L’incoscienza dell’ignoranza: ovvero la scoperta del meraviglioso mondo dei fumetti

Cosa succede quando un’insegnante di un Liceo Classico chiama noi di Dimensione Fumetto per organizzare un corso di Fumetto nella sua scuola? Una storia di prime volte e nuove passioni.

Come dicevamo qualche giorno fa Dimensione Fumetto ha collaborato con un’intraprendente insegnante del Liceo Classico di Montalto Marche per organizzare un corso di fumetti. Questo corso è andato talmente bene che… ma lasciamo che a raccontarlo sia lei stessa:

Questa è una storia di segni e disegni e di come cambiando il verso tutto possa diventare diverso…

La storia comincia lo scorso ottobre quando nella classe prima del Liceo classico di Montalto Marche, dove io insegno greco, arriva Ansar, un ragazzo pakistano che non parla italiano, e due cose mi colpiscono subito: lui scrive da destra a sinistra e non sa disegnare. A lui e agli altri tre alunni stranieri che si aggiungono qualche giorno dopo cerco di insegnare l’italiano ma anche l’arte del disegno, secondo me fondamentale.

A febbraio partecipo a un corso per usare la piattaforma Moodle del sito della mia scuola e tra i lavori da svolgere realizzo con grande divertimento anche un fumetto online. Contemporaneamente, grazie a mio marito, conosco Andrea, che diventerà il mio Virgilio nel mondo dei fumetti, e così decido di organizzare un corso Moodle sui fumetti in cui, come recita lo slogan introduttivo, “l’arte del mito e l’arte del fumetto si incontrano per dare vita a fumetti mitici”. Prendendo una frase di Umberto Eco, scomparso qualche settimana prima, intitolo il corso “Ogni fumetto è l’Iliade”. Creo alcuni moduli teorici su vari aspetti, come gli stili grafici, le tecniche di inquadratura, la closure, e assegno ai tredici alunni più un professore partecipanti dei fumetti da leggere e dei compiti da fare, con scadenze e valutazioni settimanali.

All’inizio di aprile Andrea viene a scuola come esperto di fumetti per parlare con i miei alunni e introdurli alla parte pratica della realizzazione dei fumetti. Poi i ragazzi scelgono, a gruppi o singolarmente, dei miti greci e li trasformano in coloratissimi fumetti. Nel frattempo decidiamo di concludere degnamente il corso con una gita all’ARFestival a Roma, che si rivela un’esperienza davvero indimenticabile.

Questa è la cronaca dei fatti ma ora devo parlarvi dell’uragano di emozioni e sentimenti che li hanno accompagnati. Per capire la bellezza di questa storia devo svelarvi un dettaglio importante: fino a qualche mese fa io non sapevo quasi nulla dei fumetti, infatti oltre alle classiche letture dell’infanzia e alla fugace passione per Dylan Dog nel periodo universitario, gli studi e il lavoro mi avevano immerso in un mondo fatto solo di libri e di parole. Un mondo senza disegni. Grazie al mio alunno Ansar, che mi ha fatto scoprire un verso diverso di scrittura, sono arrivata alla fantasmagorica realtà dei fumetti, nella quale sono entrata con gioia e con l’incoscienza dell’ignoranza, tanto da organizzarci addirittura un corso.

Liceo

Questa è anche la storia entusiasmante di tante prime volte: il mio primo corso fatto tutto da sola, il mio primo fumetto disegnato a mano, il mio primo manga, il mio primo festival, il mio primo sketch…E questo è il mio primo articolo per un sito web, anche se rileggendolo mi sembra più un racconto, a dire la verità. Spero allora che Andrea, che mi ha chiesto di scriverlo (e lo ringrazio per quest’onore), non lo tagli qua e là o almeno non tolga le parole più importanti di questa magnifica impresa: meraviglia, entusiasmo, divertimento, gioia.

Questo articolo (o racconto) lo dedico ad Ansar, che da poco è partito senza che io potessi salutarlo, augurandogli di disegnare tante bellissime cose nelle pagine della sua vita.

Maura Pugliese

2 thoughts on “L’incoscienza dell’ignoranza: ovvero la scoperta del meraviglioso mondo dei fumetti

    1. Grazie Mario! Questo articolo l’ho scritto di getto in un momento di sconforto e ho voluto parlare non solo di fumetti ma anche del mio alunno che il giorno prima e’ stato letteralmente deportato in un centro di accoglienza di Macerata senza consentirgli di fare due rampe di scale e venire a salutare i suoi compagni e insegnanti. Spero però di andare a trovarlo e dargli quell’abbraccio che ci e’ stato assurdamente negato. Un abbraccio grande anche a te!

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