Le religioni spiegate ai bambini – Un’introduzione illustrata al dialogo interreligioso

Nella collana Critical Kids di BeccoGiallo si spiegano ai bambini diverse “cose della vita”. Stavolta si prova a farli riflettere su aspetti comuni e differenze delle religioni del mondo.

Religioni copertina Le religioni spiegate ai bambini non è il primo volumetto con questo titolo. E nella collana Critical Kids di BeccoGiallo non poteva mancare certo un libro come questo. Abbiamo visto infatti questa stessa collana presentare diversi argomenti anche più difficili da porgere ai più piccoli.

E credo sia anche utile. Perché spesso le religioni sono viste solo come divisive, nonostante stiamo sempre più diventando una società sempre più multi, in ogni aspetto. O addirittura pericolosamente sinonimo di terrorismo.

Con i testi di Amalia D’Anna e le illustrazioni di Martina Rotondo, entrambe giovanissime, questo libretto illustrato elenca alcune delle caratteristiche principali delle religioni, soprattutto di provenienza eteroctona diffuse in Italia. Insieme a chi non crede in nessuna religione.

Il libro è sostanzialmente ben fatto, e spiegato con semplicità, passando dalle tradizioni per introdurre alcuni aspetti peculiari di ciascun credo. Un modo interessante per incuriosire i più piccoli, soprattutto per far passare l’idea che si può e si deve parlare fra chi ha idee e fedi diverse in modo sereno.

Mi piace il dialogo finale:

– [Le religioni] insegnano tutte più o meno la stessa cosa.
– Cioè?
– Invitano a essere brave persone, a comportarsi bene, a rispettare gli altri!

Diceva spesso una persona (cattolica, ma i miei 2.5 lettori sanno come la penso su questo) che conoscevo: «se le persone seguissero gli insegnamenti del Vangelo, anche senza credere che Gesù sia risorto, il mondo sarebbe comunque un posto migliore».

Nel libretto il Cattolicesimo (o il Cristianesimo, non è chiaro) è lasciato un po’ sotto traccia, come se non avesse bisogno di essere presentato. Diciamo che si può discutere la scelta, ma guardando ai condòmini del palazzo, è la religione di Alice, la giovane protagonista, e della sua mamma.

Tra golem e falafel, feste e tradizioni, vengono presentati alcuni aspetti più pratici ed esteriori delle religioni. Mentre forse qualche aspetto più profondo viene trasmesso un po’ più allegramente (la frase del signor Bashir «Diciamo che il nostro [Gesù] si chiama Maometto!» non la trovo proprio corretta).

Ma è un libretto per bambini e quindi, almeno in parte, queste imprecisioni sono giustificate. Anche se credo che si debba trovare il modo di esporre queste cose in modo sempre corretto e senza rischiare di creare qualche falso approccio (ad esempio, tecnicamente in molte religioni non è vero che tutti possono sposare tutti).

Un altro aspetto contenutistico che non ho apprezzato è il mettere l’ateismo fra le religioni. Se, come dice il vocabolario Treccani, la religione è (in prima accezione) un:

Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità.

allora l’ateismo non è una religione. Sicuramente quella dell’ateismo è una scelta, valida almeno quanto le altre… ma si può essere atei in tanti modi e con tanti valori diversi.

Complessivamente un bel libretto, ben illustrato. Un punto di partenza interessante per incuriosire e parlare di queti argomenti. Anche se credo che alcuni passaggi potevano essere esplicitati meglio, e che un bambino abbia bisogno di qualcuno che lo aiuti a comprenderli più a fondo.

Perché anche se è per bambini non deve essere per forza impreciso.


Amalia D’Anna, Martina Rotondo
Le religioni spiegate ai bambini
BeccoGiallo Editore, Collana Critical Kids
56 pagg., colore, cartonato, € 14.00
ISBN: 978-88-3314-193-0

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