Topolino #3527: Zio Paperone e l’inghippo del muone – Ritorno alla Fisica delle particelle

Torna la grande scienza su Topolino, in particolare la Fisica delle particelle con ben due storie, anche se una è un ritorno in tutti i sensi.

La prima delle due storie è infatti la riproposizione di quella da ben 33 tavole dedicata alla scoperta del bosone di Higgs, dal titolo Paperoga e il bosino di X (IP-3527-5) e pubblicata undici anni fa su Topolino 2999.

In effetti il bosone è importante per tutte le particelle elementari perché è la particella che in qualche modo ne spiega la massa, e in particolare poi c’è una connessione tra il bosone di Higgs e i muoni, perché questi ultimi sono i prodotti del decadimento del bosone, e intervengono in tantissimi altri fenomeni che ci interessano: ad esempio sono i prodotti delle interazioni dei raggi cosmici con l’alta atmosfera, quindi in qualche modo sono il risultato dei colpi che i raggi molto energetici provenienti dallo spazio danno sul grande ombrello di aria che ci protegge.

Ce lo spiega molto bene Luigi Marchese, fisico delle particelle e all’ETH di Zurigo, vincitore di diversi premi per le sue ricerche e grande appassionato di Topolino, nella seconda delle due storie, quella originale pubblicata su Topolino 3527: Zio Paperone e l’inghippo del muone (IP-3527-4). Scritta da Marco Bosco e disegnata da Giampaolo Soldati, la storia ci racconta di come si possano usare i muoni per studiare l’interno delle strutture.

Nella storia, Paperone usa i muoni per fare una radiografia del deposito e svelarne eventuali debolezze strutturali. Ma troverà anche il modo di utilizzare un trucco, basato proprio sulla radiografia muonica per tenere il deposito al sicuro dai soliti Bassotti.

In effetti i muoni, scoperti già nel 1936, poiché sono particelle cariche e di massa intermedia (furono infatti catalogate inizialmente tra i mesoni, avendo una massa di circa 200 volte quella dell’elettrone, e quindi circa un decimo di quella dei protoni) sono fermioni, come gli elettroni, appunto. E quindi sono catalogati tra i leptoni. Proprio per questo interagiscono relativamente poco con la materia e quindi la attraversano, consentendo di studiarne l’interno.

Le particelle possono interagire più o meno con la materia. Quelle più elusive (come ad esempio il neutrino) non interagiscono, quindi non fanno danni, ma sono difficili da individuare, quelle più massicce sono state scoperte subito, ma la loro interazione con la materia rilascia energia e quindi possono essere più pericolose.

Nelle pagine dedicate alla Toposcienza prima delle due storie, Marchese ci spiega un po’ meglio cosa sono queste particelle e come “funzionano”, come in effetti le usiamo (diciamo che Paperone ha un po’ forzato la mano, e per fortuna che i Bassotti non sono esattamente dei geni della fisica…) per ricerche anche sulle opere d’arte (qui un articolo sull’uso dei muoni per la cupola del Brunelleschi, argomento di cui parleremo presto anche su queste pagine).

Con l’aiuto di Archimede inoltre gli autori colgono l’occasione anche di spiegare la differenza tra radiografia e tomografia.

Ancora una volta una bella storia a fumetti che ci parla di scienza e che approfondisce, con l’aiuto di scienziati di alto livello, argomenti difficili ma interessantissimi, e assai più legati di quanto normalmente pensiamo alla nostra vita quotidiana.


Marco Bosco, Giampaolo Soldati
Zio Paperone e l’inghippo del muone su Topolino #3527
Panini Comics/Disney, 28 giugno 2023
colore, brossura, 13,9×18,6 cm, €3.50

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