The Sheriff of Babylon, ovvero: come inseguire la verità nel deserto della guerra

Copertina di "The Sheriff of Babylon" di Tom King e Mitch Gerards.Questo non è un fumetto come gli altri. Partiamo da questo semplice concetto. Perché?  Per diversi motivi.

Il primo, è solamente “nostro”: fin da prima che uscisse, almeno qui da noi, è stato avvolto da un’aura quasi leggendaria. «È esaurito?» è la domanda che tutti bene o male si sono fatti, fino a “costringere” la RW Lion a pubblicare un post su Facebook in cui avvisava della disponibilità del prodotto. Poi ci sarebbe da indagare su quante persone dopo aver atteso spasmodicamente questo volume lo abbiano effettivamente comprato, ma questo è un altro discorso, come si suole dire.

Il secondo è di tutt’altro genere: questa è un’opera come se ne incontrano poche al giorno d’oggi. Un capolavoro? No di certo, ma è qualcosa di “anomalo”. Il fatto che sia pubblicato per la divisione per adulti della DC, la Vertigo, dovrebbe far intuire il modo in cui il tema della guerra è stato affrontato; ma il punto non è questo. Non del tutto, almeno.

The Sheriff of Babylon parla di qualcosa che tutti noi (o quasi tutti) abbiamo vissuto indirettamente e lo fa senza limitarsi mai. Ma, ed è un grosso ma, ciò che si legge ha sempre l’aria di essere quasi necessario. Tom King, astro nascente del Comicdom a stelle e strisce e autore di questi 12 numeri raccolti nel cartonato edito da RW, non va mai sopra le righe, nonostante ciò che avviene in questa lunga cavalcata sembri a volte uscito da un Bond Movie. Sarà perché forse gli eventi di “finzione” che sono mostrati sono inventati solo fino a un certo punto (l’attuale autore di Batman infatti ha un passato come agente CIA e avrà avuto sicuramente delle esperienze che ha poi riportato nella sua opera).

Vignetta di "The Sheriff of Babylon" di Tom King e Mitch Gerards.

Ma partiamo dal principio di questa grande storia: The Sheriff of Babylon è un giallo che si mischia con il thriller politico. Un cadavere viene trovato nella Green Zone della capitale irachena, ma a nessuno sembra importare, tranne che all’istruttore della vittima, l’americano Christopher, che cercherà di risalire all’assassino con l’aiuto di Sofia/Saffiya, politica locale, e Nassir, ex poliziotto al soldo di Saddam.

Nel corso della serie, la volontà di scoprire l’assassino del povero soldato iracheno si fonderà alla consapevolezza che non tutto è come sembra. Tom King intreccia le tre sottotrame dei protagonisti come se stesse raccontando di persone che ha conosciuto di persona, in cui gli eventi drammatici vengono mostrati nella loro più totale efferatezza. Senza censure, ma allo stesso tempo senza strafare e trasformare tutto nella fiera del sangue che molto spesso non fa altro che anestetizzare il fruitore.
Ogni colpo di pisola esploso e andato a segno fa sentire quasi dolore fisico, ogni pianto la sensazione di avere le guance bagnate.

Ciò che colpisce, infatti, di questa Baghdad del 2003, è l’aria che si respira. Il deserto, anche se non mostrato quasi mai direttamente, ma presente in ogni singola vignetta, sembra risucchiare ogni forma di umanità dai personaggi di questo affresco come risucchierebbe l’acqua.

Ed è proprio sull’ambiente e i tre personaggi principali che tutto ruota: il militare, il poliziotto, la politica, Baghdad. E poi il Potere. Quello dello Status Quo, quello della rivoluzione, quello della religione, quello degli oppressi e degli oppressori, quello della guerra. E tutto questo ci viene mostrato, come detto poco sopra, come fosse normale o naturale, e forse, dopo aver letto l’ultimo capitolo, lo è.

Dettaglio della copertina di "The Sheriff of Babylon" di Tom King e Mitch Gerards.

Tutto questo ci viene presentato da un Mitch Gerads, disegnatore dei 12 numeri, non ancora a proprio agio come con il più recente Mister Miracle (sempre con King), ma che ha dalla sua un tratto realistico che permette la totale immedesimazione. A chiudere questa splendida confezione, ci sono i colori sempre ad opera di Gerads. I marroni del deserto, delle uniformi, delle case spadroneggiano e lasciano senza fiato. E poi il verde degli americani e degli interni, che offrono all’occhio il riposo dopo tanta arsura, anche emotiva.

The Sheriff of Babylon non è un capolavoro, dicevo. Ma è qualcosa che vale la pena avere. Perché di tanto in tanto abbiamo bisogno di essere colpiti nello stomaco o di sentire il sapore del sangue in bocca, a ricordarci cosa significhi essere umani.

Vignetta di "The Sheriff of Babylon" di Tom King e Mitch Gerards.


Tom King, Mitch Gerards
The Sheriff of Babylon
Editore: RW Lion
292 pagine, colore, rilegato, € 27,95
ISBN 9788893517751

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