Storia dei fumetti nel XXI secolo – LSD Comics di Alessandro Bacchetta: l’evoluzione multimediale del fumetto
Alessandro Bacchetta torna con un team di musicisti e sviluppatori informatici con LSD Comics, un progetto innovativo per il linguaggio del fumetto la cui prima storia Laggiù Sopra Dio mette insieme Radiohead, Peter Pan e francobolli.
A venti anni dall’inizio del nuovo millennio è ormai possibile tracciare una prima retrospettiva sull’attuale situazione dei fumetti in Italia alla luce dei molti cambiamenti recentemente avvenuti: i cinecomic, Internet, la digital art, il mutamento del mercato domestico e internazionale, e molti altri fattori che hanno rivoluzionato la fruizione dei fumetti e di conseguenza anche il loro ruolo artistico, culturale e commerciale.
In questo quinto e ultimo articolo: il fumettista Alessandro Bacchetta ha tentato un esperimento innovativo realizzando il suo nuovo lavoro in forma multimediale e collaborativa.
Di tutte le arti, forse il fumetto è quella che nella storia dell’uomo si è espressa nella maggior varietà di forme e formati, intrecciandosi con le altre arti e diffondendosi in maniera riconoscibile ma non definibile, al punto che fino al tardo Ottocento non è stata identificata come un fenomeno creativo a sé, e solo studi recenti ne stanno delimitando con più precisione le coordinate. Il linguaggio del fumetto ha attraversato i millenni, diffondendosi anche e specialmente nell’arte italiana e dimostrando che qualunque supporto, che sia cartaceo, murario, ligneo, siliceo o altro ancora gli è congeniale. Nessuno stupore dunque che il fumetto possa vivere benissimo anche in formato elettronico in nuove forme sperimentali, come LSD Comics di Alessandro Bacchetta.
LSD Comics
LSD Comics è un lavoro collettivo lanciato sugli store per smartphone e tablet nel 2019. Si tratta di una app per leggere quelli che potremmo chiamare “fumetti multimediali”, ovvero storie la cui fruizione è consentita dalle possibilità tecniche dei dispositivi mobili. Non si tratta quindi di scannerizzazioni o comunque di pagine disegnate (da scorrere in orizzontale come i webcomic o in verticale come i denshi manga), ma di un prodotto intermedio fra il fumetto e l’animazione, con in più l’interattività da parte del fruitore.
Videotrailer di LSD Comics.
La chiarissima descrizione dell’app sugli store recita:
LSD Comics è una graphic novel multimediale, un fumetto che sfrutta le capacità offerte dagli smartphone per animazioni, interazioni e, soprattutto, una colonna sonora dinamica.
Sembra una cosa semplice, ma quello che a parole sembra semplice, nella pratica diventa molto complesso.
Alessandro Bacchetta non sembra spaventato dalle cose complesse. Nella sua carriera ha raccontato l’ultimo giorno di vita di Virginia Woolf, la percezione visiva ispirata dalla musica dei Beatles, l’evoluzione umana e artistica di Raffaello Sanzio, ed eccolo finalmente ora alla prova con un suo progetto completamente originale e molto personale, benché vi abbiano partecipato molte persone.
Il colophon riporta che vi hanno lavorato non meno di dieci professionisti, a cominciare dallo sceneggiatore e disegnatore Alessandro Bacchetta, poi i musicisti Michele Mandrelli e Marco Lazzeri, gli sviluppatori Loris Carletti, Simone Gabrielli e Gabriele Pecchioni del gruppo NoFoxGiven, il grafico Raffaello Chiarioni, i traduttori Manuel Giambi in inglese e Maria Vannucchi in francese con l’aiuto di Alicia Lecomte (l’app è interamente in italiano, inglese e francese). A questi si aggiungono poi numerosi ringraziamenti, segno chiarissimo che LSD Comics è il frutto di un grande impegno collettivo.
