Topolino e la fusione nucleare
Nel numero 3329 del magazine, Topolino deve salvare il futuro dalla crisi energetica, lo farà con l’energia del nostro futuro…
La fusione nucleare è l’energia del futuro.
E per parlare di futuro chi meglio di Eta Beta?
In passato, lo avevamo già incontrato sulle pagine di Comics&Science alle prese con la macchina del tempo per salvare Einstein e fermare Omicron Pi, il suo quasi-sosia cattivo.
E stavolta Francesco Artibani trova il modo di restituire il favore. Nella storia è il mondo del futuro ad aver bisogno dell’aiuto di Topolino. Nell’anno 2447 non c’è più energia e occorre trasferire nel futuro un componente fondamentale dei reattori a fusione nucleare.
Ancora una volta Topolino ed Eta Beta dovranno insieme risolvere la situazione. Infatti senza le proverbiali apparecchiature che trovano posto nel gonnellino del nostro amico del venticinquesimo secolo non sarebbe la stessa cosa.
Anche perché, nel 2447 i cattivi sono ben forniti tecnologicamente.
Come nella storia raccontata nel numero 3175, Omicron Pi sarà il cattivo, in combutta con Lambda, un immagingegnere che vuole sostituire l’energia geotermica alla fusione nucleare.
Una considerazione ambientalista in merito: l’energia geotermica è certamente energia pulita, ma anche la fusione nucleare lo è. E la seconda è certamente più efficiente. Come al solito, in medio stat virtus. Fino a che non riusciremo a sviluppare tecnologie abbastanza sicure ed efficaci che ci consentano di utilizzare l’energia nucleare in modo sano, le energie cosiddette rinnovabili saranno una risorsa importante.
E lo saranno sempre. Tutti gli estremismi sono sbagliati, in particolare quando sono finalizzati al proprio interesse e al profitto.
L’occasione è ghiotta per Comics&Science di parlare di fusione nucleare, e di ITER, l’esperimento internazionale che sta provando a far funzionare per la prima volta sulla Terra la fusione nucleare.
La fusione nucleare è la fonte di energia che tiene acceso il Sole e le altre stelle, e per produrla servono temperature di centinaia di milioni di gradi.
Quindi produrla artificialmente è complesso, perché richiede molta energia.
E finora si è prodotta richiedendo più energia di quella ottenuta.
Ce lo spiegano benissimo gli immagingegneri del 2447. Ma anche, nel redazionale che segue la storia, Francesco Gnesotto, che tra Università di Padova e presidenza del Consorzio RFX, è a capo della fetta italiana dell’esperimento.
E si sta occupando di SPIDER, l’accendino di ITER.
Quello che permetterà a Topolino ed Eta Beta di riaccendere le centrali a fusione del futuro.
Utilizzando la tecnologia di oggi che, chissà, sarà ancora valida nel futuro.
Sperando che la capacità di progresso dell’uomo tenga testa sempre meglio alla sua potente carica autodistruttiva, e alla sua mancanza di etica.
Come si capisce da questo scambio di battute tra i cattivi, Omicron e Lambda:
Omicron: non vi lascerò fare a pezzi pquesta pmacchina! Se l’iniettore pscomparisse pdal passato, non avremmo le pcentrali pdel pfuturo!
Lambda: Pmeglio! Con i miei impianti pfarei affari d’oro!
Artibani crea una storia avvincente che coniuga scienza, tecnologia, avventura ed etica, con l’aiuto dei disegni di Stefano Intini.
Piccola nota (lungi da noi voler criticare..): per ben due volte nella storia (a pagina 14 e a pagina 40) si parla di trecento anni nel futuro, nel passare dai giorni nostri al 2447…
C’è qualcosa che non sappiamo oppure è stata solo una distrazione?