Il Giappone, aka il regno della gadgettistica: tutto si trasforma in clear file nelle mani dei giapponesi, e non fa eccezione il nuovo film della saga di Star Wars!
Mentre la campagna pubblicitaria per il settimo capitolo della saga di Star Wars sta procedendo in Occidente a colpi di nuovi dettagli e nuovi trailer svelati col contagocce a ritmo regolare, e quindi far impazzire i fan ogni volta che viene svelato un nuovo irrilevante fotogramma, e quindi aumentare l’hype, e quindi far aumentare le visualizzazioni su YouTube, e quindi aumentare il potenziale pubblico al cinema dal prossimo 16 dicembre, e quindi fare i soldi matti con gli incassi pubblicitari indiretti prima ancora che il film sia arrivato nelle sale, in Oriente sono più pragmatici e preferiscono le care vecchie sane abitudini: il denaro contante.
Devo dire che il Bancomat di Hello Kitty mi mancava (in realtà è un salvadanaio).
Ormai tutti hanno capito che non c’è popolo al mondo che ama il merchandising come i giapponesi: basta guardare al franchise di Evangelion, che ha un ventaglio di gadget così ampio e così variegato da poter essere battuto in quantità solo da quello di Hello Kitty (la quale ha anche una linea di copriwater di peluche nonché la tavoletta riscaldata), ma non in spettacolarità dato che Hello Kitty non ha un orribile treno tutto suo (per ora ha solo il tram a Milano).
Recentemente è però spuntato un nuovo agguerrito competitor pronto a strappare a Evangelion lo scettro di franchise con la maggior varietà di gadget al mondo: si tratta di Star Wars, che essendo clamorosamente noto in tutto il mondo fattura ancora più soldi della saga di Anno che invece è clamorosamente nota solo in Giappone e fuori è solo per gli otaku. Com’è noto la saga delle guerre stellari ha una lunga storia di merchandise alle spalle, ma in Giappone sono recentemente arrivate valanghe di nuovi gadget su Star Wars, tutti guarda caso improvvisamente dopo l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney. Anzi, per mettere in chiaro che i film di George Lucas sono più grossi di quelli di Hideaki Anno, i giapponesi hanno dedicato a Star Warsun intero aereo dipinto coi colori di R2-D2: sì beh, il treno-proiettile della linea Shinkansen dipinto viola e verde di Evangelion è perfetto per mettere insieme gli otaku di anime con quelli di treni (sì sì, esistono, altro che), ma vuoi mettere con un aereo? Risultato che in passato avevano raggiunto giusto i Pokémon.
Questi espositori coi gadget base di Star Wars sono ovunque: qualunque libreria, videoteca, supermercato… non mi stupirei di vederli anche negli ospedali.
Per chi non può permettersi un viaggio in prima classe con l’aereo, la Disney ha predisposto anche beni più a buon mercato. Nel Sol Levante l’azienda di Topolino se la batte solo con Nintendo e Studio Ghibli quanto a popolarità e presenza mediatica, e le surclassa senza pietà nel campo dell’oggettistica, stipulando contratti con chiunque e concedendo il copyright per ogni genere di prodotto dai più comuni come l’abbigliamento fino alle bottigliette di tè, e basta guglare o andare sul sito dell’azienda Kirin per trovare le bellissime bottiglie di tè Gogo no kōcha customizzate, come ad esempio quelle col soggetto spezzato in quattro parti. Ecco, la Disney ha ben pensato di fare questo anche per la serie Star Wars.
Sia chiaro: Star Wars era già uno dei franchise più gadgettati al mondo, anche in Giappone con prodotti tipicamente giapponesi, ma principalmente per i fan: da quando è stato comprato dalla Disney, il marchio della serie e i suoi personaggi hanno cominciato a scavalcare i confini del mondo dei fan e delle fiere per rivolgersi al grande pubblico, anche e soprattutto quello che ignora l’esistenza dei film di Lucas, sbarcando nei supermercati e nella grande distribuzione. Per farla breve, la Disney giapponese (che combo mortale) ha deciso che anche i giapponesi devono diventare fan di Star Wars, e preferibilmente entro il 18 dicembre p.v. (data d’uscita del film in Giappone).
Quindi, per prima cosa l’intera nazione è stata invasa con appositi espositori ovunque: ci si trovano i gadget standard come poster, spade laser giocattolo (anche quella nuova a forma di salta-salta), pamphlet e cartacei vari, action figure e tutti quei gingilli che il pubblico occidentale già conosce e apprezza. Ma oltre a questo, ecco spuntare i gadget tipicamente giapponesi. Ce ne sono veramente tantissimi, quindi di seguito parte una carrellata a scopo puramente illustrativo senza alcuna pretesa di completezza, e come dicono i giapponesi, フォースと共にあれ! Force to tomo ni are! “Che la Forza sia con te!”.
