Uno due tre – Stelle o sparo!

nova stelle o sparo

Quando ho preso in mano Stelle o sparo di Nova per la prima volta mi sono tornate in mente le fanzine punk anni ’90.  Quelle che si trovano in giro ai festival scalcinati e che erano stampate in genere con la fotocopiatrice dello spazio studenti, dove andavi due ore, fotocopiavi gratis, pinzavi e uscivi facendo finta di aver usato i potenti mezzi dell’Ateneo per importantissime dispense. Quelle fanzine zeppe di disegni strapazzati, storti, sghembi, dove spesso gli articoli erano scritti a mano, con calligrafie di solito incomprensibili e non al computer, dove gli Skiantos erano troppo mainstrem e i gruppi di tiro erano quattro sfatti che se riuscivano a mettere tre accordi di fila era già tanto.

Ecco se siete abbastanza âgée da ricordare queste fanzine e le avete lette, già alla prima pagina di Stelle o sparo, edito da BAO Publishing, vi sentirete trascinati indietro nel tempo, tirati per i capelli (chi li ha ancora) in quegli anni.

Stelle o sparo di Nova è, graficamente, un inno a quegli anni, punk grunge e garage, scegliete il vostro genere preferito, ed è la scommessa del 2018 di Bao Publishing, che nell’ultimo periodo pare avere tra le sue mission quella di raccontare e dare voce ai figli dimenticati degli anni Ottanta. Esce con due cover differenti: una disegnata da Nova e la variant di Zerocalcare colorata da Madrigal.

copertina stelle o sparo zerocalcare

L’opera di Nova attinge dunque a piene mani nell’immaginario anni  ’80/’90: già alle prima pagine, una tavola ricorda la morte di Kurt Cobain, morte che è  il trauma di una intera generazione, e sono presenti tanti riferimenti ai cult anni ’80 come Gremlins e Super Mario. I riferimenti non sono buttati a caso, ma si innestano in una caratterizzazione del personaggio e della fascia di persone che Stella, la protagonista, vuole rappresentare.

Stella è una ragazza che potrebbe avere trent’anni, la sua vita è confusione; vive in un ambiente disordinato, passa le sue giornate inerte aspettando un segnale, che qualcosa cambi. Come tutti i figli dei baby boomers ha sempre pensato che, passata l’adolescenza e le sue difficoltà, la vita da adulta avrebbe sistemato le cose, sarebbe arrivato un buon lavoro e una vita tranquilla.

La vita tranquilla per Stella non è mai arrivata,  la sua esistenza è cristallizzata in un infinito presente che si ripete uguale ogni giorno in cui “il momento della svolta” non arriva mai e ogni attimo è uguale a se stesso. Si invecchia, ma si rimane giovani, l’evoluzione personale rimane bloccata in un refrain di stesse frasi e stessi gesti come le televendite alla tv. In questa situazione di stallo, “un cambiamento è l’unica speranza”e viene da lontano, da Ed, una amica del liceo, l’unica con cui non ha perso i contatti, la sola a dimostrare empatia verso Stella da quando erano in classe insieme.

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Ed vive all’estero, ha una sua vita, forse uguale a tanti altri ragazzi che sono rimasti in Italia, ma chissà perché chi vive fuori dal patrio confine sembra sempre avere una vita migliore. Ed convince Stella a partire per un viaggio, una settimana su un’isola greca; se per qualcuno potrebbe sembrare una avventura esaltante, per chi vive barricato in casa immersa nelle sue delusioni è anche troppo.

Stella accetta l’invito e parte con l’amica. L’isola non è il posto fashion che due ragazze giovani scelgono in genere come meta, è brulla, scabra, con abitanti vecchi e malandati. Tra queste identità fuori dal tempo una in particolare cattura l’attenzione di Stella: Cosmo.

Cosmo è un bambino, strano, folle, che vive ai margini del paese e come un randagio morde chiunque gli si avvicini: se dovessimo paragonare Cosmo a un personaggio della letteratura, sarebbe Arturo Gerace de L’isola di Arturo (Elsa Morante). Arturo Gerace vagava sull’isola sempre accompagnato dal cane Immacolatella, Cosmo invece vaga per l’isola con i suoi mostri, giocattoli assemblati con qualsiasi immondizia trovata sulla spiaggia.

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Quando Stella e Cosmo si incontrano, due solitudini entrano in contatto, due orizzonti diversi convergono in un unico punto, la paura: del buio, del fallimento, di non farcela.

Ma se Stella non sa affrontare le sue di paure può aiutare Cosmo a sconfiggere le sue. Prova empatia per il bambino, vi rivede se stessa. Stella non può salvarsi dal suo male interiore e dall’immobilismo che la affligge, ma una cosa può fare: aiutare un altro a sconfiggere il buio.

Oltre alle tavole a fumetti, Nova inserisce delle pagine di solo testo, il flusso di coscienza della protagonista in cui si dà libero sfogo ai sentimenti più profondi e ai timori radicati dentro il suo animo.

Nova non cerca di rassicurare, non dice che andrà tutto bene, espone semplicemente un fatto: ci sono dei momenti in cui la vita ci blocca, in cui si rimane in stallo, senza che davanti ci sia una via d’uscita. Più che un “viaggio di formazione” è un viaggio di trasformazione, che porterà Stella a un nuovo livello di autocoscienza.

nova autoritrattp

Ognuno nel suo percorso arriva a determinate le proproe mete attraverso percorsi differenti: il percorso  che Stella ha trovato è in fondo a questa storia che vi consigliamo di leggere.


Nova
Stelle o sparo
BAO Publishing
cm 16×24, b/n, brossura, 144 pagg., 17 €
ISBN 9788832730715

Veronica Antonucci

Chi siamo? Dove siamo? E io cosa sto facendo qui? Non ne ho la minima idea.

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