L’esiliato – Erik Kriek racconta i popoli norreni d’Islanda

L’esiliato: una storia che parla di terre fredde e inospitali, di uomini d’onore e di tragedie, scritta e disegnata da un grande fumettista europeo che esce dagli stereotipi vichinghi.

Parlare di Islanda medioevale è per i più sinonimo di vichinghi, lunghe navigazioni, sangue e scorribande. E poco altro.

Succede spesso con la storia, in particolare con il Medioevo, troppo spesso erroneamente derubricato come il periodo dei “secoli bui” e nient’altro. E succede spesso con le civiltà scandinave e islandesi, troppe volte limitate ai soli pirati che indubbiamente hanno vessato le coste dell’Europa atlantica. In effetti anche in L’esiliato, prima vera graphic novel originale dell’autore olandese Erik Kriek, il sangue non manca, ma sono anche tanti altri gli elementi che si intrecciano.

Si va infatti dalle modalità di relazione sociale, alle leggi, alle diverse sensibilità folk e religiose, sia quella più strettamente nordica sia quella cristiana che a quei tempi si era infiltrata fino all’estremità del mondo conosciuto. Non mancano poi gli aspetti economici, l’organizzazione della vita materiale, le tecniche di costruzione di case e villaggi. Infine l’umanità, l’animo dei singoli, ma anche le relazioni familiari e amicali, con le tradizioni e le modalità tipiche di quelle terre.

Insomma, ne L’esiliato Kriek ha approfondito tanti aspetti, a partire da testi come lo Edda di Snorri, a cui fanno riferimento tante tradizioni epiche del nord Europa, compreso il lavoro di Tolkien. Alcuni hanno parlato di questo fumetto come di un “western vichingo”: in fondo gli elementi ci sono tutti, e l’epopea del west non ha elementi molto distanti dalle grandi saghe.

I riferimenti reali a cui si è affidato Kriek sono riportati nella bibliografia alla fine del libro, insieme al glossario dei termini islandesi usati nella storia, ma nonostante la mole di informazioni comunicate dall’autore questo libro non è un documentario a fumetti: Erik è un bravo narratore e un disegnatore pulito, ce lo ha già mostrato in passato nei lavori tratti dalle opere di Lovecraft o da quelli sulle tradizioni popolari anglosassoni già portati in Italia da Eris Edizioni, e di cui abbiamo già parlato. È inoltre forse il più importante fumettista olandese, e ha una gran voglia di dire la sua. Pensate che durante la lavorazione di quest’opera, come racconta lui stesso:

I suffered a massive stroke last October from blood-clots to the brain. I was paralyzed on the left side of my body completely and been recovering ever since.http://www.gutsmancomics.com/new-graphic-novel-finally/

In questo caso si mette in gioco con una storia, che comunque molto ha delle ballate che ha già proposto, e mescola la fantasia con la verosimiglianza, ma anche con il folk, la tradizione e le prassi anche legali di una terra isolata e lontana. Senza tralasciare elementi magici, che alla fine si rivelano decisivi per l’epilogo.

Il contesto è medievale, dove però l’umanità non è così diversa da quella che ci circonda tuttora: donne giovani che devono arrendersi alla volontà di uomini non sempre onesti, figli che promettono vendetta sulla tomba dei padri di cui ereditano le vestigia più importanti, coraggio e infamia, sincerità e vigliaccheria, vendetta e perdono, amore e morte.

I filoni e gli argomenti che da sempre le storie che l’uomo racconta portano con sé.

E non manca la dimensione onirica, che nelle ballate e nelle opere di Kriek ha una importanza fondamentale.

Il risultato ottenuto è estremamente positivo. I tipi umani si riconoscono, oggi come allora, ma l’utilizzo dei termini antichi e il riferimento continuo alle tradizioni islandesi del Duecento rende la storia abbastanza distante da poter essere raccontata come una fiaba.

Riesce infatti a tenere incollato alle pagine sia il lettore appassionato di saghe nordiche, sia quello che vuole sapere come andrà a finire, come nelle migliori serie da binge watching.

E lascia comunque uno spiraglio aperto: cosa farà Ottar con la spada del fratellastro, dopo che la madre si è sposata con l’uomo che lo ha ucciso?

L’esiliato è un’opera di Kriek certamente diversa dalle altre sue che erano finora arrivate in Italia, che facevano riferimento a testi non originali, ma che ha comunque in sé una parte tradizionale che la rende diversa da una graphic novel originale. Ha comunque un’aura di leggenda e di mitologia, che va oltre la cronaca che racconta.

L’attenzione ai particolari della società e della tradizione islandese, l’utilizzo corretto dei termini, sia popolari che meno noti, lo studio attento di testi e racconti e non ultimo una grafica molto adatta a questo tipo di storie, lo rendono un bel libro.

La griglia delle pagine fatta solo dagli spazi bianchi, senza bordi alle vignette, è tipica di Kriek e contribuisce a dare un senso quasi di indefinito. Uno spazio bianco senza bordi per cui si passa da una vignetta all’altra quasi senza soluzione di continuità.

La sensazione è ulteriormente rafforzata anche dalla geometria della griglia, per lo più solo orizzontale, ma che quando serve per accelerare i ritmi o dare altre sensazioni può cambiare. Spesso in occasione dei fatti di sangue o delle battaglie.

La grafica è in tricromia con nero, grigio e rosso. Questa modalità, già usata nelle opere passate, è efficace per sottolineare gli elementi importanti di una scena o i momenti topici di una sequenza. O anche solo per evidenziare gli elementi più drammatici. Il rosso è comunque utilizzato con parsimonia, ma attraversa le scene di sangue e quelle più drammatiche, in cui si ha a che fare con gli spiriti. Altre volte fa da sfondo a singole vignette, talvolta con il solo bianco e nero, altre volte senza sostituire completamente il grigio.

Nella sequenza che ricorda l’antefatto che ha portato all’esilio di Hallstein, è proprio l’uso di dettagli colorati (i capelli, l’acqua), ma senza eccedere nella percentuale di pagina colorata, a far capire che si tratta di un flashback.

Come per la griglia, sono i colori e le ombre a definire i volumi, le espressioni dei personaggi, i paesaggi nelle singole scene. Anche questo nello stile già utilizzato da Kriek, con efficacia e maestria.

L’edizione italiana edita da Eris segue di tre anni quella originale in olandese. E lo fa con un formato molto interessante, e su carta di qualità.

Insomma un’opera che convince sotto tutti i punti di vista, avendo diversi piani di lettura nei contenuti, e mostrando una veste grafica efficace, supportata da contenuti extra interessanti e da un’edizione significativa.


Erik Kriek
L’esiliato
Eris Edizioni, 2022
192 pagg., colore, brossurato con sovracoperta, 20×28 cm, €27.00
ISBN: 979-12-80495-28-0

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