Morgan Lost – Per morte e per amore. Una seconda chance
Morgan Lost, la nuova creatura di Claudio Chiaverotti torna in edicola con l’ottavo volume. Un misterioso assassino semina il panico a New Heliopolis, e anche quando Morgan sembra aver risolto il caso, la serie di omicidi non accenna a placarsi: chi sarà l’altro assassino che dovrà essere fermato?
Mi sono detto, riprovaci, corri il rischio, dai una seconda chance al novellino in bicromia! (Semicit.)
Sto parlando, ovviamente, di Morgan Lost: la nuova serie di Claudio Chiaverotti pubblicata da Sergio Bonelli Editore. Quella che ha per protagonista un cacciatore di taglie daltonico che vede il mondo in bianco, nero e sprazzi di rosso.
Allo stato attuale sono usciti 8 volumi e, nonostante sia rimasto annoiato dal primo, mi sono lasciato convincere a leggere l’ultimo uscito: Per morte e per amore. Anche questa volta non è andata benissimo, certo, sono riuscito a finire la lettura del volumetto e non posso manco dire che sia brutto, ma da qui a definirla una lettura avvincente ne passa abbastanza.
Il protagonista è scarsamente caratterizzato, banale nelle sue battute e poco carismatico, il classico belloccio che “era meglio se stava zitto”, una copia di Dylan Dog che non combatte mostri ma cattura malviventi (che poi, volendo, sono una sottocategoria)… I disegni sono molto buoni quindi un applauso a Vincenzo Bufi, ma la storia proprio non è il massimo, una scopiazzatura di una puntata tipo di CSI senza Grissom, non aggiunge nulla al genere e risulta per alcuni passaggi prevedibile e scontata.
A New Heliopolis sta per avere luogo una doppia esecuzione sulla sedia elettrica, non sappiamo chi siano i condannati ma un lungo flashback ce ne farà fare la conoscenza.
Todd Almaric è un assassino seriale, trucida sadicamente innocenti che hanno come unica colpa quella di recitare il ruolo della classica famiglia americana, quelle tutte sorrisi e abbracci che poi magari sotto sotto nascondono tradimenti e abusi; Almaric non ci sta e la sua protesta procede a suon di coltellate e sventramenti, questo fino a quando Morgan non ha un’intuizione e riesce a catturarlo sventando l’ennesima tragedia.
L’assassino viene dunque condannato a morte ma la serie di omicidi non accenna a placarsi, chi sta portando avanti la vendetta del neo Saw? (scusate ma mi pareva palese…).
Questa serializzazione ha ancora tantissima strada da fare.
L’idea della bicromia (Nero+Rosso) all’inizio l’ho trovata interessante, purtroppo è stato usata a sproposito e senza una reale cognizione di causa, se ne sarebbe apprezzato un uso ragionato e funzionale alla storia e non una semplice colorazione delle vignette, andrebbe dosata per sottolineare dei particolari, per enfatizzare delle scene, ma questo avviene in poche vignette, si sminuisce a semplice caratteristica di stampa quando invece potrebbe essere un’arma emozionale se usata con criterio.
Come dicevo prima, il disegno è l’unica cosa che mi ha davvero colpito in quanto ho trovato la mano di Bufi molto sciolta ed esperta, i personaggi acquistano plasticità e dinamismo e anche le vicende risultano chiare e immediate.
In conclusione che dire? Magari riproverò a leggere un altro volume tra qualche mese, qualcosa che mi attira questa serie ce l’ha, forse le stupende copertine a opera di Fabrizio De Tommaso? O forse proprio l’idea della bicromia, chissà; per ora mi sento di dire che è un fumetto carino, ma carino come tanti che non spicca ancora per originalità, aspetto dunque fiducioso la crescita di questa creatura.