Who watches the Watchmen: Lucca Comics&Games

In questo periodo tutti vi parleranno del perché vanno a Lucca. Solo noi, invece, vi parliamo del perché NON ci andiamo.

Pian piano che ci si avvicina alla fine di Ottobre il mondo del fumetto entra in fibrillazione. Avvenenti fanciulle si mettono a dieta per meglio poter indossare i succinti costumi da cosplayer; solerti redattori cercano disegnatori qualsiasi che gli disegnino variant cover; l’aria delle fumetterie si riempie delle bestemmie degli esercenti che chiudono caselle; quella di Lucca, invece, dei TeDeum dei ristoratori che si apprestano ad aggiungere uno zero ai prezzi delle portate.

Sono diversi anni che mi dico “quest’anno ci vado”, e poi, per un motivo o per un altro, non ci vado.

 

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Dove nasconderanno queste signorine le pile di fumetti che si sono andate a comprare a Lucca?

Sono anni, che, in realtà, chiedo a me stesso perchè mai dovrei andarci, a Lucca.

Voglio dire, leggo fumetti da ormai venticinque anni. Uno non fa una cosa per tanto tempo se poi quella cosa non gli è entrata nel sangue. Io sono un Nazista dell’Illinois per quanto riguarda i fumetti. Le Sentinelle in Piedi mi fanno un baffo: io sono un Lettore Seduto.

Come è possibile che uno che ha respirato fumetti per più della metà della sua vita non sia minimamente attratto dall’idea di andare a Lucca Comics&Games?

Eh? Perchè mai non ci voglio andare?
Eh? Perché mai non ci voglio andare?

Il punto, credo, è che a Lucca Comics non ci si va per i fumetti. Pare poco, ma è tanto.

Non ci vai per i fumetti perchè tanto trovi la stessa identica roba in fumetteria. Magari una settimana dopo, ma ce la trovi. Pure le variant esclusive-Lucca.

Non ci vai per i fumetti perché, anche se sono scontati, il viaggio e il soggiorno a Lucca costa una marea di soldi, e se sommi tutto il risparmiato in fumetti non fai manco un decimo dello speso in viaggio.

Non ci vai per i fumetti perché tanto tutti gli arretrati che vuoi li trovi su Internet se proprio ti scocci a, beh, a cercarli in fumetteria. E se pensi che a Lucca costino meno, rileggi quello che ho scritto poco sopra.

Non ci vai per i fumetti perché, per quanto ci siano degli autori famosi che ti firmano la tua copia, da loro potrai ottenere poco più che, beh, la copia. Non ti sveleranno il gran segreto del disegno né avrete un colloquio confidenziale. Se proprio ci tieni a sapere come la pensa, leggi il suo blog e il suo Facebook e ne saprai più di quanto volessi. E manco devi fare la fila.

Ma allora, perchè andarci? Eh? Perchè andarci?
Ma allora, perché andarci? Eh? Perché andarci?

Non ci vai per i fumetti perché se vuoi parlare con altri appassionati non c’è bisogno di fare 400 chilometri. C’è Internet e c’è la fumetteria e c’è la gente che frequenta entrambi.

Non ci vai per i fumetti perché…. cioè, perché provate a cercare “Lucca comics” su Google immagini. Scorretela giù giù giù giù e ditemi quando è che trovate una sola immagine di un fumetto.

O di qualcuno che legge un fumetto.

O di qualcuno che legge.

Diciamoci la verità: il luogo dove devi andare se vuoi avere la migliore esperienza di lettura di fumetti è un altro.

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4 thoughts on “Who watches the Watchmen: Lucca Comics&Games

  1. Ovvio che a Lucca, per la classica utenza, ci si va solo per la manifestazione in sé. Per fare delle giornate diverse, per l’atmosfera caotica e per molti comunque piacevole, per vedere, per curiosità. Per le mostre. Per le conferenze. Non certo per trovare fumetti o altro. A che serve fare la prevendita di Star Wars 7 se poi dopo un mese si può scaricare gratuitamente? Eppure in tanti ci vanno. Stesso ragionamento.

  2. Il ragionamento fila, è sensato e c’è anche un fondo critico che condivido ma parte da un presupposto che, per quanto vero, è parziale.
    Il presupposto è che la lettura del fumetto sia un’esperienza solitaria, il che è vero.
    Quello di cui non si tiene conto però è che è anche un’esperienza aggregante, lo testimonia la stessa esistenza della nostra associazione. Per cui non si va alle fiere per risparmiare sui fumetti ma per viverli e comunque per comprarli. E anche tanto. Ci sono case editrici che si reggono quasi esclusivamente sul fatturato lucchese.
    Da un punto di vista molto più personale posso poi dire che in circa 20 anni che vado a Lucca torno sempre con un bel pacco di fumetti di cui non conoscevo l’esistenza oppure sapevo che esistessero ma non mi ero convinto a comprarli. Grazie a Lucca ho conosciuto Usagi Yojimbo ad esempio. L’esperienza diretta vale più di mille recensioni lette sul web.
    Poi mi dirai che Lucca è un carrozzone confusionario nel quale il fumetto rappresenta sì e no il 20 percento della manifestazione.
    Vero.
    Ma il fumetto per sa stessa natura è predisposto alle contaminazioni di linguaggi e di generi. E così anche i suoi lettori.

    1. Concordo pienamente, a Lucca scopri cose che normalmente troveresti con più difficoltà o non troveresti proprio… Io amo Lucca, odio solo quel oche è diventata… Invivibile e “ingirabile”…

  3. Forse è proprio di quello che è diventata che io sto parlando. Anni fa (forse farei meglio a dire secoli) ci andammo insieme. C’erano i tendoni fuori le mura e basta. Si camminava, si vedevano un sacco di fumetti sugli stand. Non c’erano donne nude. Anzi, ora che ci ripenso, praticamente non c’erano donne.

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