Hellblazer di Jamie Delano – L’orrore in trench

Jamie Delano è l’autore della serie Vertigo Hellblazer, in cui il recupera il personaggi di John Constantine e lo inserisce in un mondo realistico e, dunque, da incubo.

In che cosa consiste esattamente il genere horror? Se la risposta vi sembra semplice, allora forse è perché non lo conoscete bene. Uno che se ne intende, e che risponde al nome di Stephen King, ha detto una volta che può definirsi horror ogni opera che abbia lo scopo deliberato di suscitare angoscia o paura. Effettivamente, che l’horror debba avere qualcosa a che fare con la paura, sembra fuori discussione. Ma di cosa, esattamente, abbiamo paura?

Io non credo che nessuno di noi tema, ad esempio, che un bidello ustionato esca dai sogni e ci faccia a pezzi con i propri artigli. Può farci saltare sulla sedia, ma non ti fa veramente paura, perché è una cosa che non ti accadrà mai.

La cosa che ci fa più paura è la realtà, nuda e cruda. Quella sì che fa paura, perchè ti aspetta fuori dalla porta.

È questo che deve fare l’horror: prendere la realtà, tagliarla con un coltello affilato, addobbarla magari di sangue e spiritelli, e riproporcela in modo da toglierci tutte le illusioni che ci eravamo fatte. È un’autopsia della verità condotta sul bancone sporco del macellaio.

È questo che pensava Jamie Delano quando si mise giù a scrivere i primi numeri della serie Hellblazer che aveva per protagonista John Constantine, un  mago cinico e fumatore che Alan Moore aveva inventato e poi buttato via in Swamp Thing. Delano sa che deve spaventarci con i demoni, e fa in modo che questi ci raccontino l’orrore di quel mondo da cui invece vogliamo sentirci rassicurati: strappandone la pelle e mostrandocene le viscere purulente.

Così, se un demone deve aggirarsi per Londra, deve essere il demone della Fame, uscito fuori da un oscuro villaggio dell’Africa, dove consuma gli esseri umani; finchè non ha trovato una fame ancora più grande, quella di un tossico di eroina, che poi se l’è portato nell’opulento Occidente a bordo di un aereo. Nel mondo di Constantine, i diavoli sono tra noi, votano Margaret Tatcher, comprano e vendono azioni sul mercato finanziario, tifano Arsenal, e mandano gli uomini a fare la guerra. E fanno paura per questo, e non per altro. Perché è ciò che accade dietro le nostre spalle mentre siamo impegnati, come gonzi, a fare la spesa al supermercato e la fila alle poste.

Il mondo dove Delano fa aggirare Constantine, magistralmente illustrato dal tratto sporco, volontariamente sciatto di John Ridgway, si trova negli scantinati, oppure al di là della porta di quelle case diroccate che punteggiano i nostri quartieri. Potremmo vederlo tutti, se soltanto perdessimo tempo, come Constantine, a scavare oltre il velo di sporcizia che ricopre le strade della città. Ma nessuno di noi vuole vederlo, perchè tutti noi vogliamo poter dormire senza avere incubi. Constantine no. Constantine in questa roba ci sguazza: egli subisce il fascino della verità, e in questa sua ricerca è tragicamente solo.

Vale la pena tollerare un po’ quello stile prolisso e letterario, pieno di didascalie, a cui erano costretti gli autori proto-Vertigo per scimmiottare Moore, e recuperare i primi numeri di Hellblazer, disponibili in Italia in molteplici edizioni; se non altro per ricordarci chi fosse il vero John Constantine, prima che televisione e cinema ci mettessero le mani sopra gettandolo nel tritacarne dell’intrattenimento per adolescenti.

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