Una Rose, due Rose: un mistero, tanti misteri

Se per voi non è estate senza la lettura di un giallo sotto l’ombrellone, allora Rose fa per voi: un fumetto che cela mille misteri, un po’ horror, un po’ noir, sicuramente un’ottima lettura.

Il mondo all’interno di Rose, fumetto edito da Tunué, scritto da Émilie Alibert e Denis Lapière e realizzato nella parte grafica completamente da Valérie Vernay, è un incastro di matrioske, oppure come una spirale, che scava verso il basso fino alle sorgenti fondanti.

Rose, ventuno anni, ha appena perso il padre.

Rose, fin da bambina, ha una capacità unica, riesce a uscire dal proprio corpo, muoversi nello spazio tempo, toccare le cose, come ci fossero due Rose, restando viva e sana.

Viva e sana, ma non felice.

Troppi vuoti nella sua vita che non ha avuto modo di colmare, ma che all’improvviso iniziano a circondarla e a sommergerla.

Il fumetto Rose è forse un giallo, forse un noir, forse un horror; forse, come succede spesso, non è catalogabile in un genere, ma è una storia intrigante e ricca di mistero.

Il primo mistero nella vita di Rose, la protagonista, è come sia possibile che il suo spirito si separi dal corpo: dopo aver capito che non è una caratteristica tipica dei bambini inizia a prenderne le distanze e a considerarla qualcosa di brutto. La usa, perché le è utile, ma non la ama.

Quando suo padre, investigatore privato, viene ucciso, oltre la tristezza e la solitudine, la ragazza deve affrontare il suo passato, quello del genitore, ma anche della sua famiglia e viene mano a mano a scoprire verità sorprendenti e sconvolgenti. Per farlo però, deve prima di tutto affrontare tante, troppe cose che ha rifiutato fino a quel momento.

Decide di indagare spinta dalla rabbia, vuole vendicarsi di chi ha fatto del male a lei e ai suoi cari. Durante il percorso sarà aiutata da improbabili comprimari, sarà ingannata, e si troverà coinvolta non in un uno, ma in molteplici misteri e intrighi in cui rischierà la vita, sia del corpo sia dello spirito.

Verrà però aiutata e salvata, e quando tutto le sarà chiaro capirà che non è la vendetta a dare la pace, ma il perdono.

Dovrà imparare ad amare quello che le fa paura, come l’altra se stessa e anche, paradossalmente, la solitudine, ma allora sarà davvero libera.

Esordio nel mondo del fumetto della francese Alibert, coadiuvata dall’esperienza del belga Lapière, la storia scorre in modo gradevole, i colpi di scena mantengono viva l’attenzione e i personaggi sono ben delineati. Probabilmente l’autrice ha scavato nelle sue conoscenze di educatrice e ha ricercato un intreccio cinematografico nella sua prima storia, creando un insieme equilibrato.

Il viaggio di Rose alla ricerca della verità è anche un viaggio dentro se stessa. I misteri che iniziano a circondarla e a dipanarsi, sono come le scorie del suo scavo interiore: l’esteriore che si rispecchia nell’interiore, perché non possiamo capire la realtà se non abbiamo prima conosciuto quello che si nasconde in noi.

Per questo, anche se non le sarà facile, avrà vinto la sua partita, perché riuscirà a vedere quello che è celato: non potrà riavere quello che ha perduto, ma può recuperare quello che aveva lasciato andare.

I disegni della Vernay si adattano perfettamente al clima del racconto: i colori sono scuri e ferrigni, come se sulle vignette incombesse un costante crepuscolo. Le linee sono semplici, ma estremamente funzionali, i tratti ben definiti e riconoscibili.

Un’opera molto ben riuscita, una lettura piacevole, che sotto i toni cupi nasconde l’iridescenza della speranza.


Émilie Alibert, Denis Lapière, Valérie Vernay
Rose
Tunué, collana Prospero’s Books
144 pagg., colore, 16,8×24 cm, cartonato, €17.50

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