Tokyo vista dagli italiani – F***ing Sakura di Giulio Macaione
Terzo appuntamento con la trasferta tokyota di DF. Stavolta il viaggio è offerto da Giulio Macaione, che con F***ing Sakura offre un dittico sulla scoperta di sé e dei propri sentimenti sullo sfondo del Paese del Sol Levante.
Dimensione Fumetto dedica una intera settimana speciale agli autori italiani contemporanei che hanno raccontato nel loro stile narrativo e grafico la grande capitale del Giappone: Tokyo!
In questo terzo appuntamento, F***ing Sakura del fumettista catanese di nascita e bolognese di adozione Giulio Macaione.
In questo difficile 2020 in cui i viaggi internazionali sono impossibilitati da una pandemia mondiale, non resta che un modo per viaggiare verso mete lontane: con la fantasia, meglio ancora con la letteratura. Giulio Macaione, che da quindici anni si muove ai massimi livelli del fumetto italiano d’autore, invita i suoi lettori a unirsi a lui in un nuovo viaggio: dopo Bologna, Mykonos, Milano, Palermo, Cefalù e l’Ohio, stavolta la destinazione è il Giappone nel suo nuovo lavoro F***ing Sakura.
Si tratta della prima serie di Macaione, pubblicata con il sostegno e l’entusiasmo della Panini Comics in due volumi, il primo uscito lo scorso 4 giugno e il secondo il 29 ottobre. Considerando che i volumi sono da 96 pagine, quindi relativamente brevi, sarebbe probabilmente stato possibile pubblicare l’intera opera in un tomo unico, ma data la natura di trama, contenuti e temi trattati, la divisione in due parti è assolutamente preferibile, anche in virtù del fatto che Macaione la sfrutta con maestria piazzando un bel cliffhanger alla fine del primo volume.
Tutto è doppio e complementare in F***ing Sakura: due volumi, due parole di due lingue nel titolo, due telefoni cellulari in copertina, due protagonisti con due coprotagonisti, due lavori, due nazioni, due nazionalità del protagonista e due acconciature della protagonista, due modi diversi di approcciare il Giappone, due poli attrattivi nell’urbanizzata Tōkyō e nel meno antropizzato sud, due percorsi, due destini, due incontri sentimentali, due valigie a testa al ritorno, due bandierine, due futuri, due due due. Un dualismo continuo e pervasivo che invade ogni aspetto dell’opera e la rende ricca e plurale.
La trama racconta di una coppia di fidanzati che si lascia proprio sull’aereo che li sta portando in viaggio in Giappone, ma questo è solo l’inizio: quella che nelle prime pagine sembrava una storia sentimentale diventa col proseguire della narrazione una storia di formazione e di scoperta di sé stessi. Due generi letterari, due destini, due cuori.
Benché lo svolgimento pratico della trama ricorra a numerosi stereotipi del genere sentimentale, F***ing Sakura non si trasforma mai in una trita soap opera, ma anzi avvince con numerose sorprese e colpi di scena ben piazzati che tengono sempre viva l’attenzione del lettore. Anche il ritmo è gestito benissimo, con una alternanza fra momenti concitati e altri di decompressione che confermano definitivamente che l’arte narrativa di Macaione è ormai arrivata a piena maturazione. Bonus: le canzoni che accompagnano i personaggi, usate come titoli o cantate e sempre ben segnalate come in un libro di Kazuo Ishiguro, ma d’altronde Macaione l’ha sempre fatto fin dal suo esordio. Bonus bonus: citazioni otaku come piovesse (ottima quella di Utena nel capitolo 7). Bonus bonus bonus: scritte giapponesi perfette, complimenti per la precisione.
Eppure, ancor più della trama è la bellezza grafica di F***ing Sakura a stregare il lettore. Inutile usare giri di parole: i disegni sono semplicemente impeccabili. I personaggi hanno volti e fisici ottimamente caratterizzati, riconoscibilissimi e sempre in perfetto equilibrio fra verosimiglianza anatomica ed elaborazione stilistica di Macaione, con gli uomini curiosamente molto più belli e caratterizzati delle donne.
Alla resa grafica convincente dei personaggi si aggiungono poi gli sfondi: meravigliose visioni giapponesi. Macaione lo scrive anche nelle note a fine volume, ma anche non l’avesse scritto sarebbe stato comunque chiarissimo al lettore che F***ing Sakura è evidentemente conseguente a un viaggio in Giappone in cui l’autore si è potuto documentare attentamente su luoghi, abiti, cibi eccetera, che poi ha riportato con certosina precisione nel suo fumetto. L’approccio alla realtà giapponese è un po’ turistico, un po’ da cartolina, ma la cosa è comunque perdonabile perché in contesto, dato che i protagonisti sono appunto dei turisti e quindi passano il tempo visitando templi e mangiando ramen.
L’unico per così dire “difetto” di F***ing Sakura è che la colorista Laura Guglielmo sarebbe dovuta essere accreditata come co-autrice. Non solo il suo lavoro è di una bellezza, di una sensibilità e di una qualità straordinarie, ma il suo apporto al fumetto è assolutamente fondamentale, sembra davvero ingiusto ridurla al “solo” ruolo di colorista nel colophon. Avrebbe davvero meritato di vedere il suo nome comparire in copertina, un po’ come fanno Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, perché senza l’apporto della Guglielmo non ci sarebbero state tavole meravigliose come questa
o questa
o quest’altra
e queste solo per limitarsi a pagine che non contengono spoiler. F***ing Sakura è un piacere per gli occhi certamente grazie ai disegni di Macaione, ma anche e in qualche punto soprattutto (tipo la parte a Miyajima) grazie a Guglielmo. Giustizia per i coloristi!
Giappone luogo dell’anima, Giappone luogo di trasformazione, Giappone luogo dove nasce il Sole e dove rinascere come persone nuove e più consapevoli di sé e degli altri. F***ing Sakura è molto probabilmente il fumetto che Macaione, otaku impenitente, sognava di scrivere da molto: la sua passione traspare chiaramente dalle pagine e le rende se possibile ancora più affascinanti.
Giulio Macaione
F***ing Sakura
Panini Comics, volume 1: 4 giugno 2020 / volume 2: 29 ottobre 2020
pagg. 96, colore, cartonato, 17×26 cm, €15.00 cadauno
ISBN: volume 1 978-88-912-7630-8 / volume 2 978-88-912-7880-7
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