Archimede: tra matematica e biologia con Claudia Flandoli

Nella rubrica Archimedia della rivista trimestrale per insegnanti e cultori della matematica per la prima volta c’è un episodio non autoconclusivo. Una “puntata” in cui si parla di matematica e biologia.

Archimede è una rivista di didattica della matematica, di lunghissima storia, nata come Il bollettino di matematica nel lontano 1902 e riportata alla luce anche con il non trascurabile contributo di Roberto Natalini, già noto agli appassionati di scienza a fumetti per il progetto Comics&Science legato al CNR.

Natalini, già da tempo divulgatore della matematica, ad esempio attraverso il sito MaddMaths, recentemente diventato anche una associazione culturale, in un progetto come quello di Archimede non poteva non riportare la sua passione per i fumetti.

E infatti fin dalla nuova origine della rivista, nel 2016, con la rubrica Archimedia, nella quale da sempre collabora Andrea Plazzi, sono state proposte storie brevi a fumetti di due tavole.

Storie che non raramente hanno avuto legami, matematici, storici ed artistici, con i contenuti delle riviste di Comics&Science.

La caratteristica però, finora, è sempre stata quella di storie autoconclusive, anche se con qualche reprise.

Invece con il primo numero del 2025, si apre una miniserie che parlerà di matematica e biologia, a cui hanno lavorato lo stesso Natalini e Claudia Flandoli, spesso presente anche sulle nostre pagine, visti i numerosi lavori tra scienza e fumetto.

Una miniserie che legherà anche molti aspetti e personaggi della matematica spesso trattati in questi incroci fumettistici, basti pensare a Vito Volterra, che, come dice Plazzi nella pagina di introduzione «che dalle pagine di Archimedia non manca mai a lungo»…

Ovviamente, anche data la brevità delle storie su ciascun numero, peraltro ricco di spunti didattici per chi insegna matematica, ma anche di riflessioni più generali sulla materia e sull’approccio ludico che con essa si può avere, non spoileriamo nulla.

Anzi, suggeriamo di recuperare tutti i numeri, e quindi tutte le storie matematiche, perché lo sforzo di condensare in due sole tavole concetti matematici di grande spessore, o figure di matematici molto complesse, ha spesso portato a dei veri e propri piccoli capolavori

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