ma importante), che hanno fatto la storia dell’illustrazione (occidentale) per ragazzi e non solo. Stiamo parlando, in rigoroso ordine alfabetico, di Ludwig Bemelmans, Raymond Briggs, Tove Jansson, Judith Kerr e Miroslav Šašek.

Si tratta in pratica di vere e proprie biografie, corredate da foto d’epoca e disegni, e accurate panoramiche delle produzioni artistiche di questi geni e numi tutelari dell’illustrazione contemporanea.

Ogni libro è scritto da un autore diverso: giornalisti del settore come Paul Gravett, che ha firmato il volume su Tove Jansson, o  professori e illustratori come Martin Salisbury che si è occupato di quello dedicato a Miroslav Šašek.

Tutta la collana è curata da Quentin Blake, la rock star degli illustratori anglosassoni, il punto di riferimento per qualsiasi illustratore in erba che voglia cimentarsi con il disegno. Per capirci, qualora non sapeste chi fosse, ahivoi!, Quentin Blake è colui che ha illustrato tutti i libri di Roald Dahl, sì, quello di Charlie e la fabbrica di cioccolato, e in Italia molti dei racconti di Bianca Pitzorno.

La supervisione di Quentin Blake è importante per due motivi: uno perché dà alla collana quel tono di rispettabilità che si merita, e due perché il suo stile lo si nota nella costruzione grafica del libro e nel tono leggero ma esaustivo di tutta l’opera.

I volumi sono strutturati in modo semplice e raccontano la vita dell’autore in rigoroso ordine cronologico. Si parte dall’infanzia fino ad arrivare alla morte, ripercorrendone le tappe fondamentali della vita privata e artistica. Tante le immagini a corredo del testo, vecchie foto, riproduzioni delle opere, schizzi privati e materiale d’archivio.

Devo ammettere di non aver mai capito se di un artista si dovrebbe solo tenere conto delle opere o se è meglio anche scandagliarne la vita. Certo il fatto che Judith Kerr da bambina sia stata costretta a scappare dalla Germania nazista perché ebrea, di sicuro un po’ deve avere segnato la sua vita e il suo modo di vedere il mondo, per cui direi che leggere le vite mirabolanti e travagliate (neanche troppo, per fortuna) di questi autori non è solo piacevole, ma è anche istruttivo, perché ci aiuta a capire meglio le loro opere e le loro scelte artistiche.

Fra i cinque volumi usciti fino a questo momento non saprei quale scegliere, ovvio ho dei miei gusti personali, per cui vi direi che quello dedicato a Jansson è un must have. Chi più dell’autrice finlandese, ma di lingua svedese (come è complicata la vita nel mondo dei confini tracciati a penna sulle cartine), ha saputo creare con la saga dei Mumin un immaginario che non solo ancora regge il peso del tempo, ma che anzi è diventato per peculiarità del tutto uniche un successo commerciale planetario?

Visto che siamo su Dimensione Fumetto, come non ricordare la felice esperienza della Jansson col fumetto, a cui il volume dedica un capitolo. Le sue strisce Mumin tutti i giorni pubblicate dall’autrice (prima da sola, poi col fratello Lars) sul quotidiano Evening News dal 1954 fecero esplodere la popolarità dei candidi troll nel Regno Unito. Delle strisce dei Mumin, ripubblicate in Italia da Iperborea, ne avevamo parlato qui.

Altro illustratore a noi caro è sicuramente Raymond Briggs, vignettista e disegnatore britannico che sul finire degli anni settanta e agli inizi degli anni ottanta ha rivoluzionato il mondo dell’editoria per ragazzi anglosassone. I suoi racconti più celebri, comeBabbo Natale (1973) e Il pupazzo di neve (1978) sono diventati dei capisaldi della letteratura per l’infanzia e hanno goduto di un successo enorme grazie anche alle trasposizioni televisive. Invece il suo romanzo grafico Ethel & Ernest: A True Story lo ha consacrato come fumettista e gli ha fatto vincere numerosi premi: abbiamo parlato della bella edizione italiana Rizzoli Lizard qui.

I due nomi meno noti, forse, della collana sono quelli di Šašek e Bemelmans, meno noti in Italia perlomeno (e dire che Bemelmans è pure nato a Merano), ma non meno importanti e sorprendenti.

Questi artisti sono una vera scoperta, sia per chi già ne conosce i lavori sia per chi non ne ha mai sentito parlare. Le loro vite affascinanti e ricche di episodi e curiosità ne aumentano la tridimensionalità facendoli uscire da quella gabbia di illustratori per bambini in cui spesso sono stati relegati a causa di bieche logiche di mercato e semplificazioni artistiche.

Una collana che celebra l’illustrazione come forma d’arte e mette in mostra la vita e l’opera degli illustratori più significativi dell’era moderna.

Insomma, i volumi della collana The Illustrators sono da avere per diversi motivi. Per prima cosa sono volumi esteticamente belli e preziosi, ce lo siamo detti all’inizio, potete tranquillamente metterli di fianco ai vostri Adelphi ordinati per colore di copertina. Secondo, aprono a un territorio ancora poco esplorato, in Italia soprattutto, ovvero quello dell’arte dell’illustrazione e della sua critica: diciamoci la verità, illustrazione e fumetto sono stati trattati sempre con la puzza sotto il naso, soprattutto da parte di certa frangia intellettuale, e quindi non hanno mai goduto della valutazione critica (necessaria per riconoscerne il valore) come invece è successo ai loro fratelli maggiori pittura e romanzo. Rivalutare attraverso queste belle biografie alcune figure fondamentali di questo mondo, che hanno fatto scuola e segnato intere epoche e gusti, anche per chi non sapeva di esserne stato segnato, è un’operazione dovuta e giusta sotto tutti i punti di vista.

Se fossi in voi li comprerei tutti, non vorrete mica morire ricchi?

Paul Gravett
Tove Jansson
Lupoguido, Collana The Illustrators
112 pagg., colore, cartonato, €24.90
ISBN: 978-88-8581049-5

Nicolette Jones
Raymond Briggs
Lupoguido, Collana The Illustrators
112 pagg., colore, cartonato, €24.90
ISBN: 978-88-8581036-5

Martin Salisbury
Miroslav Šašek
Lupoguido, Collana The Illustrators
112 pagg., colore, cartonato, €24.90
ISBN: 978-88-8581035-8

Quentin Blake, Laurie Britton Newell
Ludwig Bemelmans
Lupoguido, Collana The Illustrators
112 pagg., colore, cartonato, €24.90
ISBN: 978-88-8581043-3

Joanna Carey
Judith Kerr
Lupoguido, Collana The Illustrators
112 pagg., colore, cartonato, €24.90
ISBN: 978-88-8581048-8