Laggiù Sopra Dio
L’app si propone come un contenitore di molte storie. La prima e per ora unica disponibile si intitola Laggiù Sopra Dio, il cui acronimo riprende il titolo dell’app stessa, e parla del passato, il che è paradossale considerando il medium fortemente futuribile che utilizza.
La storia racconta di Edoardo detto Edo, uno studente universitario che nel giro di poco tempo perde il suo amatissimo cane Napoleone e viene lasciato dalla sua fidanzata Priscilla. Una notte, tornando a casa dopo essersi andato a ubriacare, Edo scopre nel duomo il maestro Sarrino intento a suonare un organo spettrale da cui si materializzano apparizioni fantasmatiche. Il musicista gli spiega che l’organo consente di far materializzare e reincontrare i propri cari defunti a certe condizioni, la principale delle quali è che il brano da suonare deve avere un rapporto specifico con il defunto. Edo vorrebbe reincontrare il suo cane Napoleone, ma fatica a trovare un brano e per questo viene aiutato dal miserioso Giacomo, il quale fa ben più che aiutare il ragazzo: lo conduce in un percorso misterico di dannazione e redenzione fra passato e presente, fantasia e realtà, vita e morte.
Laggiù Sopra Dio è un’opera estremamente ambiziosa sia nel contenuto sia nella forma. Non è affatto scontato costruire una storia compatta con ricordi, pirati, organi, esoterismo, viuzze medievali, Kid A, perdite dolorose, trip mentali, cessi d’oro e vari elementi ispirati dalla letteratura di secoli fa e usare tutto ciò per raccontare una storia fortemente edificante e niente affatto consolatoria. Ancora di più, non è affatto scontato abbinare tutta questa massa di elementi del passato con le nuove tecnologie, anzi è completamente antitetico, ma forse è proprio per questo che Laggiù Sopra Dio è un’opera straordinariamente riuscita: una storia complessa, ancorata al passato e molto personale raccontata con un mezzo come un’app che è di semplice uso, proiettato al futuro e che richiede un lavoro di gruppo.
Un’antitesi totale che il team di Alessandro Bacchetta riesce a gestire in maniera brillante attraverso l’uso della tecnologia, che viene sfruttata per privare il fumetto di due delle sue caratteristiche fondamentali: la closure e la libera gestione del tempo da parte del lettore. Lassù Sopra Dio segna infatti la scomparsa della closure grafica fra una vignetta e l’altra, dato che quelle che potremmo chiamare singole vignette occupano l’intero schermo del dispositivo, e per passare da una all’altra vanno scorse con il dito. Ancora più importante e sorprendente, però, è il fatto che in alcune occasioni l’opera prende letteralmente il sopravvento sul lettore imponendogli un certo ritmo di fruizione, togliendogli così (forse per la prima volta nella storia di questo medium?) il suo unico e solo diritto inviolabile, ovvero quello di poter decidere autonomamente il tempo della lettura. Particolarmente impressionante e rappresentativa per entrambe queste caratteristiche è la scena alla fine del quinto capitolo, composta da un flusso di vignette che si rincorrono in maniera autonoma dal lettore e coordinate con la musica.
Alla fine della lettura dell’opera, composta da dieci capitoli e un epilogo, l’impressione data al lettore da Laggiù Sopra Dio è veramente forte: è chiaro che si è appena finito di leggere un lavoro importante, e non solo perché senza precedenti tecnici, ma anche per la profondità del suo contenuto. Per il lettore che segue l’autore ci saranno pochi dubbi: Laggiù Sopra Dio è certamente l’opera migliore di Alessandro Bacchetta, un autore che ha sempre dimostrato una capacità di scrittura eccezionale, qui riconfermata e arricchita da un’eccellente sintesi economica con un disegno asciutto, chiaro, un po’ La settimana enigmistica e un po’ strip statunitense, di cui non aveva ancora dato prova.
