Tomka, il gitano di Guernica. Palumbo e la guerra civile spagnola

Una storia tra realtà e fantasia, tra Storia e sentimenti, tra percorsi personali e dolori condivisi. Un’altra enorme bellezza di Giuseppe Palumbo.

Nell’ambito del progetto Educare alla pace con l’arte – Picasso e Guernica, promosso dall’AICVAS, abbiamo avuto l’occasione di assistere alla presentazione della nuova edizione del volume Tomka, il gitano di Guernica, disegnato da Giuseppe Palumbo e sceneggiato da Massimo Carlotto, qui il resoconto della presentazione del volume alla libreria Rinascita.


Il progetto Tomka è cominciato oltre venti anni fa, nel 2003, da un racconto di Massimo Carlotto, concretizzatosi in parte in un volume del 2004, L’ultimo treno, e poi nella prima versione della storia di Tomka nel 2007.

Infatti il rapporto tra Carlotto e Guernica, poi messo in grafica da Palumbo, è fortunatamente lungo e proficuo. Partendo da un racconto che si è trasformato in un romanzo, anche grazie all’interazione con il disegnatore.

Alla fine del 2023 è uscita la versione più recente della storia, sempre per Rizzoli Lizard.

In occasione del giro di presentazione alle scuole, promosso da AICVAS nelle Marche, c’è stata occasione di raccontare la carriera quasi quarantennale del disegnatore e l’esperienza della creazione del romanzo.

Palumbo, che abbiamo ascoltato e intervistato qualche giorno fa, proprio durante la presentazione del libro ad Ascoli Piceno, è ormai uno dei grandi nomi del fumetto italiano.

Dalle esperienze di Ramarro su Frigidaire, ai fumetti Bonelli, a Diabolik, fino ai progetti con Comics&Science, Action 30 e tante esperienze anche come autore completo, spesso dedicati al Sud, da cui proviene.

Nella riedizione del romanzo di Carlotto, la storia non cambia. Lo stesso Carlotto, nella prefazione, racconta della genesi del racconto e di come questo non sia stato un racconto d’occasione, ma abbia una certa importanza nel suo percorso di scrittore: a maggior ragione quando si è trasformato in un romanzo.

Ancora di più nell’interazione con Palumbo per la trasposizione grafica e nella relazione di quest’ultimo con Matera. Per cui storie private di entrambi gli autori si sono intrecciate con il racconto.

Il protagonista è un gitano che per caso si trova con la sua famiglia a Guernica proprio quel 26 aprile 1937, nel momento dei bombardamenti dei nazifascisti in sostegno di Franco.

La sua famiglia viene sterminata e questo lo porta a cercare vendetta associandosi alla lotta del Fronte Popolare Spagnolo.

La storia è inventata ma verosimile, mischiandosi con la realtà storica, compresi alcuni personaggi reali, come la fotografa Gerda Taro. Palumbo ci mette del suo dando a Tomka l’aspetto di Josè Ortega, con il quale ha avuto un rapporto personale, durante l’infanzia, e che sicuramente ne ha influenzato la crescita umana e artistica.

Insieme al racconto del bombardamento e delle conseguenze che esso ha sugli eventi, però, c’è anche il percorso di catarsi, dalla maledizione all’arruolamento, alla ricostruzione della sua vita personale. Fino al tradimento e alla fuga da parte del protagonista della vicenda, Tomka, appunto.

Palumbo ha anche raccontato la genesi grafica del volume. Con la costruzione in parallelo dei disegni in primo piano e gli sfondi con due modalità diverse, montando poi ciascuna vignetta e ciascuna pagina con uno schema ben preciso, utilizzando, con metodo antesignano per l’epoca, la computer grafica per un vero e proprio montaggio cinematografico.

