Tutto quello che non volevate sapere su “Ritorno al Futuro!”
Oggi si festeggia il “Back to the future day” ovvero è il giorno in cui Marty McFly arrivò nel futuro. Il 21 Ottobre 2015! Quanto è stata importante questa trilogia per il nostro immaginario collettivo? Scopritelo con noi.
La cultura popolare, mai come negli anni 2000, è un guardare al futuro ripescando dal passato, passato che, per il passato stesso, era il futuro. Si deduce, perciò, che la cultura popolare è un vero e proprio ritorno al futuro.
Sarà per questo che, nonostante trent’anni sulle spalle, Ritorno al Futuro (Back to The Future) resta ancora una colonna portante dell’immaginario culturale e di intrattenimento di molti. Talmente importante che oggi 21 Ottobre 2015 è il Ritorno al Futuro Day, in memoria di una data inserita nella DeLorean nel secondo capitolo della saga che riportava proprio “21 Ottobre 2015”.
Ritorno al Futuro è un fenomeno cross-mediale di dimensioni epiche, che ha influenzato con la sua estetica e con i suoi personaggi, tutti gli altri media, dal cinema stesso, alla musica (le musiche composte da Alan Silvestri hanno dettato legge in campo di tappeto sonoro per i film di fantascienza successivi), dal videogioco al fumetto: vedi una DeLorean? Pensi Ritorno al Futuro. Vedi una scena di un ballo scolastico? Pensi a Ritorno al Futuro. Vedi uno scienziato pazzo? Pensi a Ritorno al Futuro. Vedi uno skateboard? Pensi a Ritorno al Futuro. Vedi un qualunque film di fantascienza? Pensi a Ritorno al Futuro! È un fenomeno entrato talmente all’interno del percorso di formazione del nerd-tipo che non può mancare come reference mentale per qualunque tipo di lettura, sia essa di fantascienza che non. Un po’ come Star Wars: in qualunque cosa si legga, dai manga ai comics, trovi all’interno un riferimento a Dart Vader o alla Morte Nera.
Quindi, se siete tra quelle poche persone che ancora non ha visto Ritorno al Futuro, correte al cinema a vederlo o non tornate su questo sito, a meno che non volete sentirvi sfigati e non capire le battute nerd che facciamo.
[Se da qui in poi vi sembrerà che il pezzo abbia preso una declinazione anziana è perché la seconda parte è scritta da Andrea Gagliardi]
Se è quindi vero che “Ritorno al futuro” è un fenomeno che ha contribuito alla formazione dell’immaginario collettivo contemporaneo è anche vero che ha avuto anche delle ripercussioni più immediate a seguito del grande successo della trilogia cinematografica (ai tempi in cui le trilogie erano ancora composte da tre film… assurdo!).
Ovviamente stiamo parlando dei fumetti (cos’altro sennò?) tratti dal film. Dal 1991 al 1993 la Harvey Comics, nota al grande pubblico come editore di Casper il fantasma amichevole e Richie Rich, pubblicò due miniserie rispettivamente di quattro e tre numeri. Queste le copertine ad opera del veterano Gil Kane (che per sua fortuna verrà ricordato come il disegnatore di Lanterna Verde e dell‘Uomo Ragno e non di queste copertine)
Le sceneggiature di questi sequel fumettistici sono ad opera di Dwayne McDuffie che poi scriverà opere più meritorie e creerà anche una casa editrice (la Milestone Comics) dedicata alle minoranze etniche negli Stati Uniti. Ai disegni un certo Nelson Dewey (del quale anche Google sa dirci poco).
La notizia dell’ultima ora però è che la IDW ha deciso di ritentare la carta dei fumetti di Back to the future ad opera di Bob Gale, John Barber e Erik Burnham ai testi, mentre Brent Schoonover e Dan Schoening si occuperanno dei disegni. A giudicare dalla preview qui sotto non siamo migliorati tanto dal 1991.