Levius, eleganza e potenza

Direttamente dalla defunta storica rivista Monthly Ikki, arriva Levius di Haruisa Nakata, tra boxe, meccanica, sogni e voglia di riscatto.

Nel Settembre 2014 chiudeva la rivista Monthly Ikki, storico contenitore edito dalla Shogakukan specializzato nella pubblicazione di manga, principalmente seinen, alternativi o che, vuoi per stile di disegno vuoi per tematiche trattate, si differenziavano dal mercato editoriale principalmente shonen. In questa rivista hanno visto la luce manga famosissimi nel panorama underground e mainstream dell’editoria giapponese, quali Bokurano, Sunny e Dorohedoro per citarne alcuni, e ospitato mangaka di fama internazionale.
Tra questi manga, pubblicati dalla rivista nel 2012, spicca Levius di Haruhisa Nakata, edito per tre volumi su Monthly Ikki e continuato dopo la chiusura della testata, col nome di Levius/est, sul contenitore Ultra Jump della Shueisha. In Italia il manga è pubblicato dalla Star Comics.

L’opera è incentrata sulla figura di Levius, ragazzo introverso a cui la grande guerra avvenuta nei primi anni dell’alternativo Novecento in cui il manga è ambientato ha portato via il padre, la madre – ricoverata in coma – e un braccio, sostituito da uno meccanico. Grazie allo zio, fratello del defunto padre, inizia la sua scalata nel mondo della boxe meccanica, sport in cui i combattenti si sfidano a duelli all’ultimo sangue a suon di arti meccanici implementati nel proprio corpo. Per Levius il ring diventa un luogo in cui si mescolano le paure e il desiderio di riscatto di ciò che la guerra e la vita gli hanno tolto in tenera età.

Ciò che colpisce immediatamente nella lettura di Levius è sicuramente il lato tecnico, il disegno: Nakata ha uno stile che fa da ponte tra la l’elegante tradizione giapponese del tratto e l’iper realismo naif della cultura del disegno occidentale. Lo stile di disegno di Levius è fortemente dettagliato e minuzioso, e al tempo stesso sciolto e dinamico.  Nelle scene di combattimento, il mangaka tira fuori tutta la sua capacità di narrazione visiva, realizzando delle tavole in cui i personaggi si animano di vita propria: dettaglio e dinamismo fanno da padrone.
Interessante è anche la regia che Nakata usa all’interno delle vignette che compongono le tavole: frequentissimi sono i fuori fuoco che l’autore usa per incentrare l’attenzione del lettore su determinati personaggi.

Degno di nota l’incredibile character design dei protagonisti e delle loro implementazioni meccaniche: ogni personaggio è pensato per essere interessantissimo e tecnicamente particolareggiato in tutti i suoi aspetti. Per Nakata ogni character design deve essere specchio della personalità del protagonista.

In conclusione Levius è una sorprendente scoperta nell’editoria del manga giapponese, elegante e visivamente potente, il cui unico difetto è una sensazione di lieve freddezza che si avverte nello scorrere della storia, ma che sicuramente migliorerà nella pubblicazione dei restanti volumi.

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