Il mondo delle fessure rotonde: una antologia d’annata di Shigeru Mizuki
Una antologia di Shigeru Mizuki contenente molti racconti degli anni ’60 e ’70, pubblicati sulla rivista «Garo» e alcuni scritti dell’autore su se stesso, sulla sua produzione e sul “galateo del manga”.
Shigeru Mizuki è un mangaka storico, di cui quest’anno ricorre il decennale della morte, avvenuta alla veneranda età di novantatre anni, che ha prodotto fumetti e saggi fin quasi al giorno della morte, per quasi sessanta anni.
Grande esperto di yokai e del folklore giapponese, ha concentrato la sua produzione su questo argomento e sulla storia del Giappone, sia utilizzando le memorie personali relative alla guerra, sia raccontando il Giappone che ha vissuto per buona parte del XX secolo.
Canicola ha pubblicato nel 2022 Tono monogatari, e ora questo abbondantissimo volume. Altre opere sono state pubblicate in Italia da J-Pop e da Rizzoli Lizard.
In particolare questa antologia contiene trenta racconti brevi, di varie lunghezze, pubblicati sulla rivista Garo su cui Mizuki ha pubblicato fin dall’apertura (1964). Infatti le storie pubblicate nel volume coprono gli anni dal 1964 al 1970 (mentre i testi arrivano fino al 1972).
Una serie di storie tra il manga e il gekiga, e un piccolo trattato proprio sulla storia del gekiga, insieme a piccoli saggi su come si fa un manga: dall’attrezzatura a come si diventa professionisti. La parte redazionale viene completata da una presentazione di Vincenzo Filosa dal titolo Mondo Mizuki, Mondo Yokai, titolo condiviso con una mostra recente dedicata al maestro, che inquadra meglio la figura dell’autore, e da brevi testi in cui lo stesso Mizuki ci racconta piccoli estratti della sua vita, specie gli incontri con altri autori (Ryōichi Ikegami; Yoshihiro Tatsumi; Yoshiharu Tsuge, tutti esponenti del gekiga).
Il volume prende il titolo da una storia breve pubblicata nel 1966 in cui le fessure rotonde mettono in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti, e consentono al protagonista, Kyūta, di passare tempo con la sorellina morta in tenerissima età.
La scelta del titolo si può estendere al fatto che tutte le storie in realtà mettono in relazione il mondo reale, spesso storico, con quello onirico e fantastico da cui vengono gli yokai, ma non solo. In tutti i racconti c’è infatti una parte fantasy, anche se non sempre compaiono personaggi non umani.
In tutti i racconti a fumetti c’è comunque una parte autobiografica, spessissimo Mizuki si rappresenta nelle storie in cui il protagonista è un disegnatore, ed ha sempre lo stesso aspetto. Il personaggio occhialuto in cui l’autore si riconosce compare anche in altre storie, talvolta senza il dettaglio legato alla professione. Anche altri personaggi umani sono standardizzati.
Ovviamente poi gli yokai hanno sempre lo stesso aspetto, in tutte le storie in cui compaiono. Tipico è il Nezumi Okoto.
L’atmosfera delle storie ha sempre un substrato di mistero, introdotto da piccoli elementi nel racconto o nella grafica.
Le storie della raccolta possono essere divise in sezioni:
una prima parte di storie quasi realistiche, con piccoli interventi di yokai o di altre situazioni fantastiche e soprannaturali;
- quattro storie che hanno come sottotitolo Miyamoto Musashi – le nuove avventure, una vera e propria miniserie;
- quattro storie in cui l’elemento fantastico è preponderante, e si concludono proprio con Il mondo delle fessure rotonde;
- quattro storie brevi individuate dal titolo Esopo manga che hanno come protagonisti gli insetti;
- tre storie brevissime che parlano di yokai, kami e della Tokyo del futuro;
- un lungo racconto di cinquanta pagine che racconta le origini di Kitaro dei cimiteri, pubblicato nel 1966, che quindi è preludio alla serializzazione iniziata l’anno successivo.
Un volume quindi che in qualche modo riassume il primo decennio della produzione di Mizuki, che è stato in generale un autore molto prolifico, come tanti dei primi mangaka. Mizuki e Tezuka, anche se con stili diversi, hanno molto contribuito alla crescita del fumetto nel secondo dopoguerra. In particolare Mizuki ha contribuito a utilizzare il folklore tradizionale giapponese all’interno dei manga, mentre Tezuka ha inserito più elementi di fantascienza e collegati anche all’influsso americano.
In effetti lo stile grafico che mescola elementi realistici con altri fantastici ha a sua volta contribuito a questa integrazione degli elementi della fantasia tradizionale giapponese nella storia. Sia la narrativa che la grafica di Mizuki rimangono in quella twilight zone della tradizione, in cui uomini ed esseri soprannaturali convivono e interagiscono in modo naturale, che diventa anche un modo per leggere la realtà moderna, come accade ad esempio nel racconto Mammoth flower e nelle due pagine che descrivono la Tokyo del futuro. In fondo Mizuki ci dice che anche andando verso il futuro, non possiamo dimenticare da dove veniamo e anche i modi che la cultura moderna ha utilizzato per esorcizzare le paure che l’uomo ha da sempre. Questi strumenti fantastici possono darci una chiave di lettura anche per guardare criticamente la rapidissima evoluzione tecnologica, che in fondo oggi si sta ripetendo, come negli anni del boom economico.
Altri elementi del libro possono essere sottolineati: il racconto delle origini di Kitaro è il passaggio dalla versione Kamishibai del 1959 a quella che poi sarebbe diventata la serie a fumetti, la cui pubblicazione inizia nel 1967. Anche in questo caso è evidente come Mizuki cerchi di integrare il linguaggio del manga, proiettandolo al futuro, con la tradizione, anche di altre forme di arte.
È difficile parlare di Shigeru Mizuki senza avere lo sguardo sulla sua intera opera, che è davvero molto ricca. In effetti il volume ne raccoglie un pezzo ben delimitato (le pubblicazioni sulla rivista Garo nella seconda parte degli anni Sessanta del secolo scorso) che quindi ha una sua omogeneità, ma apre anche all’opera futura dell’autore.
In questo modo consente di aggiungere un tassello alla conoscenza di un mangaka estremamente prolifico e poliedrico, importante per lo sviluppo del fumetto e dell’animazione giapponese dal secondo dopoguerra fino al nuovo millennio, che ha saputo creare uno stile particolarissimo, ma senza dimenticare le radici.
Lo stile grafico riconoscibile, la capacità di raccontare storie con modalità tanto diverse (da Musashi a Esopo, da Kitaro al proprio percorso di disegnatore) insieme ai testi, rendono questo volume una casella importante nella conoscenza dell’opera e della poetica di Mizuki, in un mondo in cui sembra sempre più difficile conciliare spinta alla modernità e rispetto della propria storia.
Titolo: Il mondo delle fessure rotonde
Autore: Shigeru Mizuki
Editore: Canicola
Collana: Jason Molina
Data di pubblicazione: 16 maggio 2025
Lunghezza: 384 pagine
Dimensioni: 15 x 21 cm
Volume: brossurato, bianco e nero
ISBN-13: 978-8899524821
Prezzo di copertina: € 26