Nathan Never: Missione asteroidi – Passeggiata spaziale a caccia di NEO

Di nuovo in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, Nathan Never torna a mescolare scienza e fantascienza. futuro e presente.

È di qualche settimana fa la notizia che la missione DART della NASA ha funzionato. E ha funzionato altrettanto bene LICIACube, il contributo diretto del nostro Paese allo studio dell’impatto. D’altra parte sono stati cinque anni di duro lavoro e minuziosa preparazione.

Tutti gli scienziati sanno che le conoscenze dell’umanità sono frutto di un lungo percorso, spesso cominciato in modo inatteso. Il famoso detto riportato da Giovanni di Salisbury, che ne attribuisce la paternità a Bernardo di Chartres, secondo cui

Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantium humeris insidentes. Metalogicon, 1159 ca

è ben noto anche a Nathan Never.

Se è vero che senza gli studi sull’impetus da parte dei monaci inglesi nel Medioevo di certo Galileo avrebbe fatto più fatica nella sua interpretazione della realtà, senza la missione DART, che sembra una piccola cosa (ha modificato l’orbita di un piccolo asteroide di 160 metri, che orbita intorno a uno circa cinque volte più grande), forse gli uomini del futuro sarebbero meno in grado di esplorare e manomettere, nel senso letterale del termine, i corpi minori del sistema solare.

E senza il contributo italiano di osservazione da remoto dell’impatto, se ne sarebbe saputo ancora meno.

La presenza di questo precursore del volo sugli asteroidi, che nel mondo nathanneveriano sono ormai esplorabili e utilizzabili anche per ricavare metalli e altri minerali, è il tema centrale dell’albo gigante Nathan Never: Missione asteroidi, il terzo prodotto dalla collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Italiana e Sergio Bonelli Editore, presentato allo scorso Lucca Comics & Games.

Dopo l’incontro con la ISS e la Luna, ora si esce dalle vicinanze della Terra. In compagnia del primo manufatto interamente europeo inviato al di fuori del sistema Terra-Luna, ovvero nel cosiddetto Deep Space.

La storia non interagisce direttamente con quella del nostro presente: si tratta infatti di una tipica indagine dell’Agenzia Alfa, partita stavolta da uno strano evento di interferenza con l’intero sistema di comunicazione fra la Terra e il resto del sistema solare che sottolinea come, se ce ne fosse bisogno, la comunicazione e le informazioni sono ormai il centro nevralgico della nostra società, e lo saranno sempre più. Questo problema al sistema comunicativo sembra mettere in pericolo l’intero pianeta, perché ha reso impossibile rendersi conto che un enorme asteroide è in rotta di collisione con la Terra: l’asteroide fatale si chiama Alastor ed esiste davvero, anche ai nostri giorni.

Quando le speranze sembrano ormai al lumicino, un’agenzia privata, la Space Bets di Virginia Bonegate, si offre di sistemare le cose, “sacrificando” una propria nave per la collisione che deve portare Alastor fuori dalla rotta di collisione con la Terra, e ottenendo per questo notevolissimi benefici economici. Nessuno infatti fa niente per niente, come abbiamo imparato bene nel corso dei tanti anni di storia dell’Agenzia Alfa, ma si scoprirà che in qualche modo la stessa Space Bets ha creato la situazione di pericolo, per sfruttarla a proprio favore e porsi come salvatrice della patria.

Come al solito, quindi, è la stessa ingordigia umana a mettere in pericolo l’umanità.

Lo spunto del volume è dunque quello di vedere come al tempo di Nathan Never sia possibile interagire con gli oggetti minori del Sistema Solare in maniera abbastanza rapida, efficace, quasi quotidiana. In realtà nell’universo nathanneveriano diversi corpi del sistema solare sono colonizzati e abitati, ma un asteroide in rotta di collisione con la Terra è ancora un pericolo.

La fantascienza ha già esplorato questo tema più volte, dando diversi tagli alle opere che ne hanno parlato, in particolare nel cinema. Se il recentissimo Don’t Look Up si è concentrato sulle reazioni alle notizie scientifiche da parte del potere economico e politico, alla fine del millennio scorso Armageddon e Deep Impact hanno invece trattato proprio della possibilità di interagire con gli oggetti NEO, nel caso in cui uno di essi sia in procinto di cadere sulla Terra.