LSD Comics e la sua prima storia Laggiù Sopra Dio potrebbero forse rimanere degli unicum, ma questo non nega che si tratta di un passaggio di importanza storica per l’evoluzione del linguaggio fumettistico.
Clicca qui per scaricare LSD Comics da Google Play (per sistemi Android).
oppure
Clicca qui per scaricare LSD Comics da App Store (per sistemi iOS).
L’app in entrambe le versioni contiene i primi cinque capitoli gratuiti di Laggiù Sopra Dio, i restanti sei sono acquistabili al prezzo di €2.99.
Dimensione Fumetto ha rivolto agli autori di LSD Comics delle brevi interviste per esplorarne i significati contenutistici e tecnici. L’autore desidera ringraziare gli autori per la disponibilità.
Intervista ad Alessandro Bacchetta
Com’è nata l’idea tecnica di LSD Comics? E com’è nata l’idea artistica di Laggiù Sopra Dio? Fin dall’inizio era stato pensato come un progetto multimediale?
Ho scritto per la prima volta il titolo Laggiù Sopra Dio nel 2010, mi sembra. Ma non avevo chiaro niente, se non che sarebbe stata una storia dalle tinte esistenzialiste, e che avrebbe avuto un formato non canonico. Nelle prime bozze c’erano tre protagonisti, tra cui un ragazzo cieco che faceva il pianista; aveva poco in comune con ciò che sarebbe diventato il progetto. Conoscere Michele e voler collaborare con lui è stato fondamentale per trovare la forma giusta a questa storia: l’idea in sé e per sé mi è arrivata leggendo la biografia di Steve Jobs di Walter Isaacson, che insisteva nel sottolineare la volontà di coniugare evoluzione tecnologica e arte.
Anche il lettore che non ti conosce può accorgersi facilmente l’opera è fortemente connotata da elementi autobiografici, a partire dall’ambientazione a Città di Castello. Quanto c’è effettivamente di te in Edo e in questo lavoro?
Adoro il realismo magico, lo adoravo da prima di sapere cosa fosse. Inserirlo nella mia città è stato del tutto naturale. L’unica parte completamente autobiografica è quella su Napoleone, il cane, che è (era) il mio. Tutto il resto o è inventato, oppure è un’esagerazione di cose che sono realmente successe (non necessariamente a me). Diciamo che Edoardo in molti aspetti ha i miei stessi gusti.
L’ombra di Peter Pan sembra aleggiare su tutta l’opera con vari collegamenti più e meno espliciti. Cosa ti lega al dramma di J.M. Barrie? Perché hai dato la forma di un galeone pirata al mondo «di là»?
A dire la verità, non ho un legame strettamente personale con Peter Pan; anche se, a ben pensarci, da piccolo era uno dei miei cartoni Disney preferiti, mi piace molto l’opera teatrale (ne ho più di un’edizione), e il fumetto di Régis Loisel secondo me è un capolavoro… effettivamente, potrebbe essere abbastanza per un “legame personale”. Anni fa lessi un saggio intitolato Harry Potter o l’anti Peter Pan, un testo estremamente interessante – che parlava anche di Loisel – che metteva in evidenza l’incapacità di crescere, l’immobilismo che vige all’Isola che non c’è. I pirati sono bambini rimasti intrappolati, che invecchiano ma non crescono. Il galeone è un galeone per questo. A Città di Castello esisteva un galeone per bambini sperduti, ma ora è sparito.
Intervista a Michele Mandrelli
La musica è un elemento basilare di Laggiù Sopra Dio: quali indicazioni hai ricevuto da Alessandro Bacchetta per il tuo lavoro?
Con Alessandro abbiamo prima immaginato le musiche che volevamo in Laggiù Sopra Dio, abbiamo trovato delle reference calzanti e giuste per quello che volevamo, e solo allora abbiamo iniziato a comporre del materiale. In questo modo è stato abbastanza semplice imboccare la strada corretta. Quello che volevamo era che le musiche fossero estremamente connesse al mood della storia e aiutassero il lettore a immergersi in questo tipo di esperienza.
