Martin Mystère: L’enigma del satellite – ASI e Bonelli ancora insieme
Il Buon Vecchio Zio Martin viene convocato nientepopodimeno che dall’Agenzia Spaziale Italia… Ancora una volta ASI e Bonelli usano il fumetto per far conoscere cosa si può fare dallo spazio e come l’Italia è protagonista della earth observation.
Continua la collaborazione fra ASI e Sergio Bonelli Editore per divulgare l’astronomia e per mostrare come le istituzioni scientifiche del nostro Paese interagiscano con la ricerca spaziale.
Stavolta, però, a dare spazio alla divulgazione non è la fantascienza di Nathan Never, per il è da poco uscita (dicembre 2023) una storia con Luca Parmitano sia in fumetteria che in edicola, in cui è il nostro presente a dare una mano al futuro del post-Grande Catastrofe.
Questa volta in Martin Mystère: L’enigma del satellite il protagonista è il Buon Vecchio Zio Martin, che si trova a lavorare direttamente con e per l’Agenzia Spaziale Italiana.
Misteri e interrogativi nello spazio ce ne sono sempre stati, come d’altra parte nella scienza. In questo momento storico, in cui la scienza vive un momento di grande difficoltà comunicativa nei confronti del grande pubblico, anche le domande sullo spazio sono in aumento: dal terrapiattismo, alla domanda se siamo stati veramente sulla Luna, all’esistenza di culture aliene, alle leggende sullo spazio che da sempre l’uomo si porta dietro. Ma anche domande più tecniche, legate ad esempio cosiddetta Tensione di Hubble.
Per cui non si va certo fuori dal seminato se, parlando di spazio, coinvolgiamo un po’ di mistero. Finora però nei fumetti di Martin Mystère i temi sono stati trattati senza una collaborazione scientifica precisa, anche ci sono state interazioni fumettistiche con la NASA, ma ovviamente senza una collaborazione ufficiale fra l’agenzia spaziale statunitense e Bonelli.
Stavolta invece lo scopo è anche di far conoscere cosa fa l’ASI nel campo dei satelliti che guardano verso il nostro pianeta. Quello degli strumenti che da fuori atmosfera osservano lo spazio o la Terra è un tema che vede coinvolte tutte le agenzie spaziali, ma, come dice Francesco Rea, responsabile della comunicazione ASI, nella prefazione:
Siamo abituati a sentire nominare i satelliti, oggetti nello spazio che permettono ai più lontani Paesi al mondo di dialogare tra loro o persino di vedere i campionati mondiali di calcio. […] Un contributo forse meno conosciuto, ma di grande interesse, è quello che danno ([i satelliti] nel campo dell’archeologia.
E in fondo l’archeologia reale, ma anche fantastica è anch’essa da sempre pane per i denti del detective dell’impossibile. Perché l’archeologia raccoglie le evidenze che servono a fare la storia, e pertanto scienza, storia e archeologia sono temi in cui Martin si è sempre trovato a suo agio…
Lo storico padre di Martin, Alfredo Castelli, anche un po’ lamentandosene nella prefazione, lascia la penna della sceneggiatura a Carlo Recagno, che si avvale poi dei disegni di Alfredo Orlandi e dei colori di Daniele Rudoni ed Elisa Sguanci.
Il protagonista storico è Re Artù insieme a tutte le leggende e alla storia a esso collegate, a partire dai ritrovamenti preromani e romani a Caerleon in Galles e dalle osservazioni strane che l’ASI sembra aver fatto da satellite sugli scavi della Torre di Londra.
Entrano nella storia i temi e le leggende arturiani: la terre gaste e il Sacro Graal; i cavalieri della tavola rotonda, le loro famiglie e la loro umanità; insieme alle leggende anche precristiane che segnano la terra d’Albione. L’occhio moderno che dal cielo osserva continuamente gli eventi e i luoghi della storia attuale è invece Cosmo-SkyMed, missione ASI deputata alll’Earth Observation (branca scientifico-tecnologica di cui hanno parlato anche quelli di Comics&Science, tanto per restare nel campo dei fumetti).
Non manca anche qualche pagina ambientata nel Centro Spaziale ASI di Matera.
