La Maschera della Morte Rossa: Poe sotto nuove vesti

Il poliziesco, l’horror, il giallo sono tra i generi più saccheggiati dall’immaginario creativo, che si parli di libri, fumetti, o cinema.
Precursore ne fu il celebre scrittore americano Edgar Allan Poe che nell’800 fu uno dei maggiori esponenti del romanzo gotico con una vasta bibliografia.
La Maschera della Morte Rossa è un suo breve racconto che fu pubblicato nel 1842 su rivista.
La storia è quella di una pestilenza, chiamata la Morte Rossa, che devasta un’intera contrada. Il principe Prospero per salvarsi dal contagio si ritira, in compagnia di amici e cortigiani, in un enorme palazzo. Dopo mesi di isolamento viene indetta una festa per rallegrare gli ospiti e per l’occasione vengono adornate sette stanze ciascuna di un colore diverso: azzurro, porpora, verde, arancio, bianco, viola e nero. Tutte sono illuminate da un braciere che irradia i drappi generando dei giochi di colore persuasivi e stimolanti, tutte tranne la stanza nera, in questa le luci hanno un’aria tetra e minacciosa. Durante la festa compare un misterioso ospite, macchiato di sangue e con il volto coperto da una maschera, che attraversate tutte le stanze con determinazione e giunto a quella nera uccide il principe Prospero senza nemmeno toccarlo: il misterioso personaggio non nasconde nulla sotto le vesti perché altri non è che l’emanazione della rossa pestilenza.
Proprio a questo racconto si ispira l’omonimo graphic novel pubblicato dalla Kleiner Flug. Marco Rocchi rimpasta la storia di Poe dandole una nuova vita ed ecco che il racconto diventa una storia di vendetta, quella del menestrello Alain determinato a vendicare i suoi compagni circensi uccisi dal principe Prospero e dai suoi sei compagni, stipulando un patto con la Morte Rossa. La cosa che ho trovato interessante è stata l’associazione tra le sette stanze colorate e i sette vizi capitali, e di come la storia, senza per nulla snaturare il racconto originale, riesce a svilupparsi e a creare un intreccio appassionante. Con un abile gioco di flashback veniamo a conoscenza di come gli inconsapevoli artisti finiscono in un macabro gioco di sangue a opera di sette personaggi che rappresentano e incarnano dei sette vizi. Interessante anche la caratterizzazione psicologica di Alain che nonostante cerchi la vendetta ne sente il peso come un fardello troppo grave da trasportare, e questo lo porta in diverse occasioni quasi alla resa.
Il tratto di Giuseppe Dell’Olio è un’ottima controparte, la sua mano ben delinea atmosfere e personaggi con uno stile che ricorda gli autori Disney: proprio questa caratteristica va a generare un forte contrasto con le vicende rappresentate rendendo il tutto maggiormente grottesco e d’impatto.
Collegato idealmente all’opera, sta prendendo vita anche il progetto POErtraits – portraits of Edgar Allan Poe, una raccolta di 100 caricature dello scrittore, a opera di Marco Rocchi, che miscelano giochi di parole e cultura pop. Il crowdfunding è attivo sulla piattaforma online Kickstarter.