Perché è stato scelto proprio quel brano per risvegliare i ricordi di Edo?
Il brano scelto è una delle composizioni preferite di Alessandro, è stato un elemento centrale della narrazione fin dalle prime volte che se ne parlava. Sarebbe meglio chiedere ad Alessandro, ma penso che Laggiù Sopra Dio sia nato proprio attorno a questa composizione.
La musica è un potente strumento della memoria e tutti noi abbiamo brani che ci ricordano certi periodi della nostra vita. È la musica bella che crea i ricordi belli, o al contrario sono i ricordi belli che ci fanno ricordare con piacere anche musica non bella?
La musica penso sia fortemente connessa alle fasi della nostra vita e ai ricordi. Ho ricordi molto belli legati a un periodo della mia vita dove la mia principale attività musicale era cantare heavy metal , anche se a distanza di anni non ascolto più quel genere i ricordi belli non sono svaniti. Quindi forse direi che i ricordi belli ci fanno affezionare anche a una musica non propriamente eccelsa, ispirata o matura. Ci sono però alcuni brani che ho incontrato nel corso della mia vita che hanno scolpito in me ricordi ed emozioni molto forti. Quindi la risposta giusta, per me, è entrambe le cose.
Intervista a Loris Carletti, Simone Gabrielli e Gabriele Pecchioni (NoFoxGiven)
Che tipo di difficoltà e di stimoli avete avuto nel realizzare questo fumetto così diverso da quelli stampati su carta?
Sicuramente abbiamo trovato una grande sfida davanti: realizzare un prodotto digitale che trasmettesse le stesse sensazioni di un fumetto cartaceo dove lo sfogliare le pagine di un fumetto si tramutasse in uno swipe sul proprio dispositivo senza perdere quella sensazione tattile che un cartaceo può offrire. È stato chiaramente impegnativo riuscire ad avvicinarsi a una sensazione del genere, ma al contempo si è presentata una sfida che sapevamo di poter superare. Lo stimolo più grande poi si è presentato nel dare al “lettore” una forma di interattività che, rispetto al fumetto stampato, rendesse chi apriva l’app più partecipe e direttamente coinvolto nella storia attraverso interazioni specifiche, come la scoperta di pagine nascoste e la perdita di controllo nello sfogliare le pagine.
Quanto avete collaborato alla componente artistica di Laggiù Sopra Dio? Alcune scelte tecniche sono state proposte da voi e accettate da Bacchetta o ha diretto interamente lui anche la vostra fase del lavoro?
È stato un lavoro che ci ha coinvolti tutti, anche nelle decisioni artistiche. Sicuramente c’era un obiettivo chiaro che volevamo realizzare, ma durante lo sviluppo ci siamo resi conto come le nostre conoscenze individuali potessero migliorare ulteriormente quello che oggi è Laggiù Sopra Dio. Molto spesso è successo che noi di NoFoxGiven proponessimo una nostra visione del progetto e che Bacchetta si confrontasse con noi e viceversa.
Il fumetto da medium cartaceo è diventato negli ultimi anni fruibile anche su PC e smartphone (ma comunque con pagine e vignette) e ora evolve ulteriormente in questo ibrido molto sperimentale. Come pensate che possa trasformarsi ulteriormente in futuro?
LSD Comics ci ha resi consci della potenzialità di ciò che abbiamo tra le mani: siamo arrivati esattamente a un ibrido che non è 100% né cartaceo né digitale e, durante lo sviluppo, abbiamo visto molti punti in cui migliorare e crescere in termini di user experience e potenzialità. Pensiamo che questo approccio sia uno strumento che verrà sviluppato ulteriormente e che, nei prossimi anni, possa diventare un punto di riferimento per i nuovi fumetti digitali in cui il lettore diventa attore della storia e non solamente fruitore.
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