Le action figure dei personaggi sono un tipico gadget di Star Wars, ma questa è viva! Per 150 euro ti porti a casa una pallina semovente dell’azienda americana Sphero from Denver, Colorado che ha una telecamerina sulla testa e che puoi comandare con lo smartphone. Se veramente è stata la Disney a volere fortemente BB-8, questo robottino dall’aspetto buffo messo lì apposta per attrarre i bambini e poterci monetizzare su, beh, c’è riuscita, e non solo coi bambini: manda in brodo di giuggiole anche i gatti (o comunque sempre meglio che farli giocare coi cetrioli). Elettronica e gatti: la miglior coppia che esista per attrarre il cliente giapponese, e infatti questi robot pallina si vendono come il pane e sono il nuovo giocattolino preferito degli youtuber giapponesi (sì ci sono). Disponibili anche in Occidente, ma non necessariamente per farci giocare il gatto.Un altro tipico gadget di Star Wars: i peluche. Ma ehi!, stavolta sono gli Ewok aka gli Orsetti Mimimi™ in versione kawaii, fa pure rima e non può essere un caso. Sono bellissimi, così adorabili da far dimenticare che in originale sono delle puzzolenti palle di pelo piene di pulci e pidocchi.Vai col cibo: questo è il Lunch Pack, un tipo un sandwich morbido molto comune in Giappone perché è sigillato a caldo sui bordi così il contenuto non esce. C’è con molti ripieni salati e dolci, in questo caso il sandwich di Darth Vader contiene delle «juicy menchi katsu», in pratica le fettine panate. Ma voi preferite mangiare o sapere che un amico è contento?Dopo il secondo c’è il dessert: chiffon cake (pan di spagna molto morbido) al cioccolato, ma essendo dedicato al leader del Lato Oscuro non poteva non essere BLACK CHIFFON. Praticamente era una fetta di torta anche buona, ma nera come la pece e inquietantissima.Un buon pasto dev’essere accompagnato da una adeguata bevanda: ecco quindi le gazzose Mets “Red Force” e “Blue Force”. Sono disgustose, insopportabilmente dolciastre, ma ovviamente questo è del tutto irrilevante: lo scopo è collezionare tutte le etichette dato che anche in questo caso c’è tutta una galleria di soggetti. Scegli da che parte stare!E per chiudere il pasto in bellezza, un bel caffè in elegante bottiglietta in alluminio dorato coi protagonisti del film accompagnati da una piccola presentazione in inglese e giapponese. Ovviamente anche in questo caso ci sono mille soggetti. Invece, è molto molto strano che non ci sia il tè di Star Wars considerato che i giapponesi bevono molto, ma molto più tè rispetto a qualunque alta bevanda, acqua compresa: forse è solo una questione di tempo e sugli scaffali arriverà anche il Darjeeling di Chewbacca.Arriva l’ora della merenda ed ecco i waferini della Lotte: inutile dire che anche stavolta ci sono tanti soggetti, ma in questo caso la promozione è di tipo nostalgico perché non figurano affatto i personaggi del settimo film, ma solo dei primi tre e dei secondi tre, tutti ridisegnati alla giapponese in stile super deformed.Una proposta culturale: i dizionari d’inglese di Star Wars. Non è ben chiaro il motivo, forse la spinta subliminale è qualcosa del tipo “studia con questi libri e vedrai che se ti impegni potrai vedere i film di Hollywood in lingua originale!”, o forse è solo per collezionismo. Dentro è un comunissimo dizionario, ma fuori la custodia esterna di cartone è decorata e anche la copertina in finta pelle è nera lucida o bianca lucida e impressa a caldo con i profili in rilievo di Darth Vader e dello stormtrooper, super stilosa per far morire d’invidia i tuoi compagni di scuola.Prima il dovere e poi il piacere: dopo lo studio c’è il gioco. Acquisito il marchio Lucasfilm, la Disney non ha perso nemmeno un secondo per sfruttarlo al massimo inserendolo appieno nella sua catena produttiva: a Tokyo Disneyland c’è la nuova attrazione Star Tours e nei negozi di souvenir è possibile acquistare le bambole kokeshi dei personaggi Disney, compresi quelli di Star Wars. Le bambole kokeshi sono un giocattolo artigianale fatto a mano e ricavato da un unico blocchetto di legno; in Italia sono note per una celebre campagna pubblicitaria omonima di Benetton fine anni ’90 con testi di Banana Yoshimoto e foto di Oliviero Toscani ritraenti i giovani delle subculture urbane di Tokyo. Le bambole kokeshi Disney sono abbordabili con prezzi fra i 20 e i 30 euro e con queste potrai vantarti di aver messo sul comò un pezzo di Giappone autentico.Infine, IL GADGET. Quella cosa per cui sono stati spesi anni e anni di battute sui forum e di meme sui social è finalmente giunta alla luce: I BISCOTTINI DEL LATO OSCURO. Veramente commoventi, a forma di facciotte dei personaggi oppure di ghirlanda forata e riempita con la crema che fa tanto cratere sulla Morte Nera. Da oggi il motto “Passa al Lato Oscuro, abbiamo i biscottini” è diventato realtà, dove il Lato Oscuro è quello dei trigliceridi.
18 dicembre sbrigati ad arrivare: il countdown è già iniziato, ma nel frattempo i fan giapponesi hanno tutto il tempo di giocare, rilassarsi con picnic e tea time coi biscottini, e pure dedicarsi allo studio delle lingue, cosa volere di più? Risposta: un bel film degno della saga di cui porta il nome, J.J. ti giudichiamo.
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