Se però quanto raccontato nei film è ancora fantascienza, DART è il primo passo verso un sistema che consente davvero di utilizzare un proiettile fisico per modificare la traiettoria di un corpo celeste.

Il centro di Nathan Never: Missione asteroidi, oltre alla missione in sé, comunque importantissima, è la fortissima sottolineatura che questi esperimenti, che possono sembrare privi di senso, in realtà sono fondamentali per aprire nuove strade. Accade nello spazio, ma anche sulla Terra: basti pensare agli esperimenti sulla fusione nucleare controllata per la produzione di energia.

Per quanto riguarda la missione DART, il lavoro di Bepi Vigna si è concentrato sull’ideazione e la realizzazione di LICIACube, a partire dal giugno del 2017 fino alle operazioni svolte nel 2022, anche se i passaggi decisionali e scientifici di una missione spaziale sono decisamente più lunghi e complessi di quanto mostrato. Ma dare l’idea di come tutto sia partito è importante. E in precedenza non si era mai parlato, su queste pagine, dell’hardware odierno.

Invece nella storia vera e propria, importantissima è la visita di Nathan a Nova Roma e al museo dell’ASI in cui trova i dati della collisione e consente a Sigmund di calcolare correttamente la deflessione dovuta all’impatto dell’asteroide con un manufatto umano. L’avventura di Nathan sottolinea l’importanza di conoscere le ricerche del passato per costruire il futuro e anche la necessità di portare avanti anche quelle che sembrano piccole idee, che però possono portare grandi risultati.

Nel volume è inoltre centralissima la posizione dell’Italia: sia nel passato, cioè il nostro presente, che nel futuro, ovvero nel presente nathanneveriano. Come d’altra parte nelle precedenti collaborazioni ASI-SBE. In Italia l’attenzione per i corpi minori del Sistema Solare è da sempre molto elevata. Il primo oggetto di questo tipo, l’asteroide, Cerere, fu osservato il 1º gennaio 1801 proprio da un italiano, il religioso e astronomo Giuseppe Piazzi, e da lì è venuta anche una conoscenza e competenza nello studio di questi corpi celesti riconosciuta a livello mondiale. Per esempio, se la scala di pericolosità degli oggetti vicini alla Terra si chiama in tutto il mondo Scala Torino è perché l’Osservatorio Astrofisico torinese è particolarmente attento allo studio di asteroidi e altri NEO, oltre a essere anche capofila italiano del Progetto INAF PRISMA, che da una collaborazione fra ricercatori e pubblico (quindi un classico progetto di citizen science) prova a tracciare le traiettorie dei bolidi che entrano in atmosfera e sono visibili dal nostro paese.

Quindi Nathan Never e il suo editore non solo divulgano un po’ di scienza dello spazio, ma rendono omaggio anche alle capacità scientifiche e tecnologiche del nostro Paese, spesso bistrattate e dimenticate da politici e amministratori.

I disegni di Sergio Giardo e i colori di Romina Denti (entrambi già coinvolti, anche se in maniera diversa, nei precedenti volumi) sono efficaci e d’impatto.

Il grande formato rende ancora più spettacolare la parte grafica dell’opera, soprattutto le pagine ambientate nello spazio. Il dettaglio nella descrizione dei corpi celesti, la Terra vista da lassù, il blu del cielo profondo.

Nei redazionali, al solito molto generosi, si parla un po’ di tutto quello che è collegato agli asteroidi, dall’immaginario collettivo del videogioco Asteroids ai film e romanzi che trattano del pericolo d’impatto. Francesco Rea, responsabile della comunicazione ASI, ci porta un po’ più dentro la scienza e la tecnologia che ci sono dietro queste missioni, compreso l’utilizzo dei minisatelliti modulari Cubesat.

Anche se la storia di Nathan Never: Missione asteroidi non è particolarmente significativa, l’approccio molto curato verso gli aspetti scientifici dell’esplorazione spaziale e verso missioni così innovative come quelle verso i NEO rende comunque il volume riuscito e di sicuro interesse sia per il lettore bonelliano sia per quello interessato ai temi astronomici.


Bepi Vigna, Sergio Giardo, Romina Denti
Nathan Never: Missione asteroidi
Sergio Bonelli Editore, 18 novembre 2022
80 pagg., colore, cartonato, 22×30 cm, €19.00
ISBN: 978-88-6961-747-8

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