Intervista a Yuriko Tiger – Cosplay e non solo
Si diceva che l’America fosse la terra delle mille occasioni. Se per una italiana, appassionata di fumetti, anime e videogiochi che ama fare cosplay, fosse il Giappone? Molte cosplayer lo pensano, ma in poche fanno davvero sul serio e prendono l’aereo per andare nella terra tanto sognata. Yuriko ci racconta la sua folle avventura nel Sol Levante e ci dice che non si vuole affatto fermare!
Prima intervista di Dimensione Fumetto sul mondo cosplay e celebriamo un battesimo di fuoco intervistando Eleonora Guglielmi, in arte Yuriko Tiger! Per chi non lo sapesse, è una ragazza che fa cosplay ma con la particolarità: lei ha fatto le valigie ed è andata in Giappone, come si diceva una volta, “a cercar fortuna”. È tornata momentaneamente in patria per una breve vacanza e noi abbiamo subito approfittato di questo periodo di relativo riposo (è comunque in giro per le fiere che si svolgono in Italia), ma diciamo che di strada ne ha fatta un bel po’. Vero, Yuriko?
Ciao a tutti quelli di Dimensione Fumetto e grazie per questa intervista! Sì, in nemmeno due anni e mezzo la mia vita è stata completamente stravolta (in senso buono ovviamente). Sono passata da studentessa liceale di un Istituto d’Arte e commessa in un panificio a… realizzare i miei sogni lavorando per TV, riviste ed eventi cosplay e non.
Quanto pensi ci sia ancora da fare per ritenerti arrivata? Sempre se ci sarà mai un momento in cui ti sentirai arrivata.
Allora… Inizialmente il mio obbiettivo era diventare una J-pop idol e devo dire che anche se breve, la mia esperienza l’ho fatta. Sono a metà strada. Per me, sono agli inizi, forse appena finita la più lunga e dura gavetta…
Ho ancora tanti obbiettivi ma già metà di quelli che avevo in lista li ho avverati. Dubito che ci sarà una ”fine”… Perché sogno sempre (ahahah). Intanto sono arrivata a farmi conoscere in Giappone, ad essere un’icona, e la prima cosplayer italiana che lavora in TV e altri campi.
Mi sento una tigre quando dico così!!
Tra l’Italia e il Giappone, quali differenze ci sono sull’argomento cosplay? Che differenze ci sono tra il pubblico di qui e quello dall’altra parte del mondo?
Tantissime. Contiamo che il Cosplay nasce teoricamente in Giappone, quando i primi fanatici di alcuni manga/anime/doushinji si sono travestiti come il loro personaggio preferito.
I giapponesi vivono il Cosplay in modo COMPLETAMENTE DIFFERENTE DAL NOSTRO.
Da un lato, pensandolo come ”hobby”, preferisco quello italiano. Come lavoro, ovviamente il Giappone.
Come il termine otaku, l’essere ”cosplayer” non è sempre ben visto, soprattutto perché si arriva a livelli estremi di questa passione.
Tantissime IdolGravure/pornostar usano il cosplay come puro esibizionismo. Quando sono arrivata in Giappone la tipica domanda era «Che tipo di cosplay fai?» e la mia risposta è sempre stata «…Boh, tutti i personaggi che mi piacciono. Non ho un genere preferito o un tipo». Capendo poi che molto probabilmente era riferito a capire se il mio era un tipo di cosplay molto…. ”sensuale”, se non addirittura ”perverso”. Come al Comiket, dove vendono 90% doushinji R-18, e anche le cosplayer vendono le proprie foto in formato CD vietate ai minori.
Devo dire che questa cosa mi ha fatto storcere un po’ il naso dopo aver visto in prima persona certe scene estremamente imbarazzanti in fiera.
Essere circondata da fotografi non mi ha mai creato problemi (anche perché porto sempre dei pantaloncini e doppie mutande) ma sembra proprio: ”più nudo, più diventi famosa e più sei cosplayer”, ovviamente non tutte la pensano così, fortunatamente.
Su Twitter a volte ci sono stati dei battibecchi per alcuni dei miei stati, dove difendo il cosplay come arte e non come porno gratuito in fiera, a cui odio essere associata. Se mai dovessi fare l’IdolGravure (cosa già provata) sarà per dei validi motivi, ma non ho mai pensato di fare cosplay solo per ”farmi vedere”, anche perché, come molte, basterebbero un reggiseno+mutande+parrucca.
Altre, come note cosplayer giapponesi, invece sono patriottiche e davvero fissate con questo hobby, e possono tirare avanti fino a cinquanta anni.
In Giappone funziona che:
Fai la fila (PER TUTTO);
paghi per fare cosplay (cosa che a me dà alquanto fastidio, ogni volta);
ti cambi e trucchi spesso in un metro quadrato, dovendo stare seduta e con lo specchio portato da casa;
vai nel ”recinto” area cosplay, con orari limitati, a cercare il tuo angolino, aspettando che ti facciano delle foto.
Insomma… Non è divertente.
Da cosplayer hai molte più regole e meno agevolazioni mentre da noi in Italia funziona al contrario!
Il pubblico delle fiere (normali, come il Comiket) è 80% maschile dai trenta anni in su, ma anche nelle fiere di Yaoi e Doushinji per ragazze è uguale, con la differenza che sono solo ragazze ad andarci.
Domanda che mi incuriosisce non poco: i giapponesi come ci vedono noi italiani? Almeno basandoti su chi hai conosciuto.
Spaghetti, mafia e artisti (?). Comunque siamo visti bene come persone creative e simpatiche, ma anche ”casiniste”.
Che consigli daresti a chi vuol fare cosplay?
Lavoro per una rivista chiamata COSPLAY CHANNEL dove parlo a chi vuole iniziare di fare cosplay, ma non ne ha il coraggio, quindi partendo da elementi base come maschere di Halloween e temi, come arrangiarsi se non si è dei talenti con la macchina da cucire, ecc.
Intanto consiglio di essere sicuri di ciò che fate, di interpretare personaggi che amate e… INTERNET. Cosa che ai miei tempi non era molto utilizzata.
Penso che ormai creare un buon cosplay, anche la prima volta, può essere fattibile! Se sei una persona ‘tutto fare’ chiedi a dei tuoi parenti o amici come confezionare un costume. Ordina la parrucca su internet e guarda dei tutorial per come ACCONCIARLA (va sempre fatto!) e infine studiarsi un po’ il make-up adatto al tuo personaggio e le sue pose.
Nel fare cosplay penso che una buona cosa è avere un fisicità simile al personaggio che si interpreta, se no diviene paradossale. Sei d’accordo?
Non dico uguale, perché ahimè e pressoché impossibile avere il corpo come una ragazza di un manga, ma di essere sicuri (come già detto prima) di quello che fate.
Se non avete problemi a sentirvi criticati, potete fare ciò che volete! Il cosplay non ha regole! Ma ovviamente per assomigliare di più ai personaggi che ci piacciono, il fisico fa la sua figura (e ve lo dico io che NON sono uno stuzzichino). Ci sono casi e casi dove potrebbe contare o meno!
Domandone: hai spesso detto che inizialmente il Giappone pare essere il paese più bello che ci sia, poi iniziano a emergere i lati negativi. Lo ritieni comunque un posto che consiglieresti per vivere a chi è attratto dalla cultura giapponese vedendo anime e leggendo manga? Quanto c’è di vero tra quello che vediamo (negli anime) e quello che leggiamo (nei manga) rispetto a quello che c’è veramente?
Se uno legge davvero dei buon manga, libri e anime con un minimo di trama realistica noterà anche lì i veri lati del Giappone. Molti hanno uno ”shock culturale” che anch’io (dopo aver lavorato i primi mesi in un’agenzia e altri problemi personali) ho iniziato a comprendere.
Secondo me da visitare, il Giappone è un sogno ad occhi aperti, ma ”viverci” per molti potrebbe diventare un vero incubo.
Il fenomeno cosplay è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni. Ricordo che era una cosa molto circoscritta, mentre ora è quasi l’elemento trainante di molte fiere, almeno qui in Italia. A cosa pensi sia dovuto? Solo al fatto di vedere delle belle ragazze o dei bei ragazzi, o c’è qualcosa in più?
Non solo in Italia ma anche in Giappone è solo ”ultimamente” che si è diffuso.
Sinceramente non ci trovo nulla di male, anzi, sono felice che si stia espandendo, ma la compagnia si fa sempre più dura. Prima era una cosa di nicchia, ci si conosceva e si parlava fra tutti mentre ora sembra quasi una moda.
Oltre al cosplay fai anche la modella in senso classico, se non erro. Se arrivasse un’occasione di quelle con la “O” maiuscola per fare la modella, metteresti da parte il lavoro da cosplayer o comunque ritaglieresti del tempo per continuare questa tua passione?
Faccio anche la fotomodella ma fortunatamente sempre per cosplay e stili un po’ particolari. Sono troppo bassa, fuori forma e età per la modella come professione principale, ma se ricevessi una grande proposta metterei da parte il lato cosplay per dedicarmi a qualcosa di più professionale che, a dire il vero, sto già facendo.
Non so se te l’hanno già chiesto: quanto è importante conoscere ed essere appassionato del personaggio da cui si ci veste?
Molto. Ammetto di aver fatto personaggi di cui non conoscevo molto bene la storia o il gioco, spesso perché vorrei stare in coppia o in gruppo per divertirmi in compagnia.
Ci sono dei miei ”future” cosplay che non appartengono a serie di cui sono appassionata ma a livello estetico e caratteriale mi piacciono molto, e vorrei provare comunque a interpretarli.
Secondo me un minimo di base ci vorrebbe. Una volta rimasi male con una cosplayer che chiamai con il nome del personaggio e lei si girò dicendo: «Scusa dici a me? Mi hanno prestato il vestito ma non so chi è. Come mi devo mettere?»
E queste cose mi sono successe anche a lavoro con la Bandai, Elsword, SugoiJapan e Kadokawa… molte delle loro ”modelle” non sapevano nemmeno il titolo dell’opera o il nome del personaggio. Allora lì sale un po’ l’odio, perché almeno Wikipedia la sappiamo leggere tutti, no?
Quale personaggio preferisci interpretare attualmente?
Passo da pazzi con multipersonalità a personaggi angelici (ahahah!). Ho sempre preferito chi aveva un carattere forte oppure un combattente, ma ultimamente non disprezzo più i personaggi molto dolci e angelici.
Oltre ai personaggi dei manga e degli anime c’è qualche altro personaggio che ti piace?
Sono una sega in quasi tutti i generi (lo ammetto. Una volta ero molto meglio) ma sono un’appassionata fin da piccola dei videogame.
Progetti per il futuro prossimo?
Di cosplay o carriera? Sto perdendo il filo, aiuto!
Allora… Riguardo ai cosplay:
Alice – Alice Madness Returns
Aerith – FINAL FANTASY
Judy – Zootopia
Nina Williams – Tekken
Fio – Metal Slug
Harley/Poison Ivy o Catwoman (fin da bambina).
E ne vorrei fare tantissimi altri ma budget limitato e tempo permettono poco!
Come notate non sono molto ”manga” ultimamente!
Come carriera vorrei continuare come talent, ma non ho mai rinunciato al mio lato Idol/cantante/band rock/immagine elettronica e qualsiasi altra cosa che abbia a che fare con la musica giapponese. Spero di realizzare il mio secondo singolo insieme a una grande casa discografica e fare un bel Music Video (ç_ç) lo sogno da anni!
Grazie del tempo che ci hai dedicato e ti avviso che molti collaboratori di Dimensione Fumetto ogni tanto fanno una scappata in Giappone: speriamo che ti possano incontrare anche da quelle parti!
Grazie a voi!!
Ci vediamo! Matta ne〜