La rinascita del Fulmine e delle Lanterne

Continua la mia serie di minirecensioni sul Rebirth targata Dc Comics. Questa volta tocca a tre testate abbastanza sottovalutate, The Flash, Green Lanterns e Hal Jordan and the Green Lantern Corps!

Eccoci di nuovo con la rubrica che vi parla del Rebirth in modo poco convenzionale.
Come promesso la volta scorsa, ecco che oggi si parla di due letture che mi hanno stupito e una che ha avuto il meritato riscatto.
Partiamo dallo stupore. Cioè da Hal Jordan and the Green Lantern Corps, per prima cosa.Hal jordan Rebirth

Lo scetticismo era tanto. Venditti, titolare della testata dal post-Johns, non è mai stato infatti nelle mie corde.
E invece…
Invece le cose sono andate meglio di quello che avrei mai sperato. Ovviamente non si tratta di un capolavoro. Ma si lascia leggere, e allo stato attuale, per Hal e compagnia è già tanto.
Quello che però credo sia il vero problema, soprattutto per chi NON si affaccia a questi personaggi per la prima volta, è il confronto. Il confronto con un pezzo di storia dei comics del 2000 che ha infatti fornito così tanti spunti e idee che da sole potrebbero mandare avanti queste testate per altri dieci anni.
Il comparto artistico invece è promosso senza esitazione, almeno per i miei gusti. In particolare Rafa Sandoval (con Tarragona) credo sia un disegnatore molto indicato per questo tipo di serie, oltre ad essere capace di base. Poi c’è Ethan Van Sciver, guest artist del numero introduttivo e del #4. Leggo in giro di molti detrattori, ma personalmente a me piace molto. E mi ricorda sempre dell’epoca Johns; dettaglio non trascurabile con un fumetto come questo.
La storia, senza entrare troppo nel dettaglio e incappare dunque in spoiler vari, restituisce il nemico per eccellenza di Jordan, Sinestro, nella veste di “Signore dell’Universo”. Il personaggio è caratterizzato decentemente, anche se con alcune ingenuità da, appunto, villain da fumetto.
Per il resto, sarà interessante vedere cosa succederà quando Hal incontrerà i suoi (ex) colleghi, di fresco tornati da un giretto… altrove. Per mio gusto personale, se Venditti si mantenesse su questi livelli la serie potrebbe anche reggere nella mia scaletta di letture settimanale.

green lanternsDiscorso analogo per la nuovissima serie Green Lanterns, che narra le avventure di Simon Baz e Jessica Cruz, le due nuove lanterne della Terra. Tutto è giocato sul nascente rapporto di amicizia e fiducia tra i due (che potrebbe portare anche ad altro?) che, ovviamente, non potrebbero avere caratteri più diversi.
Da un lato l’irruento Simon, riuscito, grazie al suo anello verde, ad elevarsi al di sopra dell’odio razziale (o così sembra), dall’altro c’è Jessica, la persona meno portata a essere una Lanterna Verde: piena di paure e complessi. Eppure insieme, in qualche modo, funzionano.
Per il primo arco narrativo si scomoda anche qui un peso massimo degli ultimi anni: Atrocitus. La cosa “diversa”  però, rispetto alle tante saghe supereroistiche contemporanee, è il come. Le due Lanterne Verdi sono agli inizi della loro carriera. E si vede. Atrocitus  infatti è nettamente superiore, tanto da non considerarli nemmeno una minaccia.
Alla fine di questo primo arco, cominciano le premesse per il secondo, che in verità parte in modo poco originale, se gli elementi presentati dovessero rimanere gli unici nel proseguimento dei numeri.
Ultimo, ma non ultimo, tocca a The Flash.the-flash-rebirth
Anche Barry aveva subito la “cura Venditti”. In questo caso però, complice anche un Breth Booth ai minimi storici, Rob è durato poco. Per fortuna.
Il Flash di Williamson è ciò che serviva per la rinascita del personaggio. E nel fare ciò che fa, Joshua si riallaccia anche alla vecchia continuity. Perché questa, se non si fosse capito, è una rinascita. Ciò significa che prima c’è stata una vita.
La trama è lineare, forse un tantinello scontata sul villain, anche lui velocista.
Ciò che però in questo fumetto è incredibile sono i disegni. Lo dico: Carmine Di Giandomenico sembra nato per disegnare Flash, non che le altre cose gli riescano male eh, però per la prima volta da molto tempo  vedo un personaggio che mi dà davvero l’idea di essere “the fastest man alive”. Sembrerà una sciocchezza, ma amo il modo in cui disegna la Speed Force. È viva. È la vera protagonista. I lampi gialli sembra vogliano uscire dalla pagina e colpirti.
Spero resti più tempo possibile perché se lo merita, non perché italiano (anche se un pizzico d’orgoglio c’è sempre).
Ad alternarsi con Di Giandomenico troviamo Neil Googe, che io scopro solo con The Flash, appunto. Anche lui molto bravo, anche se più misurato e classico, se vogliamo.
The Flash è sicuramente un must se volete approcciarvi al personaggio e non lo avete mai fatto. E lo è anche se seguite le fatiche di Barry Allen da molto tempo. Una serie che lascia sempre con la voglia di sapere come andrà a finire.

Anche per oggi abbiamo finito. Però ci sentiremo presto, magari per parlare degli Young Animals.  Anche lì, c’è del potenziale.
A presto!

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