NYCC 2016 – Come cambierà il mercato dei fumetti negli USA?
Sebbene nel 2015 le vendite dei comic-book e graphic novel abbiamo superato il miliardo di dollari, l’industria del fumetto americano dovrà presto affrontare un periodo di assestamento, e possibile crisi, dovuto all’ingresso di nuove figure nella distribuzione e vendita dei fumetti. Questa la considerazione di Milton Griepp, CEO di ICv2 e analista di mercato, che ha presentato il suo rapporto annuale alla conferenza di ICv2 tenutasi il primo giorno del New York Comic Con al Javits Center.
Nonostante queste preoccupazioni il distributore USA Diamond ha annunciato, la mattina stessa, che le vendite combinate di comics/graphic novel nel mercato dei comic shop hanno finalmente segnato una crescita dello 0.48% nel 2016 con previsioni di miglioramento. I ricavi delle Graphic novel sono aumentati dell’1.15% nonostante un calo dello 0.82% delle copie vendute. La vendita degli spillati mensili sono aumentate del 3.32% con un miglioramento dell’1.59% delle copie vendute. Anche il numero dei clienti Diamond (i negozi di fumetti) è aumentato del 3.6% nel 2016.
Alla successiva conferenza di ICv2 Griepp ha individuato i momenti “critici” degli ultimi 40 anni:
– Il declino del mercato “newsstand” (le edicole) e la nascita dei comic shops negli anni ’70;
– La diffusione dei negozi online di fumetti (cartacei) negli anni ’90;
– La crescita delle vendite dei volumi e delle Graphic Novel nelle librerie di varia;
– L’avvento del fumetto digitale negli ultimi dieci anni.
Tutte queste “crisi” hanno forzato l’industria del fumetto verso il cambiamento. Stando a Griepp questa quinta crisi potrebbe nascere dal nuovo pubblico che richiede prodotti e formati diversi rispetto al tradizionale mensile di supereroi che ha tenuto a galla il mercato fino a oggi.
Griepp ha esortato i proprietari delle fumetterie a studiare i cambiamenti e alla crescita di interesse verso formati quali volumi e graphic novel.
“Credo che ci sia un’enorme opportunità per i negozi di fumetti ma il modo tradizionale di pensare, basato su cicli mensili, deve cambiare” stando a Griepp è il momento di investire su prodotti che mantengono il contenuto in maniera duratura.
Il CEO di ICv2 ha anche mostrato preoccupazione nella crescente popolarità delle variant cover, un espediente con il quale gli editori “drogano” le vendite dei propri albi. Griepp ha anche citato una frase di Dan Buckley (publisher della Marvel) di qualche anno fa nella quale stimava che circa il 10%-20% delle vendite della Casa delle Idee erano dovute alle variant covers.
Griepp ha anche parlato dei cambiamenti nella vendita e distribuzione, con le catene Barnes & Noble e Books-a-Million che hanno significativamente aumentato lo spazio dedicato ai fumetti nelle loro librerie. Sembra inoltre che anche rivenditori di altro tipo, come Gamestop, stiano cercando di proporre nuovi contenuti, specialmente comics. Anche catene di Grande Distribuzione come Wal-Mart e Target stanno sperimentando la vendita dei fumetti ma i risultati sono ancora ignoti.
“E ovviamente c’è l’elefante nella stanza, Amazon,” Griepp ha definito Amazon “una forza implacabile” e ha stimato che il popolare negozio online abbia venduto più volumi e GN di Barnes & Noble.
Rob Salkowitz, un analista di cultura pop e autore del volume The Business of Comic Con, ha presentato la sua ricerca sul pubblico delle convention fumettistiche. Si tratta di un fenomeno in costante crescita a livello mondiale e nel 2013 ha avuto un impatto economico pari a 4.32 miliardi di dollari.
Analizzando i dati dei social media account di San Diego Comic-Con e del New York Comic-Con Salkowitz ha rilevato che i partecipanti delle due fiere sono di tipologie diametralmente opposte e non sono quindi concorrenti. Il pubblico di San Diego è più interessato allo show business mentre quelli del NYCC identifica sé stesso principalmente come Gamer. Solo il 6% del pubblico del NYCC è dichiaratamente e principalmente un fan dei fumetti.
La conferenza è terminata con un discorso di Karen Berger, l’editor che ha di fatto inventato l’etichetta Vertigo negli anni 80/90. Anche la Berger si è scagliata contro le variant covers descrivendo la situazione come surreale. Prendendo come esempio, negativo, il prossimo Venom #1 della Marvel che offre ai rivenditori una delle variant con un rapporto di 1000 a 1: il che vuol dire che per avere una determinata variant il rivenditore deve acquistare 1000 pezzi con la copertina regolare.
Nella sua presentazione dal titolo “Expanding Comics Readership Further” la Berger si è concentrata sulla necessità di diversificare il materiale allo scopo di attrarre lettori che non sono interessati ai soli supereroi prendendo a esempio gli ultimi dati di Bookscan.