Madoka Magica: sembra un majokko ma non lo è!
Odi gli spoiler, e ti passa la voglia di guardare qualcosa di cui sai o pensi di sapere, tuo malgrado, praticamente tutto. Ma non è sempre vero. A volte anche conoscere la storia non vuol dire capire il’opera e quanto possa essere emozionante… esattamente come in questo caso!
Avevo sentito parlare molto spesso negli anni passati di Madoka Magica, e da assidua frequentatrice di fumetterie avevo visto più volte i tankobon esposti sugli scaffali, ma non avevo mai visto l’anime o letto il fumetto fino alla scorsa settimana.
Il punto è che…mi avevano spoilerato tutto, il che è facile quando si tratta di un anime di sole dodici puntate, e dato che “so come va a finire” non avevo interesse a guardarlo, ma poi ci ho ripensato e ho fatto bene.
Tutte le ragazze anche quelle più maschiacce sotto sotto amano il majokko, sarà che ci siamo cresciute, ma Madoka Magica è un majokko per chi non è più una bambina. Non è facile parlare di Madoka senza fare spoiler ma ci proverò.
Madoka Magica – Puella Magi è un anime che è stato prodotto nel 2011 da Shaft e Aniplex, il soggetto è del Magic Quartet.
La storia è ambientata in una cittadina giapponese in un futuro prossimo: durante il primo episodio Madoka, che ha all’incirca quattordici anni, fa un sogno (premonitore?) nel quale una ragazzina mora combatte contro un mostro; un grazioso animaletto bianco di nome Kyubei (che tanto ricorda Mokona di Rayheart) le va incontro e le dice: – Se vuoi puoi aiutarla. Madoka perplessa chiede: – E come? Il sogno finisce qui, ma il giorno dopo la misteriosa guerriera del sogno si presenta a scuola, e Madoka e la sua migliore amica Sayaka scopriranno che nel mondo ci sono delle Maghe che diventano tali grazie a uno scambio con l’animaletto Kyubei: questo esaudirà un desiderio delle ragazze, anche un desiderio impossibile, e in cambio le ragazze si trasformeranno in Maghe che consacreranno la loro vita a combattere le Streghe.
Fin qui ci sono tutti gli elementi classici del Majokko: delle ragazze inseparabili contraddistinte da capigliatura e abbigliamento di colore diverso, un famiglio (un animaletto magico appunto) che dona loro dei poteri magici (nb: questo famiglio assomiglia a un gatto, come in Sailor Moon, Creamy, ecc) e una missione da svolgere. Ma le analogie con il Majokko classico finiscono qui. Dopo i primi due episodi l’atmosfera diventa cupa: l’autore infatti dopo averli usati, distrugge gli stilemi classici del genere, facendo precipitare lo spettatore in un costante stato d’angoscia, in quanto le ragazze vengono lasciate sole ad affrontare le Streghe. Se di solito poi i cattivi hanno un aspetto antropomorfo, parlano e spiegano le loro motivazioni durante i combattimenti, qui le Streghe sono entità di un’altra dimensione che inglobano le Maghe in un labirinto surreale, e le ragazze non combattono solo per un ideale, ma per una questione di vita o di morte.
Per quanto riguarda l’animazione è molto curata, la visione di una specie “future town” è molto dettagliata e realistica e rende molto netto lo stacco tra la “nostra dimensione” e la dimensione delle Streghe, che è a metà tra un quadro surrelista e un parco giochi dell’orrore.
Ho molto apprezzato il modo in cui la storia si svolge, sono tre archi narrativi che prendono in esame la vita delle tre maghette, si analizzano i loro sogni, le loro aspirazioni e il motivo per cui sono diventate maghe, e ogni volta gli autori ci lasciano spiazzati e increduli, ribaltando la storia e i ruoli in modo sempre nuovo. Il ritmo narrativo è incalzante, e le dodici puntate ci fanno rimanere incollati al PC (o al televisore) e ci fanno esclamare “ma che davvero?”. Questo è un anime fatto per sorprendere anche gli spettatori più smaliziati, una ventata di aria nuova dopo anni di magia-ammazza il cattivo-vissero tutti felici e contenti.
L’unica cosa che ho trovato davvero irritante è il modo in cui le ragazze corrono. Sì avete capito bene. Quando le protagoniste corrono sembrano un misto tra chi sta pestando le more e chi prova a liberarsi della cacca sotto le suole. Le eleganti falcate di Sailor Moon sono un ricordo lontano.
Quindi mi sento di consigliare a tutti Madoka Magica, perché è stato uno dei prodotti migliori che ha visto la luce in questi ultimi tempi. Avvincente con una trama originale e non scontata. Se lo volete seguire è in streaming su VVVVID.
Nota finale: la colonna sonora spacca.