Il volume, nato in bianco e nero, si è arricchito del colore seppia per l’edizione francese, su richiesta proprio dei transalpini, meno abituati al monocolore. Per il resto Palumbo costruisce un lavoro dei suoi. Fin dalla copertina gioca con i colori, sovrapponendo livelli diversi. Utilizza infatti moltissimo i contrasti e richiama negli sfondi e nei personaggi il quadro di Picasso che ha reso Guernica famosa nel mondo.

In copertina si trova infatti il toro, insieme a una donna che tiene in mano una lampada del tutto simile a quella che spicca al centro del quadro.

Altri elementi compaiono nell’opera: tornano ad esempio il toro e la figura con la lampada. Tra le pagine 22 e 25 troviamo una donna che piange la morte del suo piccolo, del tutto analoga a quella che emerge all’estrema sinistra del quadro. Altrove troviamo il cavallo, il braccio con in mano la spada spezzata, il volatile o il lampadario con la lampadina accesa. E altri elementi non più visibili del quadro, ma che Palumbo ha visionato nelle foto di Dora Maar, che ha documentato la nascita e lo sviluppo dell’opera.

Palumbo personalizza la grafica di questi elementi.

Dal punto di vista della gabbia, la base è quella classica delle sei vignette divise in tre strisce, con tutte le variazioni del caso, per raccontare al meglio la storia. Variando tra le vignette orizzontali a tutta larghezza, quelle quadrate e le splash page, in cui, come dice la parola stessa, il lettore viene tuffato, graficamente ed emotivamente, in quella che è una vera e propria opera pittorica.

Spesso le pagine vengono anche divise da elementi naturali o da salti di colore. Lo spazio tra le vignette è più spesso nero che bianco, le onomatopee sono spettacolarmente parte dei disegni e anch’esse giocano con i colori.

Il modo di dipingere di Palumbo, pur con pochissime linee di movimento, fa uso dei diversi spessori delle linee, delle pennellate fluide per rendere la scena estremamente dinamica, pur fotografando attimi che sembrano fuggire, proprio per la delicatezza del tratto, che anche se pieno e nero non risulta mai pesante.

Le scene contengono gli elementi essenziali, che a volte possono essere anche ricchissimi nei dettagli. Altre volte la vignetta si svuota, contenendo magari un solo dettaglio, ma rappresentato in modo da riempire lo spazio in modo sempre “soddisfacente” per il lettore, che si trova a seguire con continuità cinematografica il percorso grafico del romanzo.

Altre volte onomatopee, didascalie e balloon sono a loro volta elementi che aiutano anche la dinamica grafica. A volte rompono la struttura delle vignette e della pagina, sovrapponendosi agli altri elementi grafici, oppure fanno lo stesso effetto di quei fade to black che servono a cambiare scena.

Il tratto di Palumbo, nel quale troviamo anche gli spazi per gli elementi di testo del fumetto, l’utilizzo dell’alfabeto glagolitico, il colore seppia che aiuta a dare profondità ai disegni sono tutti elementi ricercati, poco appariscenti ma affascinanti.

Come affascinante è la figura di questo gitano che passa fra i gagé, come un passeggero in stazione, di quelli che non si fanno notare, che segui con la coda dell’occhio ma senza avere il coraggio di incrociarne lo sguardo, ma di cui ti piacerebbe sapere dove vanno, perché la loro meta è certamente non banale.

 

In questa nuova edizione, in calce al volume troviamo degli approfondimenti su Ortega, una sua brevissima biografia, e anche un ricordo personale di Palumbo che ebbe a che fare con l’artista spagnolo a Matera, dove esiste ancora una Casa Ortega.


Titolo: Tomka. Il gitano di Guernica
Autori: Massimo Carlotto, Giuseppe Palumbo
Editore: Rizzoli Lizard
Colore o B/N: tricomia
Data di pubblicazione: 10 ottobre 2023
Formato e rilegatura: Brossura con alette
Pagine:176
Prezzo: 17.50€
ISBN: 9788817183871

 

 

 

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