La gabbia – Silvia Ziche e le catene del dolore
La gabbia, un lungo confronto tra madre e figlia fatto di rimproveri, recriminazioni e sensi di colpa che ci ricorda anche quanto sia indelebile e profondo il legame che le unisce.
A soffrire si impara e l’infelicità è un’arte che si apprende fin da piccole.
Non è certo che la depressione sia ereditaria, ma di sicuro è una modalità che si apprende. Il dolore non nasce dal nulla; è una catena. Una catena che arriva da lontano. Che lega madri e figlie di tutte le generazioni indietro fino alla notte dei tempi. Le nostre antenate erano costrette a casa, piene di figli e doveri. Non potevano studiare, non avevano strumenti per decodificare la realtà, né per realizzarsi, non avevano il tempo per fermarsi a capire. Soffrivano di un dolore che non aveva parole per essere capito e per essere spiegato. E un dolore muto, incompreso, diventa un grumo insopportabile di disagio. L’unico sollievo possibile sembra quello di caricarlo sulle spalle delle figlie.
Silvia Ziche torna in libreria con un racconto tutto autobiografico per Feltrinelli Comics intitolatolo La gabbia, profondo e maturo pur senza perdere l’ironia che l’ha resa famosa. Disegnatrice, sceneggiatrice, autrice, conosciuta dal pubblico come vignettista satirica grazie al personaggio di Lucrezia (che appare ogni settimana su Donna moderna), Ziche condivide in questo racconto una storia privata, eppure comune a molte.
Serena, la protagonista, dopo una lunga assenza torna a casa dei suoi genitori per occuparsi delle esequie della madre: questo è l’incipit del lungo confronto tra madre e figlia, che non risparmia il lettore dal confrontarsi con l’eterno divario fra genitori e figli, anzi fra madri e figlie, fatto di rimproveri, recriminazioni e sensi di colpa, ma che ci ricorda quanto sia indelebile e profondo il legame che le unisce. Un legame difficile, certo, costantemente in bilico, fatto di assenze e profonde incomprensioni, che mette a nudo l’incapacità di Serena di conoscere davvero sua madre come persona, mostrandocela nel suo ruolo di madre anaffettiva, svalutante e giudicante. Eppure il racconto ci porta ad avere una certa indulgenza per le protagoniste. E l’ironia? Quella non manca di certo! Un bel sali e scendi narrativo ambientato in una soffitta immaginaria, che altro non è che la mente della protagonista.
Silvia Ziche
La gabbia
Feltrinelli Comics, 2022
144 pagg., b/n, brossurato, €17.00
ISBN: 978-88-07-55122-2