Il fumetto copre 64 delle 80 pagine del volume e ha una parte didascalica. Ci presenta infatti in modo dettagliato, anche se ovviamente divulgativo, la costellazione, parlando sia della tecnica utilizzata per le misure a terra, che delle applicazioni possibili (almeno di quelle di cui si può parlare, trattandosi di una missione che ha anche risvolti militari).
Il Buon Vecchio Zio Martin fa sfoggio della sua logorroica cultura sulle antiche leggende e sulla storia d’oltremanica, spaziando dai romani ad Artù, da Bran il Benedetto al mitico castello di Corbenic, ai corvi della Torre di Londra. E trova una degna concorrente (dal punto di vista della parlantina) in Magda Mattei, ricercatrice ASI di fantasia che collaborerà con lui. La ricerca archeologica sotto la Torre di Londra porta fino al Sacro Graal e a Kundry, il genius loci che dice di aver incontrato anche Wagner, che ha riportato nella sua opera nomi, eventi e luoghi di questa realtà più profonda che viene scoperta passando per un passaggio sotto la Torre e che porta su un altro piano dimensionale.
Mettendo insieme tutti questi elementi, scientifici, storici e, diciamo così, pseudostorici o magici, ancora una volta gli enigmi trovano una spiegazione, sincronizzandosi fra loro come in un mosaico. Arrivano le risposte a enigmi storici che sembrano non averne, ad esempio, il fatto che per oltre un secolo i vincitori sassoni non occuparono le terre conquistate perché trasformate in wasteland dal furto del Graal.
Come spesso succede nelle storie di Martin, da un dato scientifico (in questo caso la perdita di segnale satellitare quando si entra nei sotterranei trovati negli scavi archeologici) o storico, trovano spiegazione, in modo spesso sintetico, tante tradizioni, credenze ed eventi ai confini del magico. E accade anche qui: la ricerca del Graal, cioè il suo recupero dopo il furto da parte dei sassoni si collega alla leggenda di Bran e del re pescatore. E il Graal stesso andrà ben oltre quello che spesso si pensa: Kundry infatti racconterà
la storia del Graal, o meglio, di uno dei vari Graal su cui sono state intessute molte leggende…
La parte grafica mantiene lo schema classico della tavola bonelliana su tre righe, che a volte ha qualche modifica con splash page o vignette verticali. Le modifiche avvengono soprattutto, ovviamente, quando serve un campo largo oppure quando si ha a che fare con la magia, quando c’è da sottolineare qualche evento particolare o da cambiare registro. Ma la storia graficamente scorre in maniera liscia. I disegni di Orlandi sono puliti ed efficaci, e usano le ombre e le luci per sottolineare gli stati d’animo o per dare spessore ai personaggi in scene in cui risultano particolarmente importanti. Altrimenti, anche con l’aiuto dei colori sobri ma efficaci, il disegno si mette a servizio della storia.
Oltre alle due prefazioni citate, anche in coda al volume troviamo interessanti interventi. Alfredo Castelli ci racconta cosa c’è di vero nelle storie di MM, Rostagno invece ha riportato una piccola parte della sua sceneggiatura, svelando l’origine segreta delle tavole a fumetti che compongono la storia. Quest’ultima non contiene la classica sceneggiatura con i contenuti delle vignette e delle tavole, ma una sorta di fonti culturali da cui è stato tratto il contenuto delle vignette che mostrano direttamente o indirettamente contenuti storici: l’arazzo di Bayeux, tradizioni e romanzi.
Per chiudere, ovviamente, una pagina tecnico scientifica curata dall’ASI sull’Earth Observation, la sua storia e lo stato dell’arte.
Mi pare molto interessante il coinvolgimento dei diversi personaggi Bonelli nelle collaborazioni legate alla divulgazione scientifica, per raggiungere un pubblico che non sia solo quello della fantascienza, che peraltro è spesso più sensibile alla scienza esatta.
In questo modo, anche i lettori attratti dall’incubo e dall’impossibile vengono raggiunti da una parte della cultura che è ormai imprescindibile, anche per quelli che non ne comprendono a pieno la parte più squisitamente tecnica.
Carlo Recagno, Alfredo Orlandi, Daniele Rudoni, Elisa Sguanci
Martin Mystère: L’enigma del satellite
Sergio Bonelli Editore, novembre 2023,
82 pagg., colore, cartonato, 22×29,7 cm, 19.00 €
ISBN: 978-88-6961-859-8