Un pensiero abbagliante. Fisica e parole di Niels Bohr

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Un pensiero abbagliante. Niels Bohr e la fisica dei quanti

Jim Ottaviani ha fatto delle biografie di scienziati (Feynman, Turing,  Bohr) un vero e proprio filone del fumetto.

La Nona Arte può veicolare (e lo fa spesso) la cultura, ed essendo un’arte ritenuta minore ben veicola anche le culture ritenute minori (direi in entrambi i casi a torto) come quella scientifica. Così la bellezza dell’arte fumettistica può esprimere in modo efficace il pensiero e la storia scientifica, perché la bellezza e la scienza sono legate… diceva Marie Curie:

Sono fra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba.

Quindi un bel fumetto scientifico può essere un bel libro di scienza e di storia della scienza… Infatti, cosa di meglio di un fumetto può raccontare una fiaba? A maggior ragione se (ri)proposto in occasione di un centenario importante come quello della pubblicazione del modello atomico di Bohr (1913), anche se è stato scritto un decennio prima.

Gli anni che stiamo vivendo sono ricchissimi di anniversari di questo tipo, perché nei primi venti anni del secolo scorso sono state poste le fondamenta del pensiero scientifico moderno: da Planck, ad Einstein, a Kock, ai fratelli Wright, a Bohr. Si legge nel risvolto di copertina: Tutti – chi più, chi meno – abbiamo sentito parlare «dell’atomo di Bohr». Forse è vero (ma forse è più probabile che abbiamo in testa, senza saperlo, quello di Rutherford), ma il contesto in cui queste scoperte e invenzioni sono maturate ci è meno noto.

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Ottaviani ci propone una dettagliata biografia del fisico danese, che ne descrive il carattere, costellata di aneddoti, episodi divertenti o imbarazzanti legati alla vita quotidiana, al lavoro, all’importante ruolo svolto anche a livello politico e sociale. Ma tiene rigorosamente conto anche della Storia, delle relazioni con gli affetti più stretti, ma anche con gli altri scienziati (spesso per via epistolare, e gli stralci sono riportati direttamente nel libro), con gli eventi bellici e politici di quegli anni.

E la vita di Bohr diventa un po’ un (interessantissimo e ben scelto) pretesto per inquadrare almeno altre tre cose:

  • cosa sta succedendo in quegli anni, indagando le relazioni tra scienza, storia, società e pensiero, che possono forse essere di aiuto anche oggi;
  • le interazioni in una comunità come quella scientifica che già allora era globalizzata, mettendo in evidenza le caratteristiche umane dei singoli scienziati, in qualche modo archetipi dell’uomo in generale;
  • le reali idee scientifiche, dettagliate quanto basta, in modo da rendere l’opera interessante anche agli appassionati, dei grandi di quel tempo: Rutherford, Thompson, Eddington, deBroglie, Heinsenberg, Fermi, Einstein…

Il sottotitolo dell’edizione originale (purtroppo mancante in quella italiana), dice più o meno: la vita di Niels Bohr, le sue scoperte e il secolo a cui ha dato forma.

Lo scienziato danese ha percorso quasi due terzi del secolo scorso, disputando con Einstein sulla meccanica quantistica, raccogliendo e riuscendo a riunire in una visione di insieme i tanti risultati, teorici e sperimentali, che i fisici di quegli anni stavano producendo.

Nel libro le dispute, i risultati, le idee scientifiche sono dettagliatamente descritti (Ottaviani ha una solidissima formazione scientifica), con un linguaggio semplice e immediato, utilizzando la grande capacità evocativa di un disegnatore/illustratore come Leland Purvis.

Il disegno, in bianco e nero, pulito, a volte quasi schizzato, mette al centro il protagonista e i suoi pensieri, il suo carattere, la sua prosopopea, la grande attività scientifica. Elenca con dettaglio le tappe della sua vita, quello che ha costruito, i grandi personaggi con cui si incontra e condivide il cammino umano e scientifico.

È inoltre particolare come un libro a fumetti su uno scienziato sia invece tanto ricco di parole, tanto che la lettura a volte non è facile. Di certo è un’opera corposa (oltre 300 pagine divise in 14 capitoli), in alcuni punti molto impegnativa da leggere: Bohr, un po’ come tutti gli scienziati della sua epoca, aveva una forte propensione per la filosofia, perché  le ricerche di quegli anni stavano rovesciando la visione del mondo e l’impostazione del suo studio.

Il titolo inglese del fumetto è Suspended in language, proprio a sottolineare la difficoltà di esprimere in modo chiaro e netto i contenuti delle grandi scoperte di quegli anni.

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Il titolo italiano prova a esprimere lo stesso concetto con un’altra metafora (dell’idea scientifica che è così innovativa da abbagliare, o di un pensiero che è così abbagliante da non riuscire a essere espresso compiutamente), ma purtroppo non ha la stessa potenza evocativa.

Dal punto di vista della storia il racconto è bello, corposo, lungo. Potrebbe essere letto anche senza sapere nulla dell’importanza di Bohr per la storia della scienza, o delle sue teorie. Il carattere del protagonista è ben delineato, come quello di molti famosi comprimari. Gli aneddoti sono gustosi e danno un bel ritmo alla storia, i personaggi sono reali ma sottolineati nelle loro caratteristiche peculiari e opportune per dare dinamicità all’intero libro.

Il disegno aiuta, il bianco e nero dà la sensazione di una cronaca, forse qualche volta è sovrastato da dialoghi e didascalie. Però questo dimostra principalmente il certosino lavoro di ricerca e la voglia di fare un’opera che sia filologicamente corretta, storicamente e scientificamente significativa, con il supporto dei disegni, senza i quali avremmo avuto un tomo assai più complesso da approcciare.

E la ricchissima appendice sta lì a sottolinearlo.

I libri di questo tipo mi entusiasmano per il tentativo di rendere popolare, attraverso un’arte semplice come quella del fumetto, storie e personaggi reali che possono dare molto alla storia personale di tutti noi. Intanto perché ci arricchiscono culturalmente, poi perché ci mostrano, attraverso il disegno, l’umana semplicità di persone che pensiamo siano vissute in modo eccezionale.

E ce ne mostrano i difetti, dandoci la speranza di poter contribuire anche noi in modo diretto alla crescita di questa umanità.

Dati Editoriali:
Un pensiero abbagliante. Niels Bohr e la fisica dei quanti
di Jim Ottaviani, Leland Purvis
Copertina flessibile: 318 pagine
Editore: Sironi (19 marzo 2007)
18.00 €

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

3 pensieri riguardo “Un pensiero abbagliante. Fisica e parole di Niels Bohr

  • 21 Giugno 2016 in 15:12
    Permalink

    Andrea, metto anche questo nella lista dei desideri, ricordatelo! E ti pongo un quesito matematico: sommando due”culture minori” qual è il risultato? ?

    Rispondi
    • 24 Giugno 2016 in 22:42
      Permalink

      Purtroppo sia il fumetto che quella scientifica sono considerate culture minori… Però scrivere di scienza usando i fumetti crea dei capolavori assoluti. Io penso che sarebbe un ottimo modo di promuovere la cultura scientifica tra i liceali di oggi 🙂

      Rispondi
      • 26 Giugno 2016 in 13:34
        Permalink

        Si’, sono d’accordo. Ci ragioniamo meglio quando saprò in quale scuola mi manderanno l’anno prossimo. Intanto buone vacanze! ?

        Rispondi

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