Dimensione Arcobaleno, mese del Pride 2021: Flamer

L’illustratore di libri per bambini Mike Curato firma con Flamer il suo primo fumetto: una storia semi-autobiografica sulla presa di coscienza della propria omosessualità.

Benvenuto giugno e benvenuto mese del Pride! Per tutto questo mese Dimensione Fumetto si tingerà dei colori dell’arcobaleno… come? Nell’unico modo in cui sappiamo farlo, leggendo e proponendovi fumetti e fumettisti che affrontano tematiche LGBTQ+, inclusione, rispetto, identità e amore. Buona lettura!


Flamer è il primo fumetto dell’illustratore statunitense Mike Curato ed è un lavoro straordinario, proprio in senso etimologico.

Stra-ordinario perché è veramente raro ottenere da un esordiente (per quanto già navigato nel settore grafico) un’opera così matura, profonda e anche fisicamente poderosa date le quasi 400 pagine di lunghezza, e stra-ordinario perché la narrazione è così intensa, avvincente e tecnicamente valida da far scorrere quelle 400 pagine nell’arco di un paio d’ore di avida lettura.

La storia è semi-autobiografica (pochissimo semi- e moltissimo autobiografica, stando alle dichiarazioni dell’autore a SCBWI, al suo profilo e alla postfazione del libro) e racconta la scoperta, o meglio la presa di coscienza dell’autore/protagonista Mike Curato/Aiden Navarro della propria omosessualità, avvenuta a 14 anni durante il campo scout estivo del 1995. Una sessualità “diversa” che viene affrontata da Aiden attraverso numerose difficoltà: la famiglia non in armonia, l’ambiente scoutistico che al tempo era ancora profondamente omofobo, il maschilismo, le offese e il bullismo a scuola, la religione cristiana cattolica e altro ancora. Quel che resta ad Aiden per combattere contro il mondo è intelligenza, gentilezza e un grande amor proprio che gli brucia nel petto.

L’articolazione della trama è apparentemente molto semplice e classica, ma a ben vedere si basa sulla sovrapposizione di almeno tre livelli narrativi. Curato riesce infatti a giustapporre in maniera molto efficare e naturale gli eventi della trama, le cinque fasi del dolore (ovvero negazione, patteggiamento, rabbia, depressione e accettazione) e lo schema del viaggio dell’eroe: non c’è niente di innovativo, ma tutto funziona bene senza forzature o banalizzazioni di temi complessi. Ne è un esempio la rappresentazione della religione cattolica, assolutamente non demonizzata bensì vista nei suoi aspetti molteplici e talvolta contraddittori.

Confronto fra San Sebastiano dipinto da Guido Reni, interpretato in una fotografia da Yukio Mishima, e disegnato da Mike Curato in "Flamer".
A proposito di religione cattolica: per via del simbolismo fallico delle frecce, la figura di San Sebastiano è storicamente associata all’omosessualità. Lo sapeva benissimo Guido Reni come dimostra il suo languido santo conservato a Palazzo Rosso, lo sapeva benissimo Yukio Mishima che si fece ritrarre come San Sebastiano e col dipinto di Reni aveva un rapporto molto… ehm… personale, e lo sa benissimo anche Mike Curato che lo rievoca in Flamer.

Nonostante la complessità della struttura narrativa, Curato riesce a ottenere una storia molto scorrevole anche grazie ai disegni semplici ed efficaci, realizzati a pastelli e acquerelli grigi ritoccati al computer, che consentono al lettore di focalizzarsi sull’intreccio senza eccessive distrazioni estetiche. Il ritmo della storia è ulteriormente aiutato dall’ottimo uso delle vignette, che passano con grande equilibrio dalla miniatura alla doppia splash page, rendendo Flamer simile allo storyboard di un film, media su cui meriterebbe di venir trasposto per diventare una sorta di Stand By Me per le nuove generazioni, meno action ma più inclusivo ed egualmente celebrativo dell’amicizia.

Il contesto narrativo verosimile, la vividezza dei dettagli, e l’intelligenza grafica di arricchire il bianco & nero della pagina con l’unico dettaglio cromatico del fuoco (reale e simbolico), rendono Flamer un testo di grande valore umano che si rivela ideale per i lettori e le lettrici nella fascia d’età del protagonista, sia che si ritrovino nella sua stessa condizione, e quindi il libro funge da exemplum, sia che non ci si trovino, e in questo caso la vicenda narrata da Curato può svolgere per loro un ruolo costruttivo di educazione alla diversità.

Tavole da "Flamer" di Mike Curato.

Una nota sull’edizione italiana edita da Tunué lo scorso 27 maggio. La traduzione dello scrittore Diego Bertelli è eccellente, naturalissima, e non dà mai il senso di star leggendo “qualcosa di tradotto”. In alcuni punti vengono citati specifici elementi linguistici e culturali italiani, ma sono così ben integrati nel testo che non si capisce se c’erano anche in originale o no, e va benissimo così: i lettori ideali di questo libro, ovvero gli e le adolescenti, non hanno alcun bisogno di svolgere ricerche filologiche, devono solo godersi la storia al meglio. Inoltre, la ripetizione per decine e decine di volte della parola fr*cio, sempre in contesto, rende Flamer un testo arrivato inaspettatamente e inconsapevolmente al momento giusto nell’attuale dibattito politico e sociale italiano sulla disciminazione delle minoranze sessuali e sul valore offensivo delle parole: la capacità di leggere i fenomeni sociali contemporanei o addirittura di prevederli (il volume è del 2020, ma ha richiesto anni di lavoro) è tipica della grande arte.


Mike Curato
Flamer
Tunué, 27 maggio 2021
368 pagg., colore, rilegato, €19.90
ISBN: 9788867904136

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