The Prismatic Age of DC

Un articolo un poco diverso dalla norma, per parlare della tanto vituperata continuity della DC in modo poco “accademico” e più “romantico”. Quindi… ecco qui, un multiverso di multiversi.

Antefatto: il Rebirth mi ha dato modo di riflettere sulla situazione della DC e della Marvel, soprattutto dal punto di vista della continuity. Già alla presentazione di Multiversity, Grant Morrison dichiarò che la sua opera avrebbe dato inizio a una nuova era del fumetto in casa DC.
La Prismatic Age.

Il nome compare già nel 2008, come teoria di un fan e sembra che alla fine sia diventata realtà. Intendiamoci: nulla di assurdamente eclatante. Non ci sarà mai un mega evento ad attestare l’avvento di questa nuova età. È qualcosa di più intimo e personale.

Flashback: il Multiverso, come lo intendiamo ora nasce sul finire del 1961, con la seminale The Flash of the Two Worlds.  Da quel momento in poi, in casa DC c’è sempre stata la tendenza a proporre seriamente universi paralleli e personaggi che di lì a poco sarebbero diventati archetipi.

Questa linea editoriale portò a quello che oggi è ricordato come un periodo di disordine di continuity, soprattutto paragonando la DC alla neonata Marvel con la sua continuity ferrea, unica e immutabile (almeno per l’epoca).
Come tutti sanno, i cieli dovettero tingersi di rosso e gli eroi provenienti dai più remoti angoli del multiverso allearsi, per porre fine a tutto ciò. Era il 1985 e nulla sarebbe più stato come prima: era arrivata la Crisi.
La “multiversalità” passò in secondo piano, anche se mai effettivamente dimenticata. Gli elseworlds stavano lì a ricordarci che altri mondi erano possibili, e in un qualche modo esistevano.
Alla fine arrivò Johns. L’attuale demiurgo, in concomitanza con il trentesimo anniversario di Crisi sulle Terre Infinite decise di riportare il multiverso al suo posto.

Da lì, è storia recente: prima 52, poi Flashpoint e Convergence, passando per Multiversity e infine per il Rebirth. Il  comune denominatore di queste storie era la presenza di altri mondi e altri tempi.

La continuity della Distinta Concorrenza, insomma, non è monolitica e, per certi versi, cementificata come quella della Marvel, ma è qualcosa d’altro.
Ogni storia mai accaduta è reale. Semplice come concetto, ma difficile da afferrare e spiegare.
Potremmo definire la storia dei personaggi della DC come una “metacontinuity”. Una timeline che sa di avere falle e che si autocorregge quando i danni al tessuto spazio-temporale sono troppo estesi.
Il multiverso sanguina, si tinge di rosso. Queste sono le Crisi.
Oltre questi mega eventi, però, ci sono storie più piccole che hanno, per l’economia di questo universo narrativo, la stessa importanza.

Convergence, per quanto sia una lettura che a essere generosi è evitabile, ha stabilito inequivocabilmente il concetto che espresso poco sopra, e anche l’avvento del Rebirth non ha fatto altro che confermare questa teoria.
C’è però chi si è spinto ancora oltre, fino ad arrivare alla mappatura del multiverso stesso. Grant Morrison infatti nel gennaio 2015 ha pubblicato la sua “guida”, contenente informazioni sulle cinquantadue terre parallele e su chi le abita. Come spesso capita nei fumetti, però, le cose non durano a lungo e il Rebirth (e Convergence), pur non modificando la mappa, ha stabilito che, in effetti, anche gli universi passati sono in qualche modo vivi.
Insomma, potremmo definire la continuity DC come un multiverso di multiversi.

E il futuro? Cosa ne sarà di questi eroi tra uno, dieci o cento anni, se tutto è concesso e non esiste una storia “ufficiale” (se non per alcuni punti cardine)?
La risposta è semplice e per un adulto, abituato a razionalizzare può sembrare tanto scontata quanto sciocca: loro ci saranno sempre. Che Superman sia il presidente degli Stati Uniti d’America o cresciuto nella Germania nazista, che Batman sia un anarchico russo e Lanterna Verde un cavaliere in una splendente armatura, poco importa.
Rimarranno i loro simboli, il cui significato prescinde da chi indossa la maschera.
Ci sarà un retaggio.
Ci saranno nuove storie da vivere dalla nostra amata Terra-338 o da oltre il muro della Fonte.

 

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