La vita della mia ex per come la immagino io – L’esilarante esordio di Gero Arnone

La vita della mia ex per come la immagino io è un libro a fumetti scritto da Gero Arnone e disegnato da Eliana Albertini edito da Minimum Fax nella collana Cosmica.

Arnone, siciliano, attore, sceneggiatore, autore televisivo, è alla prima prova con il fumetto. Albertini nata a Rovigo e bolognese di adozione è già autrice e disegnatrice affermata di fumetti (Anche le cose hanno bisogno, A.M.A.R.E.).

I due si sono incontrati grazie a Minimum Fax, che aveva proposto ad Arnone di scrivere un libro (ironico) sul femminismo dal punto di vista del maschio etero cis. Arnone a quel punto ha preteso che a disegnarlo fosse una fumettista donna. Così la casa editrice chiama Eliana Albertini, che legge la sceneggiatura e non ci pensa due volte a dire di sì.

Ma quindi è un libro sul femminismo? No, non direi, più che altro è un libro sull’amore o più precisamente sulle relazioni. Una raccolta di storie romantiche e terribili, ironiche e surreali.

Il “protagonista” del libro, se proprio ne vogliamo trovarne uno, è Gero, o il suo alter ego, il suo avatar su carta, che affronta le piccole mediocrità quotidiane e una serie di relazioni complicate. Non è una autobiografia, o forse lo è, ma è talmente piena di ironia che la verità diventa fiction e il surreale prende il posto del reale. Sviando così ogni iniziale sospetto di auto-narrazione che si potesse avere e di cui il fumetto italiano è oberato.

Il libro si apre con una scena magistralmente esilarante in cui Gero viene chiamato dall’ufficio risorse umane dell’azienda di Ilaria, la sua fidanzata. Una psicologa gli mostra un disegno che ha fatto Ilaria, una specie di scarabocchio infantile e si lancia in un’interpretazione tanto strampalata quanto sublime, facendogli capire che forse Ilaria non è felice della relazione con lui e che in fin dei conti, va bene così, perché in fondo le persone infelici nella vita privata sono più produttive sul lavoro.

– Signor Arnone, non volevo allarmarla. Come le ho già detto si tratta di un pensiero ancora in uno stadio subliminale, di cui Ilaria non ha piena coscienza.
– Dottoressa, le giuro che non ne avevo idea. Ci dev’essere qualcosa che posso fare.
– Ovviamente, è per questo che l’abbiamo convocata.
– Mi dica. Sono pronto a tutto.
– Lei deve continuare così.

Di questa ironia beffarda e cinica è intriso tutto il volume. Battuta dopo battuta, freddura dopo freddura, Arnone indaga i rapporti sentimentali e il mondo delle donne, tirandosi su le maniche e affrontando in prima persona le incongruenze e le ipocrisie della contemporaneità.

Fra le tante storie raccontate ci sono alcune gustosissime divagazioni, come una rilettura di Titanic vista però con gli occhi di Caledon Hockley, il personaggio interpretato da Billy Zane nel film di Cameron, fidanzato psicologicamente convesso e depresso, innamorato idealista, pronto a sposare una riottosa e proto-femminista Rose che gli darà del filo da torcere. Il riflessivo Hockley sarà costretto a competere con il bel Jack e a comprendere e appoggiare gli atteggiamenti “emancipati” di Rose per aiutarla nel suo cammino di liberazione.

Il mondo intorno a me sta cambiando e le donne con esso. Il gesto di Rose fu un giusto segno di protesta. Il trauma necessario per salvare il nostro amore. Sistemerò tutto. Tornerò da Rose e le chiederò perdono.

Si convince Hockley, dopo aver scoperto la fuitina di Rose con Jack.

Altro episodio letale (in tutti i sensi, ma soprattutto dal punto di vista comico) è quello con protagonista Indro Montanelli, il celebre giornalista e scrittore italiano. Una femminista del futuro apre uno spazio varco temporale per tornare indietro negli anni e impedire che il giornalista molesti Destà, la bambina etiope che lo accompagnava durante gli anni vissuti in Africa (se non conoscete la vicenda e i conseguenti moti di indignazione riguardo la statua che gli è stata dedicata a Milano, l’internet ve ne può dare ampio ragguaglio). Questo creerà un paradosso temporale che manderà in corto circuito i propositi della femminista.

Arnone, che ha lasciato gli studi di medicina per diventare scrittore, prima aprendo un blog e poi avviando un sodalizio umano e artistico con Gipi (insieme infatti hanno scritto il primo film diretto dal fumettista, Il ragazzo più felice del mondo), dimostra una padronanza dei tempi comici invidiabile. Gli anni di autorato televisivo, con Propoaganda Live prima e con Serena Dandini poi, di sicuro hanno rodato la sua scrittura: fulminea, esilarante e deflagrante. Non ha paura di affrontare argomenti sempre sul filo del rasoio, dimostrando un’intelligenza fuori dal comune e un punto di vista angolare che ti strappa il sorriso e ti pianta il dubbio in testa.

In questo fumetto Arnone fa accadere il miracolo, lui che dice di non leggere fumetti (a parte quelli di Gipi), crea una sceneggiatura strampalata ma perfetta, esilarante, profonda e scanzonata, politica e sociale. Riesce a evitare i tempi rigidi e la reiterazione della vignetta satirica. Se proprio dovessimo trovare una somiglianza la sua ironia è più vicina all’Altan vignettista che a Schulz. Schiva le trappole di una comicità becera tipica del fumetto nonsense in voga sui social e costruisce invece una commedia che riecheggia il primo Woody Allen, con una esilarante intelligenza. La sua è una penna pungente, acuta e incredibilmente leggera. All’inizio si rimane spiazzati se non si conosce il personaggio e il contesto, poi appena si va avanti con la lettura si rimane conquistati e sbalorditi.

Albertini fa come sempre un ottimo lavoro. Segue la sceneggiatura di Arnone e la rende tangibile e visibile grazie al suo tratto semplice, ironico e volutamente naïf, e alla commistione di tecniche, che sottolineano ancora di più la surrealtà e il paradosso di alcuni dialoghi e situazioni.

Un esordio che speriamo non rimanga un caso isolato. Il fumetto italiano ha bisogno di comicità intelligente come questa.


Gero Arnone, Eliana Albertini
La vita della mia ex per come la immagino io
Minimum Fax, 2022
192 pagg., brossura, €19.00
ISBN: 978-88-3389-416-4

Andrea Cozzoni

Andrea Cozzoni si mette gli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.

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