DF continua il lungo viaggio nel World Masterpiece Theater con il reportage dettagliato dalla grande mostra itinerante tenutasi in Giappone fra 2015 e 2018 per festeggiare il 40ennale della serie.
Dimensione Fumetto celebra il World Masterpiece Theater, una delle opere più grandiose, influenti e identitarie della storia dell’animazione giapponese, con una retrospettiva completa su tutte le 26 serie animate di cui è composta.
In questo secondo articolo: il reportage dalla grande mostra itinerante dedicata alla serie.
Nel 2015 lo studio d’animazione giapponese Nippon Animation ha organizzato numerosi eventi per celebrare il 40ennale del suo franchise più celebre, importante e duraturo: il World Masterpiece Theater, composto da ben 26 serie animate televisive trasmesse dal 1975 al 2009 su Fuji TV, e arrivate anche in Italia su vari canali televisivi con grande successo di pubblico.
Oltre al restauro in HD di alcune serie e alle collaborazioni con cinema, orchestre, pasticcerie e aziende varie, l’evento più importante è stato certamente la mostra THE世界名作劇場展〜制作スタジオ・日本アニメーション 40年のしごと〜 (“THE Sekai meisaku gekijō ~40 anni di lavoro dello studio che l’ha realizzato, Nippon Animation~”, titolo internazionale ufficiale THE World Masterpiece Theater Exhibition), itinerante in tutto il Giappone fra il 2015 e il 2018 per raccontare la storia del franchise. Dopo le tappe di Ikebukuro (Tokyo), Obihiro (Hokkaido), Tome (Miyagi, nel Museo di Shōtarō Ishinomori), Nagoya, Osaka e Akihabara (Tokyo), e prima di quelle conclusive a Hiroshima e Fukuoka, la mostra è approdata dal 17 marzo al 7 maggio 2017 a Okayama presso il Museo d’arte della Prefettura di Okayama.
Dimensione Fumetto ovviamente c’era e ha visitato la mostra per raccontarla!
L’autore desidera ringraziare per la disponibilità il Museo d’arte della Prefettura di Okayama e la responsabile Maki Ōyama per aver concesso eccezionalmente di fotografare gli interni del museo e le opere esposte.
La mostra
La mostra THE World Masterpiece Theater Exhibition era divisa in tre sezioni principali: la prima dedicata alle serie, la seconda agli artisti che ci hanno lavorato, e la terza raccoglieva vari materiali multimediali e informativi.
Come dichiarato nel messaggio introduttivo da Kazuko Ishikawa, attuale direttrice responsabile della Nippon Animation nonché figlia del fondatore Kōichi Motohashi, la mostra serviva a diffondere il motto dell’azienda, che si può riassumere come «Creiamo animazione per fornire nutrimento all’umanità». Per essere precisi, la parola scelta nel motto non è “nutrimento”, bensì l’inusuale 涵養 kan’yō, che indica il deposito idrico nella falda acquifera: come l’acqua si deposita nella terra e viene assorbita dalle radici delle piante, allo stesso modo le storie del World Masterpiece Theater sono fatte per sedimentarsi nella memoria dei suoi piccoli spettatori e nutrire la loro fantasia.
Parte 1 – Le opere
La prima parte della mostra è dedicata all’esposizione di materiali d’archivio e memorabilia dedicati a ognuna delle 26 serie del World Masterpiece Theater. Ulteriori fotografie delle opere esposte saranno pubblicate negli articoli dedicati alle singole serie.
Parte 2 – Gli autori
La seconda parte della mostra presentava una selezione di opere realizzate da alcuni dei più importanti artisti che hanno lavorato al World Masterpiece Theater e alle sei serie pre-WMT. Anche se molti dei loro nomi non diranno molto al lettore occidentale, si tratta di grandi glorie che hanno lavorato a molte delle serie più importanti e influenti nella storia dell’animazione giapponese.
Parte 3 – L’interazione
La terza e ultima parte della mostra THE World Masterpiece Theater Exhibition proponeva materiali multimediali, approfondimenti tecnici e vari materiali di grande interesse per i fan.
Il tempo ritrovato
THE World Masterpiece Thater Exhibition non è stata una mostra per bambini. Certo, trattava di cartoni animati espressamente pensati per l’infanzia, ma non c’erano aree gioco, non c’erano video divertenti, non c’erano attività didattiche. Tutte le spiegazioni erano in giapponese forbito e scritte fitte fitte, negli spazi del museo era vietato correre e urlare, e le opere erano appese ad altezza adulto, quindi se un bambino voleva vederle doveva essere alzato dai genitori. Soprattutto, i cartoni animati esposti erano stati prodotti molti anni fa e non per la generazione attuale, che non li conosce e non può conoscerli anche per la tendenza della televisione giapponese a non ritrasmettere nulla di vecchio.
Eppure, THE World Masterpiece Thater Exhibition è stata una mostra per bambini. Vedere da vicino gli storyboard, i disegni preparatori e gli acetati delle serie viste tanti anni fa è stata un’esperienza profondamente commovente che ha davvero risvegliato il fanciullino interiore negli adulti di oggi. La mostra proponeva tali e tante testimonianze del passato che la sua visione poteva risultare fredda solo a chi non conosce e non ha vissuto quelle opere. Ma per tutti gli altri, per chi invece c’era e ricorda, è stata un’esperienza calda che ha permesso agli adulti di ammirare e capire la bellezza di quelle opere e di tornare bambini per gioirne. Questa mostra era per